Nella giornata di giovedì, la coppia EUR/USD ha conseguito un guadagno. La coppia Forex ha ricevuto una spinta iniziale da acquisti continuativi a seguito
Le preoccupazioni riguardo alla Grecia hanno contribuito a fermare i guadagni. Per la giornata di giovedì, era prevista, a Lussemburgo, una riunione dei ministri delle Finanze dell’Eurozona al fine di discutere un accordo con la Grecia, basato sulla formula “riforme in cambio di aiuto”. In merito al successo del negoziato, le aspettative dei trader sono basse. Senza un nuovo pacchetto di aiuti, la Grecia si troverà innanzi al fallimento, dovendo restituire 1,5 miliardi di euro (1,7 miliardi di dollari) al Fondo Monetario Internazionale entro il 30 giugno.
Nella giornata di giovedì, i compratori hanno continuato a sostenere la coppia GBP/USD. Parte dell’attività di trading è stata in relazione con la dichiarazione della Fed e parte col rapporto sulle vendite al dettaglio nel Regno Unito, risultato migliore delle aspettative. Il documento ha, infatti, mostrato un aumento delle vendite al dettaglio nel Regno Unito pari allo 0,2%, a fronte di una previsione dello 0,0%. Tuttavia, la nuova lettura è stata ancora inferiore al dato del mese scorso, che aveva segnato una crescita dello 0,9%.
Nella giornata di mercoledì, la dichiarazione della Fed ha contribuito a muovere il dollaro Usa notevolmente al ribasso, con vendite che continuano nella giornata di oggi. Sul Comex, tale sviluppo ha contribuito a innescare un rialzo dei contratti future sull’oro con scadenza ad agosto. In particolare, il prezzo dell’oro ha sperimentato un aumento di circa l’1%, grazie a una dichiarazione della Fed i cui toni sono stati percepiti dagli investitori come da colomba. La banca centrale degli Stati Uniti ha, infatti, lasciato i tassi a livelli storicamente bassi, annunciando, inoltre, che l’innalzamento dei tassi sarà graduale. La Fed ha, infine, tagliato le sue previsioni sul Pil del 2015.
I contratti future sul greggio con scadenza ad agosto sono stati sostenuti dal dollaro più debole. Nella giornata di ieri, il mercato ha chiuso in ribasso, nonostante un notevole calo delle riserve registrato nel corso di questa settimana. I trader avevano scontato una riduzione di 1,6 milioni di barili, ma il declino reale è stato di 2,7 millioni di barili.
Fattori tecnici hanno, inoltre, contribuito a un’azione del prezzo diretta a consolidare lateralmente e tendente al ribasso, con il mercato alle prese con un’area di ritracciamento 60,50$ – 61,35$. Fondamentalmente, nonostante il calo delle riserve che, nel corso di questa settimana, è risultato superiore alle attese, gli investitori ancora temono che la domanda non sia sufficientemente forte a equilibrare l’offerta in modo tempestivo. Sia gli Usa sia gli Stati membri dell’Opec continuano, infatti, a produrre a livelli record, in tal modo suggerendo un possibile accumulo delle scorte nel breve periodo, qualora la domanda non dovesse iniziare ad aumentare. A frenare ogni crescita ha, inoltre, contribuito l’aumento di 500000 barili registrato dalle forniture di benzina.
Per quanto concerne le altre notizie economiche dagli Usa, l’inflazione al consumo del mese di maggio ha registrato una crescita dello 0,4%, pari all’aumento maggiore in più di due anni. La crescita dei prezzi della benzina ha contribuito a sostenere il più alto indice dei prezzi al consumo. Le richieste settimanali di sussidio di disoccupazione sono state 267000. L’indice della produzione manifatturiera, elaborato dalla Fed di Philadelphia, ha segnato un aumento del 15,2 a fronte di una stima dell’8,1. Il documento ha mostrato come, nell’anno in corso, il settore manifatturiero nella regione di Philadelphia sia cresciuto al tasso più elevato. La lettura del 15,2 è, infatti, la più alta da dicembre.
James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.