I Trader Nauseati Dallo Share Asiatico Spingono I Prezzi Dell’Oro In Rialzo

I prezzi del mercato aurifero continuano a muoversi in rialzo guadagnando 5,60$ nella sessione asiatica. il prezioso é negoziato a 1279,80$ ma sembra essere bloccato all’interno di un range di trading piuttosto limitato che si estende dalla regione dei 1275$ a quella dei 1290$. Il metallo non sembra essere in grado di raccogliere un momentum tale da rompere al di sopra della significativa resistenza offerta dal livello dei 1300$. L’argento guadagna 106 punti ed é scambiato a 17,26$, nettamente al di sotto dei 18$ registrati lo scorso mese. Il platino non é riuscito ad eguagliare i guadagni dell’oro, infatti, il metallo posta un rincaro di solo 4,20$ per attestarsi su quota 1057,25$. I prezzi dei metalli preziosi sono stati supportati da un disagio la sensazione di nausea riportata questa mattina nelle azioni asiatiche.

Stando a quanto dichiarato da Bloomberg un improvviso calo delle scorte cinesi di Hong Kong nella sessione di lunedì ha visto i trader rimescolare le carte alla ricerca di una spinta volta a superare la crisi che ha coinciso con un aumento dei volumi dei future. L’Hang Seng China Enterprises Index che monitora alcune delle principali azioni della nazione in soli due minuti ha perso l’1.5% contro le previsioni dell’1% per poi invertire la sua rotta e postare un rialzo. L’indice chiude la sessione con un guadagno dello 0,1%. Le azioni nel continente non hanno replicato la mossa, infatti, dopo aver fluttuato in prossimità dei minimi degli ultimi due mesi, l’indice di Shanghai registra un aumento dello 0,8% .

I future sull’S&P 500 Index perdono lo 0,1%. Lunedì l’indice di riferimento azionario statunitense ha registrato un incremento dell’1% sulla scia del rialzo delle azioni energetiche. La Apple mostra una costante ascesa dal mese di marzo, dopo che la Berkshire Hathaway di Buffett ha divulgato una partecipazione nella società con il più alto valore mondiale.

Il dollaro statunitense perde terreno dopo aver registrato diversi giorni di rally ed è negoziato a quota 94.44.

Dall’inizio dell’anno il mercato aurifero ha mostrato un incremento del 20% sulla scia delle speculazioni che hanno visto la Federal Reserve degli Stati Uniti rallentare il ritmo degli innalzamenti dei tassi di interesse a causa delle forti preoccupazioni relative alla volatilità dei mercati globali. John Paulson, uno degli investitori di oro più influenti del mondo, ha tagliato le sue scommesse sui lingotti, mentre il miliardario George Soros e altri grandi fondi sono rientrati nel metallo per la prima volta dopo anni. Il miliardario George Soros ha tagliato gli investimenti della sua azienda nelle scorte degli Stati Uniti di oltre un terzo rispetto al primo trimestre  acquistando una partecipazione di 264 milioni di dollari nel più grande produttore mondiale di lingotti: la Barrick Gold Corp.

Lunedì Johnson Matthey ha dichiarato che quest’anno il deficit del mercato del platino dovrebbe estendersi a 861,000 once poiché la domanda proveniente dai produttori rei catalizzatori per auto é aumentata dall’implementazione della nuova normativa Euro 6. Secondo il russo Norsk Nickel, il più grande produttore mondiale del metallo utilizzato principalmente per i catalizzatori volti al contenimento delle emissioni da autovetture, il mercato del palladio potrebbe richiedere fino a tre anni per consumare il suo minato inventario.

Stando a quanto dichiarato da Jeffrey Lacker, presidente della Richmond Fed, durante un intervista al Washington Post pubblicato lunedì, la Fed potrebbe prendere in considerazione  un innalzamento dei tassi di interesse durante la prossima riunione di giugno. Egli ha affermato che l’inflazione di sta avvicinando al 2%, inoltre i mercato del lavoro ha mostrato un restringimento.

Il Financial Review ha riferito che l’oro con consegna immediata é aumentato del 16%  nei primi tre mesi dell’anno, registrando il più grande rialzo trimestrale dal 1986, in accordo con i prezzi generici di Bloomberg. Le azioni della Barrick con sede a Toronto sono più che raddoppiate quest’anno poiché il minatore ha accelerato gli sforzi per tagliare i prezzi riducendo il debito. Dal 31 Marzo la Barrick é in crescita del 39%.