I Trader Dell’Oro Continuano A Sorridere

Il mercato aurifero si muove in rialzo a seguito dell’ulteriore alleggerimento quantitativo annunciato dalla BCE. Il metallo giallo guadagna 12,80$, l’1,20%, ed é negoziato a 1,266,70$ l’oncia nel trading di metà mattina. La Banca Centrale Europea taglia il tasso di deposito portandolo dallo 0,3% allo 0,4%. Il tasso di rifinanziamento scende di 5 punti base per attestarsi su quota 0,00%. La BCE ha inoltre ampliato il suo programma di acquisti asset da 60 miliardi di euro mensili a 80 miliardi di euro mensili, incremento previsto per aprile.

Ad apportare nuove modifiche anche la banca centrale della Nuova Zelanda che giovedì ha sorpreso i mercati tagliando i tassi di riferimento dello 0,25%, mossa che ha portato i suddetti tassi di quota 2,25%. Si tratta del quinto taglio consecutivo da giugno del 2015.  Citando le forti preoccupazioni sulla crescita globale e la debole domanda cinese, la banca centrale ha segnalato la possibilità di apportare un ulteriore taglio.

Gli investitori mondiali hanno perso fiducia nelle banche centrali. L’assenza di fiducia e la presenza di tassi di interessi negativi hanno spinto i trader ad investire in porti sicuri come l’oro. Alla luce di quanto appena detto, riteniamo che il prezioso finirà col muoversi in rialzo.

Solitamente i future dell’orlo sono visti come una copertura contro l’inflazione, infatti hanno recentemente guadagnato lo 0,8% raggiungendo lo 0,8% per attestarsi su quota 1267,60$ l’oncia trip sul New York Mercantile Exchange. Giovedì la Banca Centrale Europea ha dichiarato di voler tagliare tutti i tassi di riferimento e di aumentare i suoi acquisti mensili di asset. Gli investitori hanno gradito la decisione spingendo le azioni europee in rialzo,  mossa che mostra l’inizio del pacchetto di stimoli annunciato a dicembre che ha deluso i mercati.

Stando a quanto dichiarato da George Gero, amministratore delegato di RBC Wealth Management, il presidente della BCE, Mario Draghi, “ha attivato tutti gli stop, affermando che lo stimolo potrebbe avere effetti su un continente o forse anche due se la Cina continua a mostrare lo scenario attuale”. Lo scenario potrebbe incrementare le prospettive inflazionistiche influenzando l’andamento del prezioso.

I prezzi del metallo giallo si muovono inizialmente in ribasso testando i 1,239$ per oncia troy, ma invertono tempestivamente la rotta. Gli analisti ritengono che la mossa abbia preso piede sulla scia delle scommesse avviate dai trader che hanno immaginato uno scenario analogo a quello di dicembre. Lo scopo di tale misure é ormai evidente e il metallo giallo amplia la sua ascesa.

Per quanto riguarda gli altri metalli, l’argento guadagna 21,4 centesimi, l’1,4%, ed é negoziato a 15,58$ l’oncia. L’argento non é stato economico rispetto all’oro per più di sette anni, inoltre, gli ETF dell’argento si sono mossi in rialzo nei giorni scorsi, la domanda di monete d’argento e bar rimane forte, pertanto, riteniamo che il prezioso finirà col muoversi ulteriormente in rialzo. Oltre il 50% della domanda proviene dall’industria, di cui un quarto appartiene a quella elettronica, inoltre, il metallo segue in parte l’andamento delle altre materie prime industriali quali rame, zinco e piombo. I sei metalli sul London Metal Exchange Index guadagnano il 14% rispetto ai minimi degli ultimi sei anni postati a gennaio.

Stando a quanto dichiarato da Julian Jessop, capo della ricerca delle materie prime presso la Capital Economics Ltd. di Londra l’argento potrebbe aumentare del 18% testando i 18% l’oncia entro la fine del 2017. Supponendo che l’economia mondiale eviti il collasso e che i prezzi dei metalli industriali continuino a guadagnare terreno, si prevede che l’argento sorpasserà l’oro e che il rapporto tornerà a 70.

Il palladio e il platino si muovono in rialzo sul New York Mercantile Exchange.