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I Trader Del Greggio Si Chiedono Quanto Ancora Può Scendere Il Mercato

Da
Barry Norman
Aggiornato: Dec 14, 2015, 21:09 GMT+00:00

Lunedì mattina il greggio WTI si muove nuovamente in ribasso perdendo 27 centesimi per attestarsi su quota 35,36$ mentre il Brent posta un calo di 32

I Trader Del Greggio Si Chiedono Quanto Ancora Può Scendere Il Mercato
I Trader Del Greggio Si Chiedono Quanto Ancora Può Scendere Il Mercato

Lunedì mattina il greggio WTI si muove nuovamente in ribasso perdendo 27 centesimi per attestarsi su quota 35,36$ mentre il Brent posta un calo di 32 centesimi ed é scambiato a 38.01$. Gli investitori si stanno domandando quanto ancora potrebbe scendere. sembra che tutti siano alla ricerca di un fondo.

Alcuni prestigiosi nomi di Wall Street cercano di capire fin dove può arrivare il ribasso del greggio. Venerdì il miliardario investitore Carl Icahn, ha dichiarato al “Fast Money Halftime Report” del CNBC che i prezzi del greggio potrebbero muoversi ulteriormente in ribasso poiché hanno ricominciato a perdere terreno. “A mio avviso, nessuno si aspettava uno scenario così macabro poiché ovviamente voi avete il Medio Oriente, l’Arabia Saudita continua a pompare greggio, e non si può fare nulla per modificare questo cambiamento secolare, é anche una questione politica. Alla fine le cose andranno meglio, ma per ora, la situazione sembra destinata a peggiorare.”

Kathy Matsui, amministratore delegato e capo stratega della Goldman Sachs del Giappone ha dichiarato “all’Asia Squawk Box” del CNBC di non essere affatto sorpreso. “Abbiamo un costante ribasso del greggio, pertanto, alcune persone ritengono che lo scenario rifletta una debole domanda globale congiuntamente alla prospettiva di un imminente innalzamento dei tassi di interesse Fed, previsto per questa settimana”. Matsui ha aggiunto:”gli investitori sono molto cauti, soprattutto in previsione della fine dell’anno poiché nessuno ha intenzione di correre troppi rischi”

Solo una settimana fa l’agenzia internazionale dell’energia ha mostrato come l’eccesso dell’offerta mondiale possa peggiorare il prossimo anno sulla scia dell’incremento della produzione Opec.

Sebbene gli investitori non siano ancora certi di dove si trovi il fondo del mercato sono convinti che il dramma del settore energetico offrirà ottime opportunità. Molti affaristi ritengono che le ristrutturazioni e i fallimenti cresceranno nel 2016. Secondo Mike Mullaney, manager responsabile della Fiduciary Trust, che gestisce investimenti di oltre 12 miliardi di dollari in azioni e obbligazioni bond, le aziende energetiche statunitensi potrebbero subire una forte pressione.

La produzione degli Stati Uniti rimane ostinatamente elevata. La nazione produce ancora 9,1 milioni di barili giornalieri, nettamente al di sopra dei livelli previsti dal prezzo attuale. L’Opec ha “spalancato” i rubinetti, infatti, nel mese di novembre i membri del cartello hanno portato la propria produzione a 31,7 milioni di barili giornalieri. Il mancato raggiungimento di un accordo volto a stabilire un tetto massimo della produzione durante la riunione di dicembre non ha condotto a nessun cambiamento. Il gruppo non é in grado di limitare l’offerta mondiale. Inoltre, a seguito della revoca delle sanzioni , l’Iran potrebbe incrementare la propria produzione di 0,5 milioni di barili giornalieri.

Aumentano gli investitori. Le scorte mondiali di greggio si attestano al di sopra dei 3 miliardi di barili, un dato equivalente a più di un mese di fornitura, motivo per cui, riteniamo che il familiare rialzo dei prezzi dettato da una possibile interruzione della fornitura sia ormai scomparso.

Stando a quanto riportato dall’agenzia internazionale dell’energia (AIE), nel trimestre di settembre, la fornitura in stoccaggio ha superato la domanda di circa 1,6 milioni di barili giornalieri. La domanda aumenta, tuttavia, é improbabile che il mercato del greggio raggiunga un equilibrio prima della fine del 2016 o dell’inizio del 2017.

Più scendono i prezzi e più aumenta possibilità di vedere qualche cambiamento in questa lista. I principali candidati sono l’incremento della domanda e i livelli della produzione statunitense. Tuttavia, i mercati hanno bisogno di vedere che uno o entrambi questi elementi stiano iniziando ad arginare la caduta.

I produttori di scisto statunitense sembrano destinati a vacillare in un mondo in cui le riserve di greggio sono dominate dai produttori di proprietà statale. Questo rende le statistiche settimanali sulla produzione degli Stati Uniti uno dei dati chiave per il mercato del greggio. I tentativi di cambiare la produzione attraverso il conteggio degli impianti hanno riscosso scarso successo. Solo un evidente riduzione della produzione potrebbe convincere un mercato ormai assuefatto dalla delusione. Venerdì, Baker Hughes ha mostrato un calo significativo degli impianti di perforazione tuttavia, tale scenario potrebbe essere semplicemente attribuito alle vacanze invernali.

 

 

 

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