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I trader del petrolio continuano a chiedersi quanto ancora possa scendere il prezzo del barile

Aggiornato: Jan 13, 2016, 19:52 GMT+00:00

E' ancora una volta il mercato del petrolio a occupare le prime pagine dei giornali, con i prezzi che affondano ancora. Sui mercati si

I trader del petrolio continuano a chiedersi quanto ancora possa scendere il prezzo del barile
I trader del petrolio continuano a chiedersi quanto ancora possa scendere il prezzo del barile

E’ ancora una volta il mercato del petrolio a occupare le prime pagine dei giornali, con i prezzi che affondano ancora. Sui mercati si respira un’atmosfera pesante; intanto le borse statunitensi lasciano sul terreno i recenti guadagni scivolando su terreno negativo in scia al calo dei prezzi del petrolio. Il WTI si attesta infatti a 30,15 e potrebbe scendere al di sotto della soglia dei $ 30, mentre il Brent cede altri $ 1,21 scivolando a $ 30,73. Martedì l’Istituto Americano per il Petrolio (API) ha pubblicato il rapporto settimanale sulle scorte segnalando una contrazione pari a 3,9 milioni di barili. Il gruppo industriale ha anche indicato un incremento di riserve di benzina pari a 7 milioni di barili, mentre per quelle di distillati si parla di un incremento pari a 3,7 milioni di barili. I trader osservano con attenzione i dati dell’API alla ricerca di indizi utili ad anticipare quelli settimanali dell’Agenzia di Informazione sull’Energia, attesi per mercoledì. Mercoledì mattina il greggio WTI si attesta a 30,71, sperimentando una certa volatilità in seguito alla pubblicazione dei dati API. Stando alle previsioni governative diffuse martedì, per l’anno in corso e quello a venire il prezzo medio del petrolio WTI rimarrà sotto i $ 50 il barile. Il prezzo del petrolio é crollato da un valore superiore ai $ 100 registrato a metà 2014 a poco sopra i $ 30, spinto in ribasso dall’eccesso di offerta globale e dai timori rispetto alla domanda. Gli analisti concordano nel prevedere dei bassi prezzi anche per il 2016, quando l’eccesso di offerta che continuerà a superare la domanda, ma non manca chi prevede invece una risalita.

Nelle sue previsioni a breve termine pubblicate mensilmente l’Agenzia d  Informazione sull’Energia ha tagliato le previsioni per il 2016 sul prezzo del petrolio WTI a $ 38,54 il barile, in ribasso rispetto alla precedente stima pari a $ 50,89. Per quanto riguarda invece il Brent, considerato standard di riferimento a livello globale, la EIA prevede per il 2016 un prezzo medio attorno ai $ 40,15 il barile, rivedendo al ribasso la precedente stima pari a $ 55,78 il barile. Il prossimo anno la EIA prevede un prezzo medio pari a $ 47 per il WTI e a $ 50 per il Brent; si tratta della prima previsione fatta per l’anno 2017.

Martedì il gigante britannico del settore energetico, BP, ha annunciato un taglio di oltre 4000 posti di lavoro in tutto il mondo – da prodursi nei prossimi due anni – in risposta al crollo del prezzo del petrolio.

L’azienda ha annunciato la riduzione del personale da un totale di 24.000 unità a un numero leggermente al di sotto dei 20.000 entro la fine del 2017. I tagli prevedono la perdita di 600 posti di lavoro nel solo Mare del Nord.

Il gigante del settore energia BP, quotato sui listini di Londra, hai già tagliato 4000 posti di lavoro lo scorso anno in vista di un periodo prolungato di bassi prezzi. Martedì però il petrolio Brent è crollato a un nuovo minimo degli ultimi 12 anni, lasciando sul terreno oltre 15% da inizio anno.

Nel 2015 il mercato è crollato del 35%, archiviando il terzo anno consecutivo su terreno negativo, oppresso da un eccesso di offerta cronico.

Secondo l’opinione di almeno tre importanti istituti bancari, pur non avendo ancora raggiunto il fondo, la situazione é comunque destinata a migliorare. Lo scorso anno Goldman Sachs aveva previsto un crollo verso la cifra apparentemente spropositata di $ 20 il barile. Ora che però Morgan Stanley e Citigroup, la previsione di Goldman Sachs non sembra più così irragionevole. Con il prezzo del petrolio in prossimità di $ 30 il barile e un possibile scivolata sulla fascia alta della gamma $ 20- $ 30, le previsioni di Goldman potrebbero dimostrarsi preveggenti se non provvidenziali.

Secondo le 12 banche intervistare in un sondaggio del Street JournalIl il Brent, benchmark internazionale per il prezzo del petrolio, quest’anno sarà venduto a un prezzo medio di $ 50 il barile, in ribasso di sette dollari rispetto al sondaggio di dicembre. Le stesse banche prevedono per il West Texas Intermedie, standard di riferimento negli Stati Uniti, un prezzo medio attorno ai $ 48 il barile per quest’anno, in ribasso di 5$ rispetto all’ultima previsione.

Proprio come avviene per le azioni, i metalli e alcuni crediti aziendali, quest’anno il prezzo del petrolio ha sofferto a causa dei timori riguardo l’economia cinese. Per oltre un anno analisti e investitori nel settore del petrolio hanno osservato solo segnali ribassisti, dai livelli di produzione e di scorte. Ora si vanno ad aggiungere anche gli indici azionari dalla Cina. Lo Shanghai composite index da inizio anno ha perso circa il 15%. Non è la prima volta che la Cina é fonte di preoccupazione per i trader del petrolio. Il paese è il secondo consumatore al mondo di petrolio greggio e lo scorso agosto fu proprio il clima di preoccupazione rispetto all’economia cinese a spingere il prezzo del petrolio in ribasso.

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