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I Prezzi Del Greggio Postano Un Rally A Breve Termine

Da
Barry Norman
Aggiornato: Apr 7, 2015, 16:19 GMT+00:00

Lunedì gli speculatori del greggio spingono i prezzi del combustibile in rialzo postando i nuovi massimi di aprile, infatti, il WTI rompe al di sopra dei

I Prezzi Del Greggio Postano Un Rally A Breve Termine

I Prezzi Del Greggio Postano Un Rally A Breve Termine
Lunedì gli speculatori del greggio spingono i prezzi del combustibile in rialzo postando i nuovi massimi di aprile, infatti, il WTI rompe al di sopra dei 52$ sulla scia delle notizie che vedono l’Arabia Saudita aumentare i prezzi del greggio in Asia già dal prossimo mese. Detto questo, martedì, nella sessione asiatica, l’oro nero restituisce parte dei guadagni perdendo 47 centesimi per attestarsi su quota 51.68$. I trader presteranno particolare attenzione all’odierno rilascio del rapporto d’inventario API. Il Brent prende spunto dal greggio perdendo 44 centesimi. Il combustibile europeo è scambiato a 57.45$.

Stando alle dichiarazioni rilasciate dalla Goldman Sach, nei prossimi mesi i prezzi del greggio dovrebbero rimanere bassi al fine di ottenere un rallentamento della crescita della produzione statunitense. Ricordiamo come il calo dei prezzi si é verificato dopo la forte ascesa di lunedì che ha visto il combustibile guadagnare più del 5%. I trader hanno rivalutato la rapidità del possibile aumento dell’esportazioni iraniane, aumento che dovrebbe prendere piede dopo un accordo preliminare sulla questione nucleare e che preannuncia un rallentamento della crescita delle scorte di greggio, crescita che vediamo da diversi mesi.

In una nota rilasciata durante la notte, la Goldman Sachs ha detto di vedere un rialzo potenziale modesto sul prezzo di 40$ al barile stimati per il greggio statunitense nei prossimi tre mesi.  “Nei prossimi mesi i prezzi del greggio devono rimanere bassi per poter raggiungere un rallentamento sufficiente e sostenibile della crescita della produzione statunitense”. Inoltre, “Ci sono rischi al ribasso per la previsione relativa al 2016, previsione che vede un greggio a 65$ per barile”. Queste le dichiarazioni della banca.

Nella sessione di ieri, il Brent posta un rally di 3$ dopo che la scorsa settimana ha subito le conseguenze di un accordo preliminare raggiunto tra l’Iran e le sei potenze mondiali sulla questione nucleare. Il prezzo di riferimento a livello mondiale è stato supportato dalla notizia che vede l’Arabia Saudita, principale produttore mondiale, aumentare i prezzi delle vendite di greggio in Asia, scenario che mostra un miglioramento della domanda nella regione. Ricordiamo come nella sessione di giovedì i prezzi abbiano postato un calo del 5% sulla scia del raggiungimento del suddetto accordo. La scadenza per tale accordo è fissata per giugno, mese in cui le potenze mondiali inizieranno a ridurre le sanzioni imposte alla nazione in cambio di un “blocco” del programma nucleare iraniano.

Stando alle ultime previsioni effettuate dalla Banca Nazionale dell’Australia, i prezzi del greggio potrebbero scoppiettare in prossimità degli attuali livelli per i prossimi sei mesi mostrando una lieve ripresa nel trimestre di dicembre sulla scia di una riduzione della produzione di scisto statunitense.

L’ultimo rapporto sul prezzo del greggio rilasciato dalla banca prevede che il Brent, indicatore globale, rimarrà invariato nel trimestre di giugno a 54$ al barile per poi muoversi leggermente in rialzo nel trimestre di settembre raggiungendo i 58$ al barile.

Nell’ultima settimana di marzo il volume delle scorte di greggio degli Stati Uniti ha raggiunto livelli record per la dodicesima settimana consecutiva, infatti, le scorte si attestano su quota 471 milioni di barili. Lo stoccaggio a Cushing, Oklaohma, hub sul quale viene quotato il WTI, ha raggiunto livelli record incrementando le preoccupazioni di una possibile saturazione del suddetto centro.

 

 

 

 

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