Nella giornata di lunedì, il dollaro si è mosso in ribasso, mentre l'euro ha sperimentato una ripresa. Sui mercati globali, la volatilità permane elevata,
Il dollaro ha continuato a mostrare debolezza, nonostante i dati economici degli Stati Uniti risultati migliori delle aspettative. Il dollaro viene negoziato a quota 96,62 e l’euro ha raggiunto quota 1,1092 dopo aver guadagnato quasi l’1% nella sessione di ieri, grazie ai dati positivi giunti dalla Germania e alla perdurante debolezza del dollaro.La sterlina viene negoziata a quota 1,5567, segnando un lieve apprezzamento sul dollaro e, probabilmente, rimarrà caratterizzata da volatilità fino alla pubblicazione dei dati sul Pil T2, prevista per il pomeriggio di oggi. Lo yen è rimasto invariato sul dollaro e, attualmente, viene negoziato a quota 123,41, con la divisa Usa che continua a mostrarsi debole. Nella giornata di ieri, l’euro ha guadagnato l’1,0% grazie all’avvio dei complessi negoziati sul piano di salvataggio tra le autorità dell’UE e il governo greco. I colloqui aprono la strada a discussioni di alto livello, da tenersi probabilmente verso la fine della settimana. Tali sviluppi sono stati salutati con sollievo ed entusiasmo dalla maggior parte dei mercati europei, con conseguenze positive per la moneta unica.
La Grecia si muove verso la soluzione della sua crisi debitoria. Durante la scorsa settimana, il parlamento ellenico ha approvato nuove misure di austerità, aprendo alla possibilità di nuovi negoziati con i creditori in merito a un nuovo piano di salvataggio del valore di 86 milioni di euro. La data più importante cui guardano i mercati internazionali è il 20 agosto, termine ultimo per la restituzione dei prestiti che la Grecia deve alla Bce.
L’economia degli Stati Uniti continua a mostrare dati superiori alle aspettative, con i prezzi di rivendita delle abitazioni che raggiungono i livelli migliori dalla crisi globale del 2007. Le vendite di case esistenti segnano i 5,49 milioni di unità, ossia un incremento del 3,2%. Dai dati emerge, inoltre, un aumento dei prezzi di vendita delle abitazioni esistenti. Negli Stati Uniti, la disoccupazione continua a diminuire, con le prime richieste di sussidio di disoccupazione che, nella settimana conclusasi in data 18 luglio, sono scese a 255000 unità, segnando il minimo degli ultimi 40 anni. Nello stesso periodo, le richieste successive di sussidio di disoccupazione sono diminuite a 2,21 milioni di unità. Il miglioramento dell’occupazione ha dato agli speculatori motivo di ritenere che la Fed potrebbe segnalare un innalzamento dei tassi già a settembre. Gli ordinativi di beni durevoli core per il mese di giugno sono aumentati allo 0,8% dallo 0,0% di maggio.
Nel Regno Unito, un’inaspettata caduta della vendite al dettaglio ha portato la sterlina a scendere dai massimi raggiunti durante la scorsa settimana, a seguito delle indicazioni del governatore della Banca di Inghilterra su un innalzamento dei tassi prima del previsto. I mercati asiatici si muovono in ribasso a causa dell’aumentata volatilità dei titoli cinesi che ha portato gli investitori a spostarsi verso attività rifugio, come i titoli di Stato e lo yen.
Nella giornata di ieri, il dollaro ha perso lo 0,8% a causa della prudenza sui mercati in vista della dichiarazione della Federal Reserve sulla politica monetaria, prevista per questa settimana, in cui verrà deciso il corso del tasso di interesse. Gli operatori hanno, inoltre, ignorato i dati fortemente positivi sugli ordinativi di beni durevoli, così intaccando la domanda per il biglietto verde.