Pubblicita'
Pubblicita'

I trader del mercato valutario si spostano verso l’avversione al rischio

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Jan 6, 2016, 22:43 UTC

I dati sulla Cina pubblicati nella giornata di oggi hanno spinto i trader verso le valute rifugio, con lo yen in forte rialzo e il renminbi che crollava

I trader del mercato valutario si spostano verso l’avversione al rischio

JPY-forexwords-300x222
I dati sulla Cina pubblicati nella giornata di oggi hanno spinto i trader verso le valute rifugio, con lo yen in forte rialzo e il renminbi che crollava ai minimi degli ultimi 4 anni. Lo yen ha guadagnato 65 punti, mentre anche il dollaro si muoveva in rialzo. Nella mattinata di mercoledì, lo yuan ha ceduto 241 punti, scendendo a quota 6,5466. In Asia, le borse sono crollate, mentre Pechino continua a deprezzare lo yuan. Un rapporto ha sottolineato la debolezza del settore dei servizi cinese e lo yen ha ottenuto supporto dall’avversione al rischio. La Banca Popolare Cinese ha portato il tasso di cambio dello yuan ai minimi degli ultimi quattro anni e mezzo. La Cina ha guidato lo yuan al ribasso da quando, nella scorsa estate, ha deciso un netto deprezzamento della valuta. La mossa ha allarmato i trader, che temono una serie di svalutazioni competitive.

Il dollaro si è mosso in ribasso dello 0,4% a 118,62 yen, dopo aver toccato il minimo di circa gli ultimi tre mesi a quota 118,35. L’euro è caduto al minimo degli ultimi nove mesi di 127,465 yen. Grazie al deprezzamento del dollaro contro lo yen, la moneta unica europea si è mossa in lieve rialzo a 1,0764$, pur rimanendo distante dal minimo degli 1,0711 raggiunto nell’ultimo mese nella giornata di martedì.

Nella mattinata di mercoledì, il dollaro è sceso quasi ai minimi degli ultimi tre mesi, toccando il margine inferiore dell’area dei 118 yen alla Borsa di Tokyo. Mossi dall’avversione al rischio, i trader si sono riversati sullo yen, percepito come valuta rifugio, in quanto preoccupati dal rallentamento dell’economia cinese e dal crollo della Borsa di Tokyo. Le vendite di dollari contro lo yen sono state causate dall’aumento dell’avversione al rischio seguito alla decisione della Banca Popolare Cinese di deprezzare ulteriormente lo yuan nei confronti della valuta statunitense. Il dollaro ha brevemente toccato i 118,35 yen, il minimo dal 15 ottobre.g

Secondo Kengo Suzuki, stratega capo per le valute della Mizuo Securities Co., la svalutazione dello yuan ha alimentato la preoccupazione che l’economia cinese sia in condizioni tanto critiche da richiedere il supporto di una valuta deprezzata. A dicembre, l’indice principale Caixin dei direttori degli acquisti del settore dei servizi ha segnato il 50,2, in calo di un punto dal mese precedente e prossimi ai minimi degli ultimi diciassette mesi. Alla luce della contrazione della crescita dei servizi, il governo si trova nella necessità di dover allentare le restrizioni sul settore. Un simile sviluppo permetterebbe di sfruttare il potenziale di una riforma basata su politiche dal lato dell’offerta, migliorare la struttura economica e contribuire alla trasformazione e all’aggiornamento dell’industria.

chinese services pmi

La Cina ha tratto momentaneo sollievo dall’immissione di circa 20 miliardi di dollari (13,6 miliardi di sterline) sul mercato, offrendo condizioni di finanziamento favorevoli e contribuendo a far chiudere l’indice blue-chip Csi 300 in lieve ribasso dello 0,4%. Nella giornata di lunedì, l’indice delle maggiori società quotate a Shanghai e Shenzhen era crollato del 7% a causa della reazione degli investitori ai deludenti dati sul settore manifatturiero, che ha innescato un’ondata di vendite sulle borse globali. La Banca Popolare Cinese ha annunciato di star elaborando norme di regolamentazione sulle vendite da parte dei grandi azionisti e dei dirigenti delle società quotate, al fine di evitare nuove svendite come quella di lunedì scorso.

L’intervento ha tranquillizzato le borse di Londra, Parigi e Francoforte, già in fibrillazione, consentendo rialzi modesti al termine di una giornata in cui è stata recuperata parte delle perdite subite a causa del panico che ha provocato la svendita di lunedì.

Secondo i dealer, la propensione al rischio dei trader si è ridotta a causa dell’instabilità in Medio Oriente, con la crisi diplomatica tra Arabia Saudita e Iran, del crollo del prezzo del greggio e del continuo andamento negativo della Borsa di Tokyo.

La crescente preoccupazione per il rallentamento della Cina e per le tensioni in Medio Oriente ha spinto il dollaro neozelandese e la sua controparte australiana in ribasso. Il kiwi ha perso 53 punti, scendendo a quota 0,6652, mentre l’Aussie ha ceduto 41 punti, toccando quota 0,7121.

I trader attendono con ansia il rapporto di Adp sulle buste paga, che verrà diffuso nella giornata di oggi, e i verbali della Federal Reserve, la cui pubblicazione è prevista verso la chiusura della sessione.

Sull'Autore

Hai trovato utile questo articolo?

Pubblicita'