I prezzi del greggio stanno davvero recuperando o la mossa di ieri era semplicemente un rialzo a breve termine sui grafici? Dopo il rilascio del rapporto
Stando al rapporto EIA rilasciato mercoledì, la scorsa settimana le scorte di greggio hanno riportato un calo di 4,2 milioni di barili per attestarsi su quota 449,7 milioni di barili, 92,3 milioni di barili ad di sopra dello scorso anno. Le scorte a Cushing, Oklahoma, il centro di consegna per i contratti degli Stati Uniti, hanno registrato un calo di 0,2 milioni di barili raggiungendo i 57,7 milioni di barili. La scorsa settimana la produzione di greggio negli Stati Uniti ha postato un calo di 145.000 barili per attestarsi su quota 9.413.000 barili giornalieri.
Il mercato, inoltre, é stato supportato dal rapporto dell’Arabia Saudita che ha mostrato come la nazione desideri ridurre la produzione alla fine dell’estate. Martedì, un sondaggio effettuato da Reuters ha evidenziato come i membri dell’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio abbiano prodotto circa 3 milioni di barili giornalieri in più rispetto alla domanda del secondo trimestre, contro i 2 milioni del primo trimestre.
Detto questo ci sembra opportuno segnalare come mercoledì John Boehner, portavoce della Camera dei Rappresentanti si è mostrato intenzionato a voler revocare il divieto sulle esportazioni degli Stati Uniti, divieto che dura da circa quarant’anni.
Il primo ministro canadese, Stephen Harper, ha dichiarato che l’amministrazione Obama non sembra essere intenzionata ad approvare il programma relativo all’oleodotto di Keystone XL poiché mercoledì la Casa Bianca non ha voluto fornire nessuna informazione sulla revisione del progetto.
Ben Van Burden, amministratore delegato della Shell, ha dichiarato: ” I prezzi del greggio potrebbero rimanere bassi per un arco di tempo considerevole se i produttori di energia non prendessero in considerazione la possibilità di ridurre le scorte in previsione di una domanda crescente”. Ben Van Burden ha notato che il ribasso dei prezzi del greggio é iniziato un anno fa a causa di un eccesso dell’offerta dettato dal boom dello scisto negli Stati Uniti. I prezzi non sono aumentati poiché l’OPEC, guidata dall’Arabia Saudita ha deciso di mantenere invariati i suoi livelli di produzione sperando che il ribasso dei prezzi avrebbe reso la produzione di scisto troppo costosa e poco redditizia. Tuttavia, Ben Van Burden, ha dichiarato che, se i produttori di scisto riuscissero a ridurre i prezzi di produzione al fine di mantenere un alto rendimento ” vista la moderata crescita economica, i prezzi del greggio potrebbero rimanere bassi per un lasso di tempo considerevole”.