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Il calo dei prezzi del petrolio si riflette sul costo della benzina portando a un aumento della spesa per le vacanze

Da:
Barry Norman
Aggiornato: Nov 11, 2015, 19:24 UTC

Mercoledì mattina, in seguito al vertiginoso aumento delle riserve segnalate martedì dal rapporto dell’Istituto Americano per il Petrolio dopo la chiusura

Il calo dei prezzi del petrolio si riflette sul costo della benzina portando a un aumento della spesa per le vacanze

Il calo dei prezzi del petrolio si riflette sul costo della benzina portando a un aumento della spesa per le vacanze
Il calo dei prezzi del petrolio si riflette sul costo della benzina portando a un aumento della spesa per le vacanze
Mercoledì mattina, in seguito al vertiginoso aumento delle riserve segnalate martedì dal rapporto dell’Istituto Americano per il Petrolio dopo la chiusura dei mercati, il petrolio greggio cede 43 centesimi attestandosi a 43,78. Nella settimana conclusasi il 6 novembre le riserve di petrolio greggio sarebbero aumentate di 6,3 milioni di barili, a fronte di un incremento di soli 500.000 barili previsto dagli analisti intervistati in un sondaggio di Platt. I dati ufficiali attesi per mercoledì sono stati posticipati a giovedì a causa della festività del giorno dei veterani.

Fra gli investitori rimane un clima di incertezza, soprattutto alla luce dei nuovi segnali di debolezza da parte della seconda economia più grande del mondo e per i timori rispetto al possibile impatto di un aumento dei tassi di interesse da parte degli USA. Gli ultimi dati economici ad attirare l’attenzione dei mercati sono quelli sull’inflazione in Cina pubblicati martedì che indicano un calo superiore alle aspettative, un dato che segue il rapporto debole da Pechino sulla bilancia commerciale di domenica.

A questo punto aumenta la pressione rispetto a una serie di dati attesi in giornata, tre i quali le vendite al dettaglio e la produzione industriale: se deludenti potrebbero portare a un’ondata di vendite. Nel frattempo, le commodity continuano a subire gli effetti peggiori dell’aumento della pressione di vendita, andando di conseguenza a testare minimi pluriennali. Secondo quanto dichiarato lunedì dal vice ministro del petrolio Saudita, i fondamentali di lungo termine del mercato del petrolio rimarrebbero robusti ma un periodo prolungato di bassi prezzi potrebbe rappresentare una minaccia per la sicurezza delle scorte e spianare la strada a un’impennata dei prezzi. L’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio terrà una riunione il 4 dicembre per rivedere la propria strategia. Lunedì altri due funzionari dell’Opec hanno rilasciato dichiarazioni ottimistiche riguardo le prospettive per il 2016, lasciando intendere però che difficilmente osserveremo dei grossi cambiamenti. Il brent diverge dal petrolio Usa guadagnando 43 punti e salendo a 47,88.

Un clima fortemente ribassista ha avvolto i mercati internazionali in seguito alla pubblicazione dei dati sulla produzione di petrolio. I russi non solo hanno prodotto quantità di petrolio enormi, ma hanno anche conquistato nuove quote di mercato, ed ora l’Arabia Saudita sta tentando di recuperare terreno. In Cina i russi hanno sconfitto l’Arabia Saudita per la seconda volta e il paese arabo, vedendo dissolversi le proprie quote di mercato, ha annunciato sconti sui prezzi per il mercato europeo. Le raffinerie, a fronte di un calo dei prezzi, sono portate a consumare una maggiore quantità di petrolio ma dato che la domanda è rimasta piuttosto stabile, dovrebbero salire i livelli di scorte.

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L’agenzia internazionale dell’energia ha dichiarato che, a causa dell’abbondanza dell’offerta e del calo della domanda nei paesi sviluppati, il prezzo del petrolio probabilmente rimarrà basso almeno per i prossimi cinque anni. Secondo l’organizzazione con sede a Parigi, che offre consulenza ai paesi sviluppati sulle politiche energetiche, i prezzi del petrolio torneranno a quota 80$ solamente il 2020, per poi continuare ad aumentare.

Negli Stati Uniti il basso prezzo del WTI e il petrolio importato continuano a tenere bassi i prezzi della benzina alla pompa. Secondo la AAA, il calo dei prezzi del gas h messo di buon umore i consumatori. Il prezzo medio per la benzina regolare si attesta martedì a 2,21$ al gallone, in ribasso dal 2,927$ dello scorso anno. Con i consumatori che nel periodo di vacanze si apprestano a pagare i più bassi prezzi del gas dal 2008, il Natale quest’anno potrebbe rivelarsi più generoso del solito.

Secondo un’indagine pubblicata martedì dalla National Association of Convenience Stores, più di un consumatore su quattro (26%) prevede questo mese di aumentare la propria spesa -con un salto di sette punti rispetto al mese precedente e facendo segnare la percentuale massima di quest’anno.

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