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I future sull’oro crollano al minimo delle ultime quattro settimane in scia a un aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA

Da:
James Hyerczyk
Aggiornato: Nov 4, 2015, 02:04 UTC

Su Comex i future sull'oro con scadenza a dicembre continuano a scivolare per la quinta sessione consecutiva, lasciando sul terreno oltre l'1% per

I future sull’oro crollano al minimo delle ultime quattro settimane in scia a un aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA

gold thursday bns
Su Comex i future sull’oro con scadenza a dicembre continuano a scivolare per la quinta sessione consecutiva, lasciando sul terreno oltre l’1% per arrivare alla stampa del minimo delle ultime quattro settimane. Dietro questo movimento di prezzo ci sarebbe la prospettiva di un aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, una decisione che favorirebbe il dollaro USA, rendendo il mercato dell’oro, denominato in dollari, meno appetibile per gli investitori stranieri, con una conseguente calo della domanda del metallo prezioso. Oltre a ciò, dato che l’oro non paga dividendi né interessi, gli investitori hanno spostato il proprio denaro verso investimenti ad alto rendimento.

Martedì i future sul petrolio greggio con scadenza a dicembre guadagnano oltre il 2%, favoriti dalla rally di benzina e diesel negli USA. Catalizzatore del rally sarebbe lo sciopero del settore in Brasile e i problemi ai carichi di greggio in Libia, dovuti a forza maggiore.

Sebbene lo scenario nel lungo termine continui ad essere ribassista a causa dell’eccesso di offerta, le condizioni di ipervenduto di breve termine hanno provocato l’impennata di prezzo di oggi, come reazione degli investitori alle notizie rialziste.

Dietro al rally ci sarebbe prima di tutto l’aumento dei prezzi della benzina, un movimento di prezzo che ha contribuito a spingere il crack-spread verso il massimo in quattro settimane. Oltre ai due avvenimenti internazionali in Brasile e Libia, a sostenere il mercato del petrolio greggio hanno anche contribuito le azioni di copertura short in vista del rapporto settimanale sulle scorte dell’Agenzia di Informazione sull’Energia, in uscita mercoledì. Il rapporto dovrebbe segnalare un calo di scorte di prodotti raffinati, mentre per quanto riguarda riserve del greggio è previsto un incremento pari a 2,7 milioni di barili.

Lo sciopero in Brasile a Petrobrás potrebbe essere responsabile del rallentamento della produzione per il 25%, che corrisponde una flessione pari a mezzo milione di barili. In Libia, è stato chiuso il terminale esterno del porto orientale di Zueitina, provocando l’interruzione dei rifornimenti.

Gli eventi non sono sufficienti a cambiare l’andamento del petrolio grezzo o della benzina, ma bastano spingere fuori dal mercato alcuni dei venditori più deboli.

Martedì il dollaro americano si è avvicinato ai massimi in tre mesi, in risposta all’aumento dei rendimenti del Tesoro USA in quanto gli investitori sembravano continuare ad adattarsi alla possibilità di un aumento del tasso della Fed nel mese di dicembre. La mossa del biglietto verde ha messo sotto pressione l’euro e la sterlina britannica.

I rendimenti dei Treasury Note a Dicembre hanno impennato ai massimi in sei settimane mentre fra gli investitori sono aumentate le scommesse di chi crede che la relazione US Non-Farm Payrolls di Venerdì possa rivelarsi abbastanza incoraggiante da indurre la Fed ad aumentare i tassi nel mese di dicembre. I trader ritengono che nel mese di ottobre l’economia potrebbe aver aggiunto 179000 nuovi posti di lavoro

Secondo i dati di oggi del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti a settembre gli ordini di produzione sarebbero scesi dell’1,0 per cento, leggermente al di sotto delle stime degli economisti, ma questo non sembra scoraggiare l’acquisto del dollaro in quanto gli operatori hanno continuato a porre maggiormente l’accento sul rapporto sull’occupazione di venerdì.

La coppia GBP/USD si è mossa in ribasso, con gli investitori impegnati ad aggiustare le posizioni in vista della riunione della Banca d’Inghilterra e del rapporto trimestrale sull’inflazione. I trader che hanno anche acquistato la scorsa settimana sulla speculazione che la BoE potrebbe alzare i tassi prima della Fed, e hanno continuato ad ridurre le proprie posizioni long.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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