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I Trader Dell’Oro E Del Rame Recuperano Dai Dati Shock Della Cina

Da
Barry Norman
Aggiornato: Jan 5, 2016, 16:15 GMT+00:00

L'oro mantiene i guadagni iniziali dopo l'impennata di lunedì che ha preso piede a seguito delle minacce combinate di mercato. Le tensioni tra l'Arabia

I Trader Dell’Oro E Del Rame Recuperano Dai Dati Shock Della Cina
I Trader Dell’oro E Del Rame Recuperano Dai Dati Shock Della Cina

L’oro mantiene i guadagni iniziali dopo l’impennata di lunedì che ha preso piede a seguito delle minacce combinate di mercato. Le tensioni tra l’Arabia Saudita e l’Iran hanno spinto il prezioso in rialzo aiutando i mercati nel primo giorno di negoziazione del nuovo anno, tuttavia, i deludenti dati di produzione cinesi hanno spinto i mercati azionari della nazione fortemente in ribasso innescando così una chiusura del trading. Il metallo giallo si muove in rialzo dopo che l’Arabia Saudita ha tagliato i rapporti diplomatici con l’Iran a seguito dell’attacco effettuato dai manifestanti iraniani contro l’ambasciata saudita a Teheran. A tale proposito, ci sembra opportuno ricordare come l’assalto contro l’ambasciata saudita a Teheran abbia preso piede a seguito della condanna a morte del famoso predicatore sciita Nimr al Nimr, scenario che ha innescato un rincaro del 3% dei prezzi del greggio.

Sebbene il mercato del greggio abbia restituito i suddetti guadagni dopo che i dati cinesi hanno incrementato i timori sulla crescita economica, l’oro ha beneficiato della debolezza dei mercati azionari e del dollaro statunitense.

Secondo l’analista di Mitsubishi Jonathan Butler “l’intera situazione saudita-iraniana è ovviamente una preoccupazione, poiché due grandi potenze regionali sembrano essere arrivate allo scontro, pertanto potremmo assistere ad una lieve corsa verso un  porto sicuro”

“L’anno scorso l’oro è stato colpito duramente. L’indice di ribilanciamento probabilmente prenderà piede nelle prossime due settimane, motivo per cui, non escludiamo la possibilità di vedere un lieve spostamento degli investimenti nell’oro considerato come un’asset insoddisfacente. L’euro guadagna terreno contro il dollaro che in questo momento continua a supportare il prezioso.”

Il mercato aurifero chiude il 2015 con un ribasso del 10,4%, si tratta della terza perdita annuale dopo aver testato i minimi degli ultimi sei anni nel mese di dicembre a 1,045.85$ l’oncia. L’argento guadagna 84 punti ed é scambiato a 13,925$ mentre il palladio posta un rialzo di 3,20$ raggiungendo quota 887,45$.

I deludenti numeri cinesi hanno stressato gli speculatori mondiali spingendoli ad investire verso beni di rifugio e materie prime.

I metalli industriali perdono terreno su tutta la linea. Lunedì i prezzi del rame postano un forte ribasso poiché i deboli numeri di produzione cinesi hanno incrementato le preoccupazioni riguardanti la domanda del più grande consumatore mondiale di metallo e le prospettive di crescita del prossimo anno.

Il rame é un componente chiave nella produzione di qualunque elemento, dai telefoni cellulari alle case, ed é spesso considerato come un indicatore della salute economica. La rapida espansione della Cina di questi ultimi anni è stata sicuramente una guida per la domanda, tuttavia, il suo indebolimento grava sui prezzi del metallo. Il primo giorno di negoziazione del 2016 il rame posta i minimi delle ultime due settimane sulla scia dei deboli numeri di fabrica cinesi che hanno pesato fortemente sui titoli azionari di Shanghai riaccendendo le preoccupazioni riguardanti la crescita economica delle nazione. Le indagini hanno mostrato come l’attività di fabbrica della seconda economia mondiale si siano ridotte nuovamente nel mese di dicembre innescando così un calo del 7% nei mercati azionari cinesi, scenario che ha portato ad una chiusura del trading.

Ad aggiungere nuove preoccupazioni il ribasso dello yuan attuato dalla banca centrale della Cina che ha portato la valuta in prossimità dei minimi degli ultimi 4 anni e mezzo.

Il rame sul London Metal Exchange posta un calo del 2,1% ampliando le perdite del 25% registrate  il 18 dicembre dello scorso anno. Anche gli altri metalli si muovono in ribasso. Lo zinco chiude con un ribasso del 2,6% ed é scambiato a 1,568$, il nichel posta un calo del 3,5% per attestarsi su quota 8.505$. Il piombo perde il 2,7% ed é negoziato a 1,745.50$. In un recente rapporto la Goldman Sachs ha previsto che alla fine del 2016 il rame si attesterà su quota 4.500$. “Continuiamo a vedere rischi che minacciano le nostre previsioni per la fine del 2016, la propensione in ribasso, la possibile riduzione della domanda cinese e il costo della deflazione”.  Nel mese di novembre la produzione di rame in Perù, il terzo fornitore mondiale di metallo é aumentata del 37%. Il paese sembra essere destinato a diventare il secondo più grande produttore mondiale di rame entro la fine dell’anno.

 

 

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