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I mercati valutari asiatici girano a vuoto in assenza di nuovi dati o notizie economiche

Da
Barry Norman
Pubblicato: Jun 25, 2015, 16:26 GMT+00:00

I trader valutari non hanno ancora metabolizzato l’esito dell’incontro di ieri fra il premier ellenico Tsipras, il presidente Bce Draghi, il direttore del

I mercati valutari asiatici girano a vuoto in assenza di nuovi dati o notizie economiche

I trader valutari non hanno ancora metabolizzato l’esito dell’incontro di ieri fra il premier ellenico Tsipras, il presidente Bce Draghi, il direttore del Fmi Lagarde e il presidente della Commissione Europea Juncker. Secondo le ultime notizie, le parti sono ancora molto distanti, tanto che l’euforia di lunedì scorso è già stata dimenticata. L’euro è negoziato a 1,1214$ dopo che ieri era calato fino a 1,1150$. La divisa europea ha dovuto infatti abbandonare i massimi di inizio settimana non appena venute a galla le divergenze che ancora separano la Grecia dai suoi creditori internazionali.

Ieri il dollaro si è mosso in ribasso sia contro l’euro sia contro lo yen mentre gli investitori continuavano a monitorare l’andamento dei negoziati per il salvataggio di Atene e restavano in attesa di nuove indicazioni circa il rafforzamento dell’economia statunitense. Martedì il biglietto verde si era apprezzato sensibilmente (di segno opposto, invece, il movimento dell’euro) dopo la conferma da parte di un funzionario Fed di come il rialzo dei tassi arriverà entro l’anno, unitamente al clima di fiducia prodotto dall’impressione di essere a un passo dalla firma dell’accordo fra la Grecia e i creditori.

Ciononostante, nella giornata di ieri il dollaro si è subito deprezzato contro l’euro dopo il diffondersi di alcuni rapporti secondo cui le posizioni di Atene e delle istituzioni sono ancora distanti su alcuni punti-chiave. Gli ultimi dati economici hanno inoltre confermato la contrazione dell’economia statunitense nel primo trimestre 2015. Omer Eisner, capo analista di mercato, ha scritto in una nota di ricerca che alcuni investitori, stanti i guadagni del dollaro sull’euro realizzati nel corso degli ultimi giorni, hanno preferito dedicarsi alle prese di beneficio per anticipare la nuova tranche di negoziati fra Grecia e creditori che avrà luogo nei prossimi giorni. Stamattina l’indice DX si è lievemente deprezzato dai suoi ultimi massimi, pur rimanendo ben saldo a quota 95,37. Gli ultimi dati economici diffusi dal dipartimento del Commercio confermano che il Pil statunitense, ossia il valore monetario dei beni e dei servizi prodotti dagli operatori economici, è diminuito dello 0,2% nel corso del primo trimestre (dato destagionalizzato su base annua). La lettura è in linea con le previsioni degli economisti e conferma che il rallentamento dei primi tre mesi dell’anno è stato meno pronunciato del -0,7% inizialmente stimato. Per gli investitori il dato costituisce comunque una spia delle difficoltà sperimentate dall’economia degli Stati Uniti.

Stamattina l’assenza di dati economici o di novità di rilievo sta imponendo un pausa agli investitori. Il cross USDJPY ha ceduto 20 punti pur rimanendo all’interno del suo range a 123,65 mentre l’EURJPY calava a quota 138,66 dopo che la divisa nipponica ha tratto beneficio dall’aumento dell’avversione al rischio.

Sempre in Asia, il dollaro australiano si è risollevato dall’ultimo minimo per essere negoziato a quota 0,7742$ (+42 punti); nell’ultima settimana l’apprezzamento del dollaro Usa aveva infatti compresso verso il basso le oscillazioni della divisa australiana, unitamente al passo falso dell’indice PMI manifatturiero Hsbc della Cina, che è rimasto in contrazione. Il Kiwi, d’altro canto, pur essendo riuscito a guadagnare 25 punti è ancora sotto pressione dal momento che il continuo calo dei prezzi dei latticini e la riduzione a sorpresa dei tassi da parte della banca centrale ne hanno provocato un deprezzamento superiore alle attese. Il Kiwi è ora negoziato a 0,6919$ dopo che la scorsa settimana aveva toccato quota 0,6857$ – il minimo dal luglio 2010. Dallo scorso 11 giugno, giorno in cui la Reserve Bank of New Zealand ha deciso di ridurre di 25 punti base il tasso d’interesse, la divisa neozelandese ha perso circa 43 punti (ovvero il 4,7%). Sono inoltre aumentate le attese per nuovi interventi nei mesi a venire.

I trader sono ora in attesa del rapporto sulle buste paga Usa che sarà rilasciato quest’oggi.

 

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