Pubblicita'
Pubblicita'

Il dollaro continua a muoversi in rialzo

Da
Barry Norman
Pubblicato: Mar 25, 2016, 10:44 GMT+00:00

Il dollaro si è mosso in rialzo per la terza giornata consecutiva, mentre aumentano i membri della Federal Reserve che assumono toni favorevoli a una

Il dollaro continua a muoversi in rialzo

Il dollaro si è mosso in rialzo per la terza giornata consecutiva, mentre aumentano i membri della Federal Reserve che assumono toni favorevoli a una manovra restrittiva a pochi giorni da una dichiarazione del Fomc dal contenuto espansivo. Dopo aver raggiunto un massimo giornaliero a quota 96,39 nella giornata di giovedì, il dollaro viene negoziato a quota 96,17. Sempre di giovedì, borse e materie prime hanno subito la pressione del dollaro in rialzo, con un altro membro della Federal Reserve che ha affermato possibile un ulteriore innalzamento dei tassi di interesse nel corso dell’anno.
Per il dollaro, questo continuo apprezzamento potrebbe rappresentare la tendenza positiva di più lunga durata in quasi un anno e provocare il primo rialzo settimanale in un mese.

Il dollaro si è ulteriormente apprezzato quando, nella giornata di mercoledì, il presidente della Fed di St.Louis, James Bullard, si è unito ad altri membri della banca centrale degli Stati Uniti nell’affermare la possibilità di almeno due manovre di innalzamento del tasso di interesse nel corso dell’anno, di cui una forse già in aprile.

Il direttore degli investimenti di Wedbush Equity dichiara: “Sono sorpreso da tutte queste dichiarazioni dei direttori della Fed, che ritengono l’attuale politica monetaria troppo espansiva.”

L’apprezzamento del dollaro continua a pesare sui prezzi del petrolio, con sia il Brent sia il Wti al di sotto dei 40$ al barile. In particolare, il Brent è prossimo a segnare le perdite settimanali più alte degli ultimi due mesi. Il prezzo del petrolio è, inoltre, spinto al ribasso dai livelli storici raggiunti dalle scorte di greggio.

Il Dow Jones Industrial ha perso 43,9 punti, ossia lo 0,25%, per raggiungere quota 17458,69, lo S&P 500 ha ceduto 6,48 punti, ossia lo 0,32%, toccando quota 2030,23 e il Nasdaq Composite è sceso di 1,20 punti, ossia dello 0,03%, a quota 4767,66.

Dopo aver provocato nervosismo sui mercati ad agosto e poi a febbraio, la prospettiva di tassi più elevati negli Stati Uniti sta tornando al centro dell’attenzione, dato che diversi presidenti regionali della Federal Reserve si dichiarano in favore di una manovra restrittiva appena i dati economici lo permetteranno. Mentre il recente dimezzamento delle stime delle proiezioni sugli aumenti annuali dei tassi da parte della Fed ha stimolato il rialzo delle borse e ha depresso il dollaro, i toni favorevoli a una politica restrittiva recentemente assunti dai membri della banca centrale degli Stati Uniti stanno sostenendo l’apprezzamento del dollaro, con effetti negativi per il mercato delle materie prime, in gran parte denominate in dollari.

Nella giornata di giovedì, il dollaro si è mosso in rialzo sull’euro, mentre, a seguito delle dichiarazioni dei funzionari della Federal Reserve, le aspettative di un innalzamento dei tassi continuano a salire. L’euro ha perso lo 0,2% per toccare gli 1,1156$. Il dollaro si è mosso in rialzo sullo yen dello 0,2%, raggiungendo i 113,2¥.

Nella giornata di giovedì, la sterlina è crollata ai minimi non registrati da più di un anno contro l’euro. La mossa è stata innescata dai timori degli investitori per una possibile uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. La sterlina è scesa al minimo intragiornaliero degli 1,2583€, che rappresentano il cambio più basso contro la moneta unica europea dal 17 dicembre 2014. Allora, la coppia segnava gli 1,2571€. Nei primi giorni della settimana, la sterlina si è nettamente deprezzata nei confronti delle controparti principali a causa degli attentati che hanno colpito la metropolitana e l’aeroporto di Bruxelles, provocando più di 30 morti e circa 270 feriti.

Gli attacchi terroristici hanno rafforzato il fronte antieuropeo in Gran Bretagna, con Nigel Farage, il leader dello UKIP, a dichiarare che la sicurezza del Regno Unito sarebbe maggiore qualora non facesse parte dell’UE. Farage invoca la vittoria dei sì al referendum sulla Brexit del 23 giugno.

Dopo aver toccato i minimi degli ultimi 15 mesi nella giornata di giovedì, la sterlina si è mossa in lieve ripresa sul dollaro, raggiungendo gli 1,4113$.

Sull'Autore

Pubblicita'