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I trader del Forex affrontano una settimana frenetica

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Dec 3, 2013, 19:45 UTC

I trader del Forex iniziano ad eccitarsi di fronte agli eventi della mattinata: come previsto,  la banca centrale dell'Australia sceglie di mantenere

I trader del Forex affrontano una settimana frenetica

RBA

I trader del Forex iniziano ad eccitarsi di fronte agli eventi della mattinata: come previsto,  la banca centrale dell’Australia sceglie di mantenere invariati i tassi di interesse e di proseguire seguendo la suddetta politica, ma i veri fuochi d’artificio arrivano con le dichiarazioni i Glenn Stevens, presidente della RBA, il quale afferma che la sopravvalutazione del  dollaro australiano ha danneggiato l’economia del Paese. Tali parole hanno spinto la valuta al ribasso che in pochi minuti registra una perdita di 39 punti ed è negoziato a 0.9067$. Il cugini kiwi, segue le stesse dinamiche pertanto perde 22 punti ed è scambiato a 0.8164$.

Non troppo distante dall’Australia, sulle rive del Giappone, un altro fattore sconvolge i  piani: in una conferenza stampa il presidente Kudora  assicura ai trader che la banca continuerà il suo aggressivo programma di stimolo monetario che potrebbe anche essere incrementato in primavera, quando l’ aumento delle tasse di vendita prenderà piede. Lo Yen giapponese si muove al ribasso stanziandosi a 103.32¥ contro il dollaro statunitense e 139,88¥ contro l’euro. Alcuni funzionari hanno dichiarato che la BOJ sta cercando di incrementare il suo programma di acquisto titoli, attualmente pari a 70 miliardi di dollari mensili, attraverso l’acquisto di importanti fondi azionari ed asset a più alto rendimento dei titoli di Stato. Il declino dello yen contro l’euro è stato limitato dai deludenti numeri dell’eurozona, che hanno convinto gli investitori a fare un passo indietro nei confronti della valuta europea . Un sondaggio ha mostrato come l’attività della produzione europea abbia raggiunto i massimi degli ultimi due anni, tuttavia il calo della Spagna ha notevolmente preoccupato i mercati.

In una nota ai clienti,  gli analisti di JPMorgan hanno scritto  “La Spagna ha subito un drastico calo deludendo notevolmente le aspettative, pertanto, nonostante i numeri dell’euro leggermente al di sopra del consensus, la valuta sembra essere poco efficace all’interno del G10; la perdita registrata dalla Spagna incrementa i dubbi legati al PIL del Paese, che non mostrava chiaramente la fine di una recessione, sottolineando ulteriormente la continua divergenza tra centro e periferia”

Questa mattina l’euro si muove al ribasso ed è negoziato a 1.3538. La sterlina continua la sua fulminea ascesa ed è scambiata a 163.66, guadagnando 10 punti e puntando agli 1.64 in previsione della riunione della Banca d’Inghilterra prevista per giovedì. Lunedì la banca ha dichiarato che l’offerta di credito per le piccole imprese è ancora limitata sebbene l’importo anticipato nel terzo trimestre abbia raggiunto i massimi del programma Funding for lending scheme ( FLS ), introdotto nell’estate 2012, pertanto non ci aspettiamo nulla dal suddetto incontro. Una settimana dopo che la banca centrare ha detto che l’FLS, programma mirato ad avvantaggiare i consumatori offrendo a banche e società edilizie fondi a basso costo, ha registrato nel semestre terminato lo scorso settembre prestiti per 5,5 miliardi di sterline.

Dall’atra parte dell’Atlantico,  a seguito dei dati misti di ieri, il dollaro statunitense si muove al rialzoed è scambiato a 80.98.  Stando all’ISM (Institute for Supply Management),  l’Indice composito dell’attività manifatturiera nel mese di novembre è salito a  57.3 contro i 56.4 di ottobre, sconvolgendo così le aspettative che avevano previsto un breve calo. Inoltre, il dipartimento per il commercio ha dichiarato che il settore edile statunitense ha registrato una solida crescita nel mese di ottobre  raggiungendo risultati migliori del previsto. Gli investitori hanno anche osservato attentamente i numeri dello shopping natalizio, infatti, la federazione nazionale per le vendite al dettaglio (The National Retail Federation ) domenica ha dichiarato che 141 milioni di persone si sono dedicati agli acquisti proprio nel lungo weekend del Ringraziamento, riportando una notevole crescita rispetto ai 139 milioni dello scorso anno.

Tuttavia, nonostante i numeri favorevoli, l’acquirente medio ha speso 407.02 dollari, un dato inferiore ai 423.55$ dello scorso anno, almeno stando a quando dichiarato dalla NRF. Concludendo, ci aspettiamo di vedere un particolare interesse sul rilascio mensile  dei numeri dei posti di lavoro previsto venerdì.

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