Nella mattinata di lunedì, i mercati valutari sono rimasti più o meno invariati, con il Giappone che celebra l'equinozio di primavera e i trader che si
Nella mattinata di lunedì, i mercati valutari sono rimasti più o meno invariati, con il Giappone che celebra l’equinozio di primavera e i trader che si preparano per le festività pasquali, a causa delle quali la settimana di trading sarà ridotta. Il calendario economico dei prossimi giorni è scarso di appuntamenti, con ben pochi dati interessanti. Le materie prime si sono mosse in rialzo a causa del prelievo dei profitti da parte dei trader dopo il rialzo della scorsa settimana, che ha portato le valute legate alle materie prime ai massimi del 2016. Il deprezzamento del dollaro ha notevolmente contribuito al forte aumento delle materie prime. La valuta degli Stati Uniti e l’euro hanno entrambi perso lo 0,2%, toccando rispettivamente i 111,35 e i 125,59 yen. Il kiwi si è mosso in ribasso dello 0,6% per venire negoziato a 75,34 yen, mentre l’Aussie ha ceduto lo 0,4%, raggiungendo gli 84,43 yen.
Lo yuan offshore si è mosso in ribasso per il secondo giorno, con la Pboc che ha attuato il maggior taglio del tasso di riferimento giornaliero dal mese di gennaio, mentre l’apprezzamento del dollaro provocava il ribasso delle valute asiatiche. Lo yuan ha perso lo 0,2%, scendendo a 6,4760 dollari.
L’euro è rimasto praticamente invariato sul dollaro a 1,1276$, con i trader che attendevano l’apertura delle borse europee. Nella giornata di venerdì, Peter Praet, economista capo della Banca Centrale Europea, ha dichiarato che i tassi non hanno ancora raggiunto i minimi. Tali affermazioni giungono una settimana dopo l’annuncio del presidente della Bce, Mario Draghi, che ha innervosito i mercati affermando di non ritenere necessari ulteriori tagli dei tassi dopo la nuova serie di misure di stimolo. Alle dichiarazioni ha fatto seguito un rimbalzo dell’euro da minimi intorno agli 1,0821$.