Pubblicita'
Pubblicita'

I Prezzi Del Greggio Affrontano Il Livello Dei 50$ Poiché I Trader Astuti Avviano Una Presa Di Beneficio

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Jun 21, 2016, 08:00 GMT+00:00

Martedì mattina i prezzi del greggio si muovono in ribasso poiché i trader hanno avviato una presa di beneficio dopo due giorni di rally- La scorsa

I Prezzi Del Greggio Affrontano Il Livello Dei 50$ Poiché I Trader Astuti Avviano Una Presa Di Beneficio

Martedì mattina i prezzi del greggio si muovono in ribasso poiché i trader hanno avviato una presa di beneficio dopo due giorni di rally- La scorsa settimana i prezzi del combustibile si sono mossi fortemente in ribasso perdendo più del 4%, tuttavia, hanno recuperato le ingenti perdite. Il greggio WTI é scambiato leggermente al di sotto dei 50$ mentre il Brent si attesta su quota 50,44%. La debolezza del dollaro statunitense ha supportato il combustibile, inoltre, ci sembra opportuno ricordare come la propensione al rischio mostrata dal mercato abbia slittato verso un avversione al rischio sulla scia degli ultimi sondaggi che vedono il Regno Unito a favore dello status quo. Gli ultimi due sondaggi rilasciati lunedì hanno suggerito la possibilità di vedere la Gran Bretagna restare all’interno dell’Unione Europea, possibilità che ha guadagnato terreno a seguito dell’uccisione di un legislatore a favore dell’Unione Europea avvenuta la scorsa settimana, tuttavia, un terzo sondaggio rileva un lieve vantaggio dei sostenitori del “Brexit”. Mentre le preoccupazioni per l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea passano momentaneamente in secondo piano, tornano in auge i problemi legati all’offerta di greggio.

Le esportazioni di greggio dell’Arabia Saudita diminuiscono nonostante gli elevati livelli di produzione, scenario che mostra un deficit della domanda rispetto all’offerta, Nel mese di aprile, infatti, le esportazioni di greggio dell’Arabia Saudita scendono a 7,444 milioni di barili giornalieri contro i 7.541.000 barili giornalieri di marzo, questi i numeri mostrati dai dati ufficiali rilasciati lunedì.

I dati hanno anche mostrato come, nel mese di aprile, il più grande esportatore mondiale e peso massimo dell’OPEC abbia prodotto 10.262.000 barili giornalieri rispetto ai 10,224 milioni di barili giornalieri registrati nel mese precedente.

Stando a quanto riferito lunedì dal rapporto dell’agenzia  di stampa Shana del ministero del petrolio, l’Iran ha incrementato la propria capacità di esportazioni di greggio nel suo terminale principale nell’isola di Kharg per consentire ad otto navi cisterna di caricare simultaneamente, incrementando così il problema delle scorte.

A seguito degli aggiornamenti effettuati negli ultimi due anni alle infrastrutture della nazione, otto navi cisterna possono ormeggiare contemporaneamente nel porto orientale del terminal, consentendo così di riempire tutte le navi allo stesso tempo.

Quest’anno i prezzi del greggio hanno registrato un rincaro di oltre il 3o%, consentendo ai perforatori di scisto di riaprire i rubinetti, scenario che li ha resi più resistenti di quanto previsto dall’Arabia Saudita e dall’Opec.

Matt Smith, direttore della ricerca delle materie prime presso la ClipperData ha dichiarato in una nota quanto segue: “Eppure, mentre nelle ultime settimane i timidi segnali di crescita dell’attività di perforazione si sono concretizzati in un numero crescente di impianti, molti produttori hanno mostrato un forte nervosismo nel dilagare operazioni di perforazione senza assistere prima ad una stabilità dei prezzi”.

Come già anticipato, stando a quanto riferito lunedì dal rapporto dell’agenzia  di stampa Shana del ministero del petrolio, l’Iran ha incrementato la propria capacità di esportazioni di greggio nel suo terminale principale nell’isola di Kharg per consentire ad otto navi cisterna di caricare simultaneamente, incrementando così il problema delle scorte.

Sempre lunedì, la valuta nigeriana, la naira, perde il 30% nei confronti del dollaro dopo la rinuncia al cambio fisso da parte delle autorità al fine di alleviare la carenza cronica della valuta estera che aveva soffocato la crescita della più grande economia africana e del suo maggior esportatore di greggio.

Martedì a mezzanotte la Norvegia potrebbe dover affrontare uno sciopero degli impianti se un mediatore nominato dallo stato non riuscisse ad unire i sindacati e i datori di lavoro in un tentativo di negoziazione iniziato lunedì.

Nel frattempo, la Arab Petroleum Investments Corporation (APICORP), la banca di sviluppo multilaterale di proprietà dell’Organizzazione dei paesi arabi esportatori di petrolio (OAPEC), ha dichiarato che nonostante i bassi prezzi del greggio, gli investimenti energetici impegnati e programmati in Medio Oriente e Nord Africa (MENA), compreso l’Iran, raggiungeranno  900 miliardi di dollari nel corso dei prossimi cinque anni.

L’Opec ha pubblicato l’estratto nella sua ultima revisione sull’energia rilasciata ieri, affermando che il rapporto intitolato:”MENA Investment Outlook: Grandi progetti in tempi incerti” ha mostrato come, nonostante le incertezze degli investimenti nella regione, l’APICORP stima un aumento totale del 19% dell’attività di investimento di energia nei prossimi cinque anni, con un incremento di 145 miliardi di dollari rispetto all’anno precedente, crescita che gli consentirebbe di raggiungere i 900 miliardi di dollari.

Il rapporto sottolinea come 289 miliardi di dollari siano già impegnati in progetti in corso di esecuzione nella regione, mentre ulteriori 611 miliardi di dollari sono previsti per programmi in via di sviluppo.

A guidare l’unità di investimento è l’Arabia Saudita, insieme agli Emirati Arabi Uniti e al Kuwait, che cercherà di investire in tutta la catena energetica. Il rapporto osserva che l’Iraq e l’Iran “tentano di recuperare” e sono determinati a raggiungere i loro ambiziosi programmi relativi al greggio e al gas naturale, tuttavia, potrebbero dover affrontare numerose sfide.

Il rapporto afferma che l’Algeria si é impegnata a investire miliardi di dollari nello sviluppo del settore. Un buon affare é atteso anche in Egitto, poiché i recenti ritrovamenti di gas promettono di soddisfare rapidamente la crescente domanda di energia elettrica. (The Guardian)

Sull'Autore

Hai trovato utile questo articolo?

Pubblicita'