Dopo polemiche e taglia e cuci, il Senato ha decretato la fine delle ostilità: con 155 voti a favore e 122 contrari, il decreto milleproroghe è stato
Dopo polemiche e taglia e cuci, il Senato ha decretato la fine delle ostilità: con 155 voti a favore e 122 contrari, il decreto milleproroghe è stato convertito in legge il 24 febbraio 2016.
Decreto legge controverso, il milleproroghe si prefigge di ridistribuire il sistema economico tricolore, interessando trasversalmente ogni ambito che assurga a dimensione finanziaria, dalla politica al lavoro, passando per l’informazione, i rifiuti e l’istruzione.
Ratio indiscussa del decreto è il recepimento di esigenze di trasparenza, seguite da necessità di semplificazione economica e innalzamento di standard qualitativi, il tutto teso anche a portare vantaggi dal punto di vista della spesa pubblica.
Coerentemente con quanto sopra, il primo settore a essere toccato dal milleproroghe è proprio la politica, per la quale è stato pensato un obbligo di pubblicità del bilancio da parte dei partiti, pena una multa di 200mila euro.
Non è esente dal milleproroghe l’informazione: è previsto lo stop di un anno per gli incroci proprietari. La trasparenza è assicurata con il divieto di acquisizione, verso gli esercenti attività televisiva e di telecomunicazioni a livello nazionale, di partecipazioni in imprese editrici di quotidiani. Ma non solo. È stabilito l’espresso divieto di partecipare alla costituzione di nuove imprese editrici di quotidiani, fatta salva la possibilità di intervenire nel settore di informazione digitale.
Capitolo semplificazione economica: in primo luogo balza agli occhi la proroga per le assunzioni a tempo indeterminato in settori specifici, ma non cambia il limite già fissato in precedenza per consulenze e affitti.
Merita menzione anche la nuova gestione dei fondi pensione. Il decreto stabilisce un limite importante per quanto riguardi le risorse destinate al finanziamento dei fondi gestori di previdenza complementare dei dipendenti pubblici: nell’anno corrente tale limite si attesta sui 214mila euro.
Sulle tv locali si è stabilita una compensazione sia per le riduzioni degli stanziamenti pubblici del 2014, sia per quelli del 2015.
Come esempio d’innalzamento di standard qualitativi si può annoverare il settore dell’istruzione, dal momento che entro la fine dell’anno corrente sarà obbligatorio l’adeguamento di ogni struttura scolastica alle norme anti-incendio.
Il detto settore inaugura l’insieme dei rinvii contenuti nel decreto: è presente una proroga al biennio 2018-2019 per la validità delle graduatorie ad esaurimento per i docenti.
Segue la proroga per quest’anno per i contratti di solidarietà, misura che interessa l’integrazione salariale del 10% che ristabilisce la precedente percentuale del 70%.
Beneficiano del regime favorevole del part time per gli over63 anche i dipendenti delle Poste e delle Fs; di rilievo anche la proroga pensata per lo split payment, con l’estensione dell’uso delle somme iscritte in conti residui del 2015 nel bilancio dello Stato.
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