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Il disimpegno del Tesoro di Poste

Da
Lorenzo Cuzzani
Pubblicato: May 26, 2016, 11:24 GMT+00:00

È di ieri la notizia che il Ministero dell’Economia e delle Finanze abbia deciso di cedere le proprie quote di Poste. Il 35% del gruppo guidato da

Il disimpegno del Tesoro di Poste

È di ieri la notizia che il Ministero dell’Economia e delle Finanze abbia deciso di cedere le proprie quote di Poste.

Il 35% del gruppo guidato da Francesco Caio passerà a Cdp (2,9 miliardi di euro), mentre il restante 29,7% sarà collocato in Borsa.

Se appare curiosa una simile scelta, considerando come il Mef controlli sia Poste che Cdp, le motivazioni potrebbero avere un fondamento più che concreto.

Secondo Equita, quest’operazione avrebbe la funzione di ridurre il rischio di revisione del contratto (scadenza 2019) inerente la raccolta del risparmio postale in base a cui Poste riceve una commissione recurring dello 0,5% sui saldi medi di buoni fruttiferi e libretti postali collocati per conto di CDP.

Senza dimenticare poi come la distribuzione di risparmio postale per conto di Cdp generi circa 1,6 miliardo euro di ricavi, il 6% del totale di gruppo.

Altro elemento da tenere in considerazione, secondo gli analisti di Equita, è che avvicinare le due governance potrebbe essere volano di investimenti di cui beneficerebbe PosteVita. In questo modo, il ramo assicurativo di Poste potrebbe diversificare il proprio portfolio, espandendo le opzioni di investimento e crescendo ancor di più.

Stesso discorso per BancoPosta Fondi SGR, che si avvarrebbe del know-how di Cdp in materia di asset class alternative.

Rimangono solamente da chiarire le tempistiche del collocamento del 30% di azioni sul mercato, che, sempre secondo Equita: “compatibilmente con le condizioni di mercato, potrebbe concretizzarsi a partire dal secondo semestre”.

Da Via XX Settembre filtra convinzione per l’operazione: “l’attività di indirizzo e di gestione della partecipazione continuerà ad essere esercitata dal Mef. Si ritiene che l’operazione non determini l’insorgere di Opa obbligatoria ai sensi dell’articolo 106 del Tuf”.

La reazione dei mercati oggi è stata timida, visto che il titolo cede l’1,10% in avvio.

Sembra ancora presto per delineare un quadro chiaro della situazione.

Sull'Autore

Lorenzo Cuzzanicontributor

Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.

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