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I Prezzi Del Greggio Lottano Per Tenere I Livelli Di Supporto

Da:
Barry Norman
Aggiornato: Aug 5, 2015, 18:25 UTC

Martedì il mercato del greggio WTI post un lieve rimbalzo, tuttavia, i guadagni sono stati limitati dalla forza del dollaro statunitense. Questa mattina

I Prezzi Del Greggio Lottano Per Tenere I Livelli Di Supporto

I Prezzi Del Greggio Lottano Per Tenere I Livelli Di Supporto
I Prezzi Del Greggio Lottano Per Tenere I Livelli Di Supporto
Martedì il mercato del greggio WTI post un lieve rimbalzo, tuttavia, i guadagni sono stati limitati dalla forza del dollaro statunitense. Questa mattina il combustibile statunitense guadagna altri 20 centesimi ed è scambiato a 45.95$ mentre il dollaro registra un rincaro di 18 punti per attestarsi su quota 98.22. Il Brent guadagna solo 5 centesimi ed è negoziato a 50.24$. Il combustibile europeo lotta in prossimità dei 50$ livello di supporto/resistenza. Continua l’eccesso dell’offerta e diminuisce la domanda guidata dalla stagione estiva.

Martedì, dopo la chiusura dei mercati, l’American Petroleum Institute ha rilasciato il suo rapporto settimanale mostrando come, la scorsa settimana, le scorte di greggio degli Stati Uniti abbiano riportato un calo maggiore del previsto. L’API ha dichiarato che il suo Weekly Crude Stock ha registrato un calo di 2.400M, contro i 1900M della settimana precedente.

Mercoledì il Brent rompe al di sopra del livello si supporto dei 50$, recuperando dai minimi degli ultimi mesi, mentre i trader attendono il rapporto d’inventario degli Stati Uniti per valutare la fornitura delle scorte.

Dopo aver perso quasi il 20% nel mese di luglio a causa di un eccesso delle scorte, i prezzi del greggio sembrano essere destinati a fermarsi per riprendere fiato.

Nel mese di luglio l’Opec ha continuato a pompare a livelli record, inoltre, la produzione di scisto negli Stati Uniti non ha mostrato segni di cedimento, infatti, nelle ultime due settimane, i perforatori hanno incrementato il numero degli impianti. Il raggiungimento dell’accordo sul programma nucleare tra Teheran e le potenze mondiali ha suscitato forti preoccupazioni riguardanti il ritorno del greggio iraniano nei mercati globali che, congiuntamente ai timori sulla crescita della domanda, ha spinto i prezzi del greggio in ribasso

Martedì il greggio rompe leggermente al di sopra dei 50$ al barile dopo aver postato i minimi degli ultimi sei mesi nella sessione precedente, tuttavia, restano le preoccupazioni riguardanti l’elevata produzione globale e le prospettive di crescita economica della Cina.

Il rimbalzo  prende piede sulla scia di un dollaro debole e un rally delle azioni cinesi, elementi che hanno supportato l’ascesa dei mercati delle materie prime, crollati bruscamente nella sessione di lunedì, quando l’indice dei prezzi delle materie prime ha postato i minimi degli ultimi 12 anni. Il greggio ha subito la pressione esercitata da un eccesso delle scorte e da un possibile indebolimento della domanda. Nel mese di luglio il Brent ha riportato un calo del 18% mentre il greggio WTI perde il 21% postando il più grande declino mensile dal 2008, anno in cui ebbe inizio la crisi finanziaria.

Stando ad un sondaggio effettuato da Reuters, nel mese di luglio, la produzione Opec ha raggiunto livelli record postando i massimi storici. Inoltre, il raggiungimento dell’accordo sul programma nucleare iraniano ha incrementato le preoccupazioni riguardanti l’eccesso dell’offerta.

A tale proposito, ci sembra opportuno ricordare come nel novembre del 2014, l’Opec abbia apportato un importante cambiamento nella sua politica, infatti, invece di ridurre la produzione al fine di supportare i prezzi, l’organizzazione ha scelto di difendere la quota di mercato per contrastare l’aumento della produzione dei paesi concorrenti. da allora. la produzione opec è aumentata di 1,7 milioni di barili giornalieri (bpd), quasi il 6%.

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