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Il dollaro è stabile… Per ora.

Da:
Bob Mason
Pubblicato: Mar 28, 2017, 08:50 UTC

Verso la chiusura della sessione di lunedì, il Dow Jones è riuscito a recuperare le gravi perdite subite. Nella giornata di oggi, la resistenza degli

Il dollaro è stabile… Per ora.

Verso la chiusura della sessione di lunedì, il Dow Jones è riuscito a recuperare le gravi perdite subite. Nella giornata di oggi, la resistenza degli investitori ha generato una certa tranquillità sui mercati asiatici, che sperimentano un rimbalzo mentre il dollaro si muove in rialzo prima dell’apertura della sessione europea.

Trump ha annunciato che è ora di passare alla riforma del sistema tributario. Per il momento, dalla prospettiva dei mercati, la decisione è certamente corretta. L’interesse dei mercati finanziari per la riforma della sanità era certamente ridotto: l’unica questione da prendere in considerazione era e rimane, infatti, la capacità dell’amministrazione repubblicana di ottenere i voti necessari all’approvazione delle politiche di Trump.

Il voto di venerdì o, meglio, la sua assenza, è stato considerato una cartina di tornasole degli sviluppi futuri. Tuttavia, è presto per dare per scontata l’incapacità di Trump di attuare le promesse della campagna elettorale, come la riforma del sistema tributario e le misure di stimolo.

Al di fuori degli Stati Uniti, vi sono diversi fattori che i mercati devono prendere in considerazione, come l’attivazione della procedura ex art. 50 del TUE da parte del governo britannico, prevista per la giornata di domani, e le elezioni presidenziali in Francia.

Nelle ultime settimane, l’andamento della sterlina è stato positivo, sostenuto dalla possibilità di una manovra restrittiva da parte della Banca d’Inghilterra oer contrastare l’aumento dell’inflazione evidenziato dai dati sulle vendite al dettaglio diffusi nella scorsa settimana. Ciò suggerisce che l’economia del Regno Unito non è ancora morta e sepolta.

L’incertezza riguardo alla Brexit costituisce un fattore di cui i mercati devono naturalmente tenere conto. Tuttavia, con i negoziati tra Londra e Bruxelles che difficilmente inizieranno prima dell’estate e il vertice tra Regno Unito e UE che si terrà soltanto alla fine del mese prossimo, il sentimento negativo per la Brexit intransigente dovrebbe permanere, sebbene il panico dei mercati per gli effetti del recesso sull’economia del Regno Unito sia rientrato negli ultimi giorni.

Nei prossimi mesi, tutto potrebbe cambiare. Tuttavia, il rischio di un terremoto nell’UE pare ridursi. Macron dovrebbe, infatti, vincere in Francia, anche grazie al sostegno di Merkel. Certamente, l’immigrazione e la crisi dei rifugiati continuano a rappresentare fattori di notevole preoccupazione.

Forse, la calma di Draghi è giustificata, ma niente è ancora scontato. In Francia, circa metà dell’elettorato è ancora indecisa su chi votare ad aprile e, soprattutto, a maggio. A ogni modo, mentre il rischio geopolitico si riduce, i mercati devono considerare anche la ripresa dell’economia dell’Eurozona. L’ultimo indice Ifo sul clima delle imprese in Germania sostiene questa prospettiva positiva, mentre le aspettative sulla normalizzazione della politica monetaria della Bce si uniscono ai fattori che sostengono l’euro.

Prima che la possibilità di vittoria di Le Pen in Francia sia definitivamente esclusa, difficilmente i mercati provocheranno una netta mossa dell’euro. Tuttavia, con una pressione inflazionistica ormai evidente, resistere sarebbe inutile, specialmente se i sondaggi continuassero a dare Macron nettamente in vantaggio.

Il calendario economico della giornata di oggi è abbastanza tranquillo. I dati rilevanti sono, infatti, limitati a quelli degli Stati Uniti sul commercio di beni per il mese di febbraio e sulla fiducia dei consumatori nel di marzo. I mercati potrebbero essere disposti ad accettare risultati inferiori alle previsioni, ma la fiducia dei consumatori deve rimanere stabile affinché il dollaro non subisca un deprezzamento.

È interessante che le dichiarazioni rese dai membri del Fomc nella prima parte della settimana siano passate inosservate. Tuttavia, mentre i mercati archiviano la mancata approvazione della riforma del sistema sanitario proposta da Trump, le discussioni su una quarta manovra restrittiva nel corso dell’anno potrebbero spingere il dollaro in rialzo prima della pubblicazione dei dati sull’inflazione negli Stati Uniti, prevista per la giornata di venerdì. I membri del Fomc dovrebbero continuare a insistere sulla necessità che l’inflazione continui a muoversi verso l’obiettivo fissato dalla Fed al 2%.

Le borse europee hanno aperto in positivo, sostenute dal ribasso dell’euro. Per il momento, un declino delle borse è stato evitato e tutto depone a favore di un apertura positiva dei mercati statunitensi nel pomeriggio.

Alla redazione di questo articolo, l’indice del dollaro spot si attestava a quota 99,292, con un guadagno dello 0,13%. L’euro perdeva appena lo 0,06%, scendendo a 1,0857$, mentre il dollaro guadagnava lo 0,04% sullo yen. Nelle prime ore della sessione europea, la coppia GBP/USD si muoveva in rialzo dello 0,2% per raggiungere gli 1,2584$, nell’attesa che il governo britannico attivi la procedura di recesso dall’UE nella giornata di domani. I mercati sono ancora in cerca di un fattore in grado di riportare il dollaro a muoversi in rialzo. Per il momento, la discussione sulle misure di stimolo di Trump e i toni da falco dei membri del Fomc dovrebbero rimanere le uniche cause di un possibile apprezzamento. Ciò suggerisce che, nella giornata di oggi, il dollaro potrebbe rimanere stabile.

Sull'Autore

Bob Masonauthor

Bob Mason ha oltre 20 anni di esperienza nel settore finanziario, avendo lavorato in Europa e Asia per istituzioni finanziarie globali prima di concentrarsi sulla fornitura di capacità di ricerca per i clienti in Asia, principalmente focalizzati sui mercati finanziari inclusi, ma non limitati a valute, materie prime, criptovalute e mercati azionari globali.

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