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I nuovi sviluppi suscitano interesse per le valute asiatiche

Da
Barry Norman
Pubblicato: Jul 23, 2015, 18:40 GMT+00:00

Nella mattinata di oggi, le valute di Australia e Nuova Zelanda si muovono in rialzo. L'Aussie è salito di 5 punti per venire negoziato a quota 0,7380 e

I nuovi sviluppi suscitano interesse per le valute asiatiche

Nella mattinata di oggi, le valute di Australia e Nuova Zelanda si muovono in rialzo. L’Aussie è salito di 5 punti per venire negoziato a quota 0,7380 e il kiwi ha guadagnato 56 punti, raggiungendo quota 0,6632. Nel corso della sessione del mattino, il dollaro Usa ha subito un leggero ribasso, contribuendo a sostenere i rialzi delle controparti. Tuttavia, le notizie giunte dalla Banca della Nuova Zelanda hanno dato al NZD una spinta significativa. Secondo l’Istituto Immobiliare, la decisione della Rbnz di tagliare nuovamente il tasso di interesse di riferimento provocherà un aumento dei prezzi degli immobili.

Una prospettiva economica connotata da maggiore debolezza e bassa inflazione hanno portato la banca centrale ad abbassare del 3,0% il tasso ufficiale di sconto nella mattinata di giovedì, che già aveva visto la caduta dei mutui a tasso variabile. Il governatore della Rbnz, Graeme Wheeler, ha dichiarato che sono previsti ulteriori tagli dopo la riduzione di 25 punti base, e che è necessario un dollaro più debole.

Wheeler ha dichiarato: “Un abbassamento del tasso ufficiale di sconto è giustificata dal rallentamento della prospettiva economica e dalla bassa inflazione. A questo punto, ulteriori misure di allentamento paiono probabili.”.

L’incertezza è stata, inoltre, diffusa dall’attesa di una stretta nella politica monetaria degli Stati Uniti. In una dichiarazione, Wheeler ha affermato che il tasso di inflazione principale è inferiore al tasso obiettivo della banca centrale, pari all’1-3%. Ciò dipende dalla precedente forza del dollaro neozelandese e dal netto calo dei prezzi del petrolio. Da aprile, il dollaro neozelandese si è mosso notevolmente in ribasso insieme con i tassi di interesse più bassi, conducendo a un rallentamento delle condizioni economiche.

Wheeler ha affermato che, sebbene il deprezzamento della valuta sostenesse le esportazioni e i settori che competono con le importazioni, un’ulteriore svalutazione era necessaria, data la debolezza dei prezzi delle materie prime esportate. Inoltre, nonostante l’inflazione fosse coerente con le aspettative della Rbnz,  era ancora ben lontana dalla gamma obiettivo della banca centrale, che oscilla in media tra l’1 e il 3%.

L’indice dei prezzi al consumo (Ipc) misura la variazione dei prezzi dei beni e dei servizi. Wheeler ha dichiarato di aspettarsi un’inflazione, misurata sull’indice annuale dei prezzi al consumo, vicina alla metà della gamma di oscillazione per l’inizio del 2016 a causa del deprezzamento del tasso di cambio, con i prezzi del petrolio scesi al di sotto del dato annuale.

Il dollaro australiano è in caduta libera. I prezzi delle materie prime hanno subito un forte ribasso, molti scendendo ai livelli più bassi degli ultimi dieci anni. Un eccesso di offerta globale dei prodotti minerari e il rallentamento della domanda di queste materie prime ha provocato un crollo dell’indice dei prezzi delle materie prime della Reserve Bank of Australia pari al 52,9% in dollari Usa, tra il picco del luglio 2011 e il giugno 2015. Ulteriore influenza negativa, che dovrebbe durare per qualche tempo, è esercitata dal minimo storico raggiunto dai tassi di interesse in Australia. Al 2%, i tassi sono ancora più alti che nelle altre economie industrializzate, ma il divario con il resto del mondo sta cominciando a ridursi.

Nel corso della mattinata di oggi, lo yen giapponese si è mosso in ribasso contro il biglietto verde e l’euro dopo la pubblicazione dei dati sulla bilancia commerciale del Giappone.  Nelle prime ore di apertura della Borsa di Tokyo, il dollaro ha sperimentato un’accelerazione poco al di sopra dei 124 yen. Il dollaro ha raggiunto i 124,06-07 yen a fronte dei 123,91-124,01 yen sulla Borsa di New York. L’euro è stato quotato a 135,54 yen. Nella giornata di giovedì, i dati del ministero delle Finanze hanno mostrato come, nell’ultimo mese, il deficit commerciale del Giappone si sia notevolmente ridotto, con con il picco delle esportazioni di automobili e di componenti elettroniche e la continua diminuzione dei già altissimi costi di importazione dell’energia.

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