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I Prezzi Del Greggio Gonfiati E Sgonfiati Dagli Speculatori

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Jan 26, 2016, 09:21 GMT+00:00

I titoli globali sono incentrato sull'inversione dei prezzi del greggio che dopo aver guadagnato più del 20% verso la fine della scorsa settimana si

I Prezzi Del Greggio Gonfiati E Sgonfiati Dagli Speculatori

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I titoli globali sono incentrato sull’inversione dei prezzi del greggio che dopo aver guadagnato più del 20% verso la fine della scorsa settimana si muovono nuovamente in ribasso. Il greggio WTI perde 71 centesimi ed é negoziato a 29,63$ mentre il brent posta un calo di 21 centesimi per attestarsi su quota 30,75$. Lunedì mattina gli analisti di FX Empire hanno mostrato come il rialzo dei prezzi del greggio poteva essere stato gonfiato e, successivamente, sgonfiato dagli speculatori che nelle ultime 24 ore sembrano essere supportati dalle azioni del mercato. Stando a quanto dichiarato lunedì da un portavoce del ministro del petrolio, nel mese di dicembre, la produzione di greggio iracheno ha postato nuovi record sulla scia di un incremento proveniente dalle zone centrali e meridionali.

Detto questo, le dichiarazioni di un funzionario petrolifero dell’Iraq hanno mostrato come la produzione della parte meridionale del paese potrebbe aumentare nel corso dell’anno raggiungendo i quattro milioni di barili giornalieri. Lunedì, gli alti funzionari Opec e l’industria petrolifera russa hanno alimentato le voci che vedono i produttori di greggio intraprendere una azione comune al fine di porre rimedio al più grande eccesso di fornitura degli ultimi 10 anni. Contemporaneamente,  l’Arabia Saudita ha espresso la volontà di consentire al mercato di ritrovare un equilibrio.

Han van Cleef, importante economista energetico presso la ABN Amro di Amsterdam ha dichiarato quanto segue: “La notizia che l’Iraq abbia postato nuovi record si basa sul sentimento della sovrapproduzione. L’eccesso dell’offerta continuerà ad esercitare una forte pressione sul mercato spingendo i prezzi in ribasso.”

L’Iran, che detiene la quarta riserva di greggio più grande del mondo, é pronto ad incrementare la propria produzione ora che le sanzioni occidentali sono state revocate.

Un calo del numero degli impianti di perforazione statunitensi, uno dei principali rivali dell’Opec, potrebbe ridurre la produzione, La Goldman Sach, infatti, prevede un calo di 95.000 barili giornalieri per quest’anno.

L’inversione dei prezzi del greggio ha preso piede dopo che il dirigente dell’Opec ha chiesto una collaborazione unanime a tutte le nazioni produttrici di greggio.

Secondo Abdullah al-Badri  i membri Opec e i produttori non appartenenti all’Opec devono collaborare per affrontare l’eccesso dell’offerta e spingere i prezzi in rialzo.

In una conferenza tenutasi a Londra ha dichiarato: ” Il mercato deve affrontare l’eccesso delle scorte. Nei cicli precedenti abbiamo visto come un calo delle scorte inneschi un rialzo dei prezzi.”

Nonostante il continuo rifiuto da parte dell’Arabia Saudita, principale produttore Opec, di ridurre la produzione, il signor al-Badri ha accusato i paesi non appartenenti all’Opec per l’enorme sovrabbondanza del greggio mondiale.

“E’ vero, l’anno scorso l’Opec ha offerto una maggiore produzione di greggio, tuttavia, la maggior parte del surplus mondiale proviene dai paesi non appartenenti al cartello”.

L’Opec rappresenta quasi il 42% della produzione mondiale di greggio. Il segretario generale dell’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio ha dichiarato che tutti i principali produttori dovrebbero raggiungere un accordo per ridurre le scorte e innescare un rialzo dei prezzi.

Stando a quanto dichiarato da al-Badri “Il contesto attuale sta mettendo a rischio il futuro del mercato. A queste condizioni é evidente che i futuri investimenti non saranno tutti praticabili”.

All’inizio del mese i prezzi del greggio hanno rotto facilmente al di sotto dei 28$.

L’HSBC ha rivisto al ribasso le sue previsioni del 2016 relative al prezzo medio del Brent  passando dai precedenti 60$ agli attuali 45$. Stesso scenari, quello mostrato dall’UniCredit che é passata dai precedenti 52,50$ agli attuali 37$ al barile.

La possibilità di assistere ad un taglio della produzione Opec rimane altamente improbabile. Il rappresentante indonesiano dell’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio ha dichiarato che la richiesta di una riunione d’emergenza per affrontare il problema dei prezzi del greggio é pervenuta da un solo membro Opec.

Ieri, il presidente dalla Saudi Aramco, compagnia nazionale saudita, ha dichiarato che il lieve incremento della domanda globale dovrebbe condurre ad un moderato rialzo dei prezzi del greggio.

 

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