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Il 49esimo Rapporto del Censis sulla situazione sociale del Paese

Da
Lorenzo Cuzzani
Pubblicato: Dec 5, 2015, 01:19 GMT+00:00

Nella data di oggi, 4 dicembre 2015, il Censis, Centro Studi Investimenti Sociali, ha presentato la propria analisi circa la situazione economico-sociale

Il 49esimo Rapporto del Censis sulla situazione sociale del Paese
Il 49esimo Rapporto del Censis sulla situazione sociale del Paese

Nella data di oggi, 4 dicembre 2015, il Censis, Centro Studi Investimenti Sociali, ha presentato la propria analisi circa la situazione economico-sociale italiana, report che non manca di sorprese.

Innanzitutto, per la prima volta dall’inizio della crisi, il numero di famiglie con capacità di spesa progredita è cresciuto rispetto a quello ridotto, in valori percentuali 25% e 21%; d’altra parte, criticità non indifferente è costituita dalla quota, alta, di famiglie che non riescono a coprire le spese con il proprio reddito, percentuale quasi del 20%.

Se si assiste ad un deficit di strutture sociali, anche da un punto di vista culturale, intesa come mancanza di progettazione, si può affermare come il presente anno abbia assistito ad una dimensione politica di rango superiore, il cui impegno abbia ridato slancio alla dinamica economica e sociale, attraverso riforme e provvedimenti pro imprese e a favore dell’economia reale nella sua globalità.

È comunque messo in risalto un certo deficit relativo al dialogo socio-politico: quello che maggiormente preoccupa è la difficoltà di trovare risposte dalla classe dirigente, elemento che induce a sollevare dubbi sul valore della stessa, in termini di guida del Paese.

Risposte convincenti, invece, giungono da categorie disomogenee, come i giovani che fanno registrare un interessante e cospicuo impegno nell’imprenditoria, per l’appunto, giovanile, perseguendo il lancio di start-up, o, raccogliendo i frutti di studi internazionali, provando l’avventura all’estero; poi ci sono le famiglie, che si riscoprono imprenditrici, con investimenti mirati su Bed and Breakfast e Green Economy e, per concludere, cresce il comparto alimentare, al secolo inglesizzato come food, settore d’eccellenza del Made in Italy e ambito in cui s’intrecciano impresa, moda e produzione, costituenti un modello pronto per essere il traino della Nazione e per essere esportato con successo.

“Nell’Italia -zero virgola-, in cui le variazioni congiunturali degli indicatori economici sono ancora minime, continua a gonfiarsi la bolla del risparmio cautelativo e non si riaccende la propensione al rischio”. Il rapporto del Censis descrive un Paese a “bassa auto-propulsione, che non ritrova il gusto del rischio”. Il valore del patrimonio finanziario degli italiani ammonta a oltre 4 mila miliardi di euro: da giugno 2011 a giugno 2015 è cresciuto del 6,2%.

L’orientamento di cui sopra è padre e figlio di un atteggiamento “fortemente difensivo degli italiani”, i quali difficilmente scelgono di diversificare il proprio portafoglio in vantaggio della raccolta, infatti, i depositi bancari sono saliti di 7,3 punti percentuale dal 2007 al 2014, mentre sono scese le azioni e le obbligazioni, -3,1% e -6,8%.

Arrivando al 2015, i dati sono coerenti con il trend di cui sopra, infatti, secondo il Censis: “Negli ultimi dodici mesi (giugno 2014-giugno 2015) si conferma l’opzione cautelativa degli italiani, con un incremento di 45 miliardi di euro della liquidità (+6,3%) e di 73 miliardi in assicurazioni e fondi pensione (+9,4%) e con la rinnovata contrazione di azioni e partecipazioni (10 miliardi in meno, pari a una riduzione dell’1,2%) ”.

Appare l’immagine di una realtà nazionale in chiaroscuro, con il tempo unico spartiacque concreto e obiettivo per segnare il confine tra abisso e risalita.

Sull'Autore

Lorenzo Cuzzanicontributor

Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.

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