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I Prezzi Del Greggio Restituiscono I Guadagni Postando Un Ribasso

Da
Barry Norman
Aggiornato: Oct 27, 2015, 17:05 GMT+00:00

Lunedì i prezzi del greggio invertono la rotta postando un ribasso per la maggior parte della sessione sulla scia dei deboli numeri mostrati dal mercato

I Prezzi Del Greggio Restituiscono I Guadagni Postando Un Ribasso

I Prezzi Del Greggio Restituiscono I Guadagni Postando Un Ribasso
Lunedì i prezzi del greggio invertono la rotta postando un ribasso per la maggior parte della sessione sulla scia dei deboli numeri mostrati dal mercato immobiliare degli Stati Uniti. Il greggio WTI perde 64 centesimi ed é scambiato a 43,96$ mentre il Brent posta un calo di 48 centesimi per attestarsi su quota 47,61$. Detto questo, ci sembra opportuno segnalare, come a seguito delle dichiarazioni rilasciate da un importante funzionario politico degli Emirati Arabi Uniti che ha indicato un range compreso tra i 70$ e gli 80$ al barile come prezzo ideale del combustibile, i prezzi del greggio erano diretti in rialzo. Tuttavia, martedì mattina il combustibile statunitense si muove nuovamente in ribasso perdendo 45 centesimi per attestarsi su quota 43,54$ mentre il Brent testa la regione dei 47,34$.

In un intervista rilasciato a Bloomberg il 25 ottobre, Ali Al Mansoori, capo del Dipartimento per lo Sviluppo Economico di Abu Dhabi, ha mostrato come una scarsità finale del prodotto condurrà inevitabilmente ad un rimbalzo del mercato. Al Mansoori ritiene che il prossimo anno il prezzo del greggio raggiungerà i 60$ al barile dopo aver postato i minimi a 45$ al barile. Mansoori ha anche aggiunto “Vedere il greggio raggiungere i 50$ é stato un dono per il mondo intero” poiché ha consentito agli acquirenti di mettere a posto le politiche economiche necessarie per promuovere la crescita nei prossimi cinque anni.

Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale per l’energia, prevede ulteriori riduzioni degli investimenti dell’industria petrolifera nel prossimo anno. Lunedì durante una dichiarazione rilasciata al Singapore International Energy Week ha mostrato come, per la prima volta, potremmo assistere alla seconda riduzione consecutiva in 20 anni. I trader attendono di capire se dopo la riunione di questa settimana la Federal Reserve innalzerà o meno i tassi di interesse. Le speculazioni che vedono la Federal Reserve posticipare tale innalzamento hanno spinto il dollaro statunitense in ribasso.

Il surplus dell’offerta mondiale di greggio ha visto i serbatoi di stoccaggio di Cushing, Oklahoma, raggiungere livelli record per la maggior parte dell’anno. Inoltre, ci sembra opportuno segnalare come l’eccesso dell’offerta non riguardi solamente il greggio, ma anche i prodotti raffinati. La Golden Sach prevede un ulteriore rischio per i prezzi del greggio che rispetto allo scorso anno hanno già perso il 60%.

Nel suo rapporto ha mostrato come “l’utilizzo delle scorte di distillato negli Stati Uniti e in Europa stia raggiungendo i massimi storici con il conseguente utilizzo record delle raffinerie, solo la crescita domanda rimane modesta, soprattutto per la benzina. Aumentano le importazioni dall’oriente e le esportazioni cinesi”.

I prezzi del gas naturale si muovono in ribasso sia nei future che nei mercati spot Henry Hub. In una nota di ricerca,  Michael Cohen analista della Barclay di New York ha mostrato come, stando alle previsioni, la possibilità di vedere El Niño proseguire per tutta la stagione invernale 2015-2016 verso l’emisfero nord sia del 95%. “Non é possibile quantificare l’impatto”. “Dovrebbe assomigliare agli ultimi tre episodi e superare quello del 1997-98, il più forte mai registrato, pertanto, temperature superiori alla norma potrebbero annientare il rialzo della domanda di distillato. Secondo i nostri calcoli potrebbe raggiungere gli 80.000 b/d.” Cohen ha anche mostrato come nei decenni passati El Niño abbia avuto effetti divergenti sul clima invernale degli Stati Uniti e sul conseguente andamento del mercato del greggio e del gas naturale, soprattutto per quanto riguarda la domanda di greggio. Lunedì il prezzo medio nazionale per gallone di benzina negli Stati Uniti si attesta su quota 2,19$ riportando un calo di 6 centesimi rispetto alla media registrata lo scorso lunedì. Attualmente, in tutti i 50 stati degli Stati Uniti un gallone di benzina costa meno di 3$.

I fondamentali del mercato sembrano muoversi favorevolmente per gli automobilisti statunitensi; spingendo il greggio di riferimento, il West Texas Intermediate, in ribasso, infatti, il combustibile apre la settimana a 44,53$. L’Agenzia internazionale dell’energia ha precedentemente previsto un calo la domanda globale nel 2016, calo dettato da un apparente debolezza della Cina e da una riduzione di due terzi della domanda statunitense. Contemporaneamente, l’offerta della benzina negli Stati Uniti dovrebbe aumentare, infatti, proprio la scorsa settimana la madia nazionale per gallone di benzina perde 6 centesimi al gallone per attestarsi su quota 2,19$ a gallone.

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