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I Fondi Dell’Oro Continuano A Crescere Sulla Scia Di Un Ribasso Dei Prezzi

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Mar 22, 2016, 13:10 UTC

Questa mattina il mercato aurifero rimane sostanzialmente invariato a 1245,90$ dopo aver postato un calo di quasi 10$ nella sessione di lunedì.  La

I Fondi Dell’Oro Continuano A Crescere Sulla Scia Di Un Ribasso Dei Prezzi

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Questa mattina il mercato aurifero rimane sostanzialmente invariato a 1245,90$ dopo aver postato un calo di quasi 10$ nella sessione di lunedì.  La settimana dovrebbe essere piuttosto tranquilla poiché molti trader si allontaneranno dai mercati per celebrare la Pasqua, inoltre, non ci aspettiamo nessun rapporto particolarmente significativo. Lunedì i mercati rimarranno chiusi in tutto il mondo e buona parte celebrerà anche il Lunedì di Pasqua. L’argento perde 12 punti ed é negoziato a  15.835$. Il platino posta un calo di 2.35$ per attestarsi su quota 981.40$. L’oro continua a perdere terreno dai massimi degli ultimi 13 mesi per attestarsi al di sotto degli 1,250$ l’oncia nella sessione di lunedì, tuttavia, il pullback ha visto un cospicuo numero di investitori versare un capitale maggiore negli ETF garantiti in oro fisico.

I trader dell’oro hanno acquistato un netto di 2,7 tonnellate sull’SPDR Gold Trust, il più grande fondo comune di investimento garantito in oro del mondo che rappresenta oltre il 45% delle partecipazioni mondiali ETF di oro. Negli afflussi degli ultimi cinque giorni abbiamo raggiunto le 31,5 tonnellate. Il mercato aurifero ha assistito ad un afflusso di 1,4 miliardi di dollari statunitensi in un unico giorno. Il rimbalzo del prezioso ha visto gli investitori acquistare 11,9 tonnellate. Quest’anno, il fondo lanciato nel 2004 ha vissuto solo sei giorni di rimborsi netti mostrando un incremento di 10,9 miliardi di dollari rispetto all’inizio dell’anno.

Le partecipazioni mondiali di oro hanno oltrepassato le 1,800 tonnellate postando i massimi degli ultimi 18 mesi dopo il netto incremento di 330 tonnellate registrato quest’anno. Il 2016 ha infatti mostrato un inversione definitiva della tendenza degli ultimi tre anni in cui i fondi avevano incredibilmente testato le 1,198 tonnellate.

Nonostante la leggera tendenza ribassista mostrata negli ultimi due giorni, il mercato aurifero continua a vivere una delle migliori partenze degli ultimi decenni. L’oro posta un rialzo del 17,4% sulla scia della forte ondata d’acquisto verso un bene di rifugio poiché gli investitori cercano riparo dalle forte turbolenze dei mercati finanziari, dai timori per le prospettive economiche e dalla spinta senza precedenti delle banche centrali mondiali verso tassi di interesse in territorio negativo.

Il mercato aurifero si muove in ribasso per la terza sessione consecutiva, la domanda di lingotto diminuisce sulla scia di un dollaro statunitense stabile dopo tre settimane di ribassi sulla scia dei commenti rilasciati dalla Federal Reserve che hanno visto i funzionari mantenere una linea dura e rinnovare le aspettative di un innalzamento dei tassi di interesse. Il dollaro statunitense guadagna lo 0,2% contro un paniere di valute poiché due funzionari della banca centrale, John Williams e Dennis Lockhart, presidenti della federal reserve di San Francisco e di Atlanta, hanno aperto le porte ad un possibile innalzamento già nel mese di aprile.

Gli indicatori di mercato stanno mostrando come secondo gli investitori i rischi di inflazione siano aumentati, nonostante lo scetticismo della Fed, scenario quasi inesistente dalla crisi del credito. Alcuni economisti temono che tassi di interesse mondiali ultra bassi possano innescare pressioni inflazionistiche. L’oro ha beneficiato di tassi particolarmente bassi che riducono il costo per la detenzione di beni privi di rendimento.

Lunedì gli spot del mercato aurifero perdono più dell’1% poiché il dollaro guadagna un pò di terreno durante un periodo di vacanza che riduce il trading, tuttavia, i trader hanno mostrato come il metallo giallo sia ben supportato dalla posizione dovish delle banche centrali statunitensi ed europee.

Stando a quanto dichiarato da Jonathan Barratt, responsabile degli investimenti presso la Ayers Alliance di Sydney le banche centrali sembrano avere un numero sempre minore di strumenti scenario che potrebbe ridurre il rialzo dell’oro sulla scia di un ulteriore alleggerimento.

Martedì i mercati asiatici mostrano una sessione piuttosto volatile sulla scia della linea dura sostenuta dai funzionari della Fed e delle incertezze relative alle intenzione dei responsabili politici dopo una sola settimana dalle dichiarazioni rilasciate dal presidente della Federal Reserve, Janet Yellen, che aveva stabilito maggior cautela sui possibili innalzamenti dei tassi di interesse.

Nel mese di febbraio la Cina ha importato 180,131chilogrammi di argento, mostrando un calo del 7,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I dati si differenziano anche dall’incremento delle importazioni registrato a gennaio. Nei primi due mesi dell’anno, le importazioni di argento in Cina hanno registrato un incremento del 24% raggiungendo i 509,085 chilogrammi. Quelle di palladio sono triplicate per attestarsi su quota 3,157 chilogrammi, mentre le importazioni di platino sono aumentate del 27% raggiungendo i 3.622 chilogrammi.

 

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