Passando da una banca centrale all'altra, nella mattinata di oggi, la Banca del Giappone si riunirà per decidere i tassi di interesse e la politica
Al tempo stesso, la Banca del Giappone ha varato un nuovo programma per l’acquisto di fondi indicizzati quotati. La banca centrale nipponica ha, inoltre, annunciato che estenderà la maturità dei titoli di Stato giapponesi a 7-12 anni. La decisione di venerdì di continuare a espandere la base monetaria a un ritmo di 80 trilioni di yen all’anno era stata prevista da tutti i 42 economisti interpellati da Bloomberg, tranne uno. Gli analisti si sono quasi equamente divisi sulla questione se la Banca del Giappone espanderà il suo programma di acquisto di attività nel prossimo anno o se lo lascerà invariato.
L’indice del dollaro raggiunge quota 99,06, proseguendo a muoversi in rialzo grazie a quanti scommettono al rialzo sul dollaro, che continuano a dominare il mercato nei giorni successivi all’innalzamento dei tassi di interesse da parte della Fed. L’euro tocca quota 1,0808, in netto deprezzamento nella sessione di ieri, dopo che i dati sulla fiducia delle imprese tedesche hanno mostrato un calo. La sterlina si è mossa in forte ribasso per venire negoziata a quota 1,4908, nonostante il miglioramento delle vendite al dettaglio per il mese di novembre.
Nel corso della settimana, il Comitato Federale del Mercato Aperto ha aumentato il tasso sui federal fund di un quarto di punto tra lo 0,25% e lo 0,50%. La mossa conferma l’avvio di un ciclo restrittivo, lungamente suggerito dalla Fed. La presidente Janet Yellen ha sottolineato che gli incrementi futuri saranno graduali, con le proiezioni della Fed che indicano quattro aumenti di un quarto di punto nel 2016.
Secondo Stuart Ive, senior dealer della Omf di Wellington, “I soggetti del mercato si erano, probabilmente, già organizzati per la mossa della Fed e ora stanno gioendo, preparandosi a godersi le feste, o si stanno leccando le ferite, consolandosi. Il kiwi non è riuscito ad aggiungere slancio da ieri, il che non sorprende – il mercato sta solo entrando pienamente in modalità natalizia.”
Le valute legate alle materie prime si muovono in ribasso, con l’Aussie che perde 5 punti per scendere a quota 0,7121, il kiwi in calo di 9 punti a quota 0,6690 e il dollaro canadese che tocca i minimi storici contro il dollaro, venendo negoziato a quota 1,3951. Il calendario della sessione asiatica non prevede eventi rilevanti, tranne la riunione della Banca del Giappone e la fiducia delle imprese della Nuova Zelanda. Questi dati hanno confermato che le imprese neozelandesi si avvicinano a chiudere l’anno su una nota più positiva, con la loro fiducia che, secondo l’indagine sulle prospettive delle imprese di Anz, sale al massimo degli ultimi otto mesi.
In Cina, per mesi si sono fatte ipotesi sull’effetto del primo innalzamento dei tassi di interesse da parte della Fed in quasi dieci anni. Dopo la sorprendente svalutazione dello yuan decisa ad agosto dal governo, con un calo delle esportazioni di quasi il 3%, la Cina ha sperimentato significativi deflussi di capitale – e alcuni analisti temono che quantità di denaro ancora maggiori lasceranno la Cina per dirigersi sul dollaro al fine di approfittare dei tassi di interesse più alti. Nella mattinata di oggi, lo yuan, dopo aver toccato nuovi minimi, viene negoziato contro il dollaro a quota 6,4830.