Nella mattinata di oggi, i mercati europei hanno scoperto che Brainard, una delle più note colombe del Fomc, in cui ha diritto di voto, si è unita ai
Nella mattinata di oggi, i mercati europei hanno scoperto che Brainard, una delle più note colombe del Fomc, in cui ha diritto di voto, si è unita ai falchi, dichiarandosi favorevole a una manovra restrittiva nel breve periodo.
Brainard è ritenuta la misura della posizione delle colombe del Fomc sulla politica monetaria, specialmente ora che alla riunione di marzo del comitato mancano meno di due settimane.
In questa settimana, interessanti sviluppi vanno ad aggiungersi alla spinta in rialzo del dollaro. Si tratta del fatto che i membri del Fomc non discutono più dell’incertezza che circonda le politiche dell’amministrazione Trump che, a quanto pare, è stata la causa prima del mantenimento dei tassi invariati a gennaio.
Se le colombe del Fomc intendevano nascondersi dietro la debolezza dell’inflazione, l’indice dei prezzi al consumo core adottato dalla Fed ha registrato un aumento nel mese di gennaio, toccando il massimo degli ultimi due anni, come hanno mostrato i dati pubblicati nella giornata di mercoledì.
Gli indicatori economici continuano a sottolineare previsioni positive per la crescita degli Stati Uniti. Al contempo, anche l’indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero cinese segna un miglioramento.
Nel corso di questa settimana, nessun membro del Fomc con diritto di voto ha ancora assunto posizioni da colomba in vista della prossima riunione del comitato. Cosa, allora, potrebbe impedire una manovra restrittiva a marzo?
Si dovrebbe tornare al primo trimestre del 2015 per vedere la Fed pronta a innalzare i tassi già all’inizio dell’anno venire bloccata dal rapporto sulle buste paga dei settori non agricoli. La Fed deve rimanere convinta che gli Stati Uniti, se non già in piena occupazione, sono prossimi a raggiungerla. La crescita dei salari deve continuare ad aumentare a sostegno dei consumi interni, mentre i prezzi al consumo proseguono lungo la loro tendenza la rialzo. La giornata di venerdì prossimo sarà ben più importante dei Super Thursday della Banca d’Inghilterra.
Al momento, l’indice del dollaro spot raggiunge quotazioni più elevate di quelle precedenti alla riunione del Fomc di dicembre. Il rialzo deriva non soltanto da un imminente manovra della Fed, ma anche dalle aspettative dei mercati sulle misure di stimolo e la riforma del sistema tributario che Trump dovrebbe attuare. Si deve notare che, all’approssimarsi della riunione del Fomc di dicembre, la probabilità di un innalzamento dei tassi raggiungeva il 100%.
Rimane da vedere quanto ancora il dollaro potrà apprezzarsi. A ogni modo, mi aspetto che il massimo delle ultime cinquantadue settimane di quota 103,83 venga certamente superato. Un innalzamento dei tassi a marzo confermerebbe ampiamente l’intenzione della Fed di attuare tre manovre restrittive nel corso dell’anno, suggerendo che quota 105 è una prospettiva ragionevole, in particolare se si considera il crescente rischio geopolitico in Europa, causato dalle elezioni in diversi Stati membri dell’UE e dalla Brexit.
In Gran Bretagna, il governo si è imbattuto nel suo primo ostacolo. La Camera dei Lord intende, infatti, tutelare i diritti dei cittadini dell’UE che vivono in Gran Bretagna. Ci si può aspettare che Theresa May tenti di rovesciare il voto, ma lo stallo dovrebbe continuare a pesare sulla sterlina. Per la prima volta dalla metà di gennaio, la coppia GBP/USD è scesa a 1,22$. Per il momento, la storia di una Brexit tranquilla pare terminata.
I dati economici sul Regno Unito suggeriscono che non è soltanto il governo a trovarsi in una condizione di stallo. Secondo i dati pubblicati nella giornata di mercoledì, nel mese di febbraio, l’attività del settore manifatturiero ha, infatti, registrato un’ulteriore contrazione. Inoltre, il settore dei servizi dovrebbe segnare, ancora una volta, un peggioramento. Per la mattinata di domani è prevista la pubblicazione dell’indice dei direttori degli acquisti del settore dei servizi di febbraio. La pressione inflazionistica è ormai certamente evidente e ripropone la questione della politica monetaria. Il calo delle vendite al dettaglio e la flessione dell’attività del settore dei servizi sono fattori della massima preoccupazione per la Banca d’Inghilterra. Tuttavia, per quanto concerne la politica monetaria, la banca ha le mani legate. Ogni ulteriore misura espansiva potrebbe, infatti, condurre a un netto superamento del tasso di inflazione obiettivo del 2%. Certamente, in questa congiuntura, i deboli indicatori economici non favoriscono un’inversione delle misure espansive adottate ad agosto.
In mancanza di dati economici rilevanti sugli Stati Uniti, è improbabile che il dollaro si muova in ribasso. Le richieste settimanali di sussidio di disoccupazione dovrebbero rimanere stabili. Qualora l’attività del settore edilizio dovesse registrare un incremento nel mese di febbraio, la sterlina potrebbe trovare supporto. A ogni modo, prima della pubblicazione dell’indice dei direttori degli acquisti del settore dei servizi nella giornata di domani, un rialzo sarebbe di breve.
Un ulteriore fattore che i mercati devono considerare è il dibattito parlamentare sulla Brexit. Certamente, le condizioni poste dalla Camera dei Lord non sono tanto negative per il governo quanto una richiesta di conservare l’accesso al mercato unico europeo. Tuttavia, aumentano le probabilità di un referendum sull’indipendenza della Scozia.
Alla redazione di questo articolo, l’indice del dollaro spot si attestava a quota 101,94, con un rialzo intragiornaliero dello 0,20%. Con i mercati che attendono l’indice dei direttori degli acquisti del settore dei servizi e aggiornamenti dal parlamento britannico, la coppia GBP/USD è rimasta invariata.
Bob Mason ha oltre 20 anni di esperienza nel settore finanziario, avendo lavorato in Europa e Asia per istituzioni finanziarie globali prima di concentrarsi sulla fornitura di capacità di ricerca per i clienti in Asia, principalmente focalizzati sui mercati finanziari inclusi, ma non limitati a valute, materie prime, criptovalute e mercati azionari globali.