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I venditori continuano ad appesantire il dollaro USA mentre gli investitori scommettono contro un aumento dei tassi in quest’anno

Da
James Hyerczyk
Pubblicato: Mar 31, 2016, 18:53 GMT+00:00

Giovedì i venditori hanno continuato a mettere pressione all'indice del dollaro di giugno, contribuendo a sostenere l'oro, il greggio e l'euro. La vendita

I venditori continuano ad appesantire il dollaro USA mentre gli investitori scommettono contro un aumento dei tassi in quest’anno

Giovedì i venditori hanno continuato a mettere pressione all’indice del dollaro di giugno, contribuendo a sostenere l’oro, il greggio e l’euro. La vendita è strettamente connessa ai commenti accomodanti da parte della presidente Fed, Janet Yellen all’inizio della settimana. Il movimento dei prezzi suggerisce che il mercato stia escludendo eventuali aumenti dei tassi da parte della Fed nel 2016.

Nelle notizie economiche degli Stati Uniti, le richieste di disoccupazione iniziali settimanali si è attestato a 276.000 unità. Il PMI di Chicago è salito a 53,6 a marzo dal 47,6 di febbraio.

Venerdì, gli investitori potranno reagire al rapporto sulle paghe non agricole di marzo e sui dati ISM manifatturieri.

A fine di giornata, il Presidente Fed di New York, William Dudley, si esprimerà sulle lezioni impartiteci dalla crisi finanziaria alle 17.00 orario Stati uniti orientali(ET). Mentre il presidente Fed di Chicago, Charles Evans si è espresso nel corso della giornata.

Ieri Evans ha fatto notizia affermando che una serie “molto superficiale” di aumenti dei tassi d’interesse nel corso dei prossimi anni, sarà opportuno per sostenere l’economia degli Stati Uniti, da urti esterni e dal rischio che l’inflazione scivoli troppo in basso. “Dovremmo assicurarci contro debolezze inattese e aspettandoci così probabili migliori risultati”, ha detto Evan al Forecasters Club di New York.

“Questo significa essere più accomodanti del dovuto per dare una spinta in più alla domanda aggregata, come cuscinetto contro futuri shock al ribasso, che potrebbero altrimenti spingerci indietro verso limiti inferiori.”

Ad aiutare il ribasso del dollaro USA è stato anche il calo dei rendimenti del Tesoro. Il rendimento a 10 anni è stato scambiato vicino al 1,83 per cento. Il rendimento a 2 anni è stato di circa 0,76 per cento, dopo aver toccato il suo livello più basso in più di un mese.

Giovedì i futures Comex oro di giugno hanno rimbalzato postando un guadagno dell’ 1 per cento. Il mercato ha considerevolmente venduto, dopo il raggiungimento del massimo a 1287,80 dollari, l’ 11 marzo, ma il metallo prezioso è ancora in corsa per postare il suo più grande guadagno trimestrale in quasi 30 anni. A spingere il mercato più in alto sono state anche le minori aspettative per il rialzo dei tassi di interesse negli Stati Uniti.

Oggi, la caduta del dollaro ha inoltre sostenuto i futures di maggio del greggio, ma le preoccupazioni riguardo alla fornitura hanno limitato i guadagni. Le grandi scorte globali stanno, infatti, mettendo in pericolo i guadagni postati dalla fine di gennaio. Rimane probabile un ribasso ulteriore dei prezzi a causa dell’eccesso di offerta che ha bisogno di essere smaltito dal sistema.

La coppia EUR / USD ha registrato il suo quarto giorno consecutivo di guadagni, toccando il suo livello più alto in 5 mesi e mezzo, da ottobre. Ciò è dovuto al fatto che i trader in euro stanno reagendo ai commenti accomodanti della Yellen. Le cifre in salute dell’indice IPC tedesco, di ieri, indicano che la Banca centrale europea non potrà annunciare nuovi stimoli, alla sua prossima riunione. Tuttavia, c’è da essere preoccupati per la forza dell’euro e il suo impatto sulle esportazioni della zona euro.

La coppia GBP / USD ha recuperato dai suoi minimi, ma non ne ha tratto alcun guadagno, nonostante un rapporto che ha mostrato che l’economia del Regno Unito è cresciuta più di quanto precedentemente stimato, nel quarto trimestre. I dati dell’Ufficio Nazionale di Statistica indicano che il prodotto interno lordo del Regno Unito è salito dello 0,6 per cento nel quarto trimestre, rispetto ai tre mesi precedenti. Detto questo la paura delle conseguenze dell’uscita del Regno Unito dall’Unione europea continua a pesare sulla sterlina.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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