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I dati positivi sull’occupazione negli Usa spingono in rialzo il dollaro contro le principali valute

Da:
James Hyerczyk
Aggiornato: Nov 6, 2015, 23:04 UTC

I mercati di valute e di materie prime reagiscono "come da manuale" al rapporto rialzista sulle buste paga dei settori non agricoli pubblicato venerdì,

I dati positivi sull’occupazione negli Usa spingono in rialzo il dollaro contro le principali valute

US-DOLLAR
I mercati di valute e di materie prime reagiscono “come da manuale” al rapporto rialzista sulle buste paga dei settori non agricoli pubblicato venerdì, con le coppie EUR/USD e GBP/USD, l’oro e il petrolio greggio tutti in forte ribasso alla luce dei nuovi dati. Tutto questo ci induce a pensare che la Fed aumenterà i tassi d’interesse nel mese di dicembre.

In seguito alla pubblicazione dei dati governativi che nel mesi di ottobre segnalano un incremento di posti di lavoro superiore alle previsioni, i rendimenti dei titoli il tesoro USA effettuano un balzo, portando a un aumento di domanda di dollari USA e mettendo sotto pressione l’euro e la sterlina britannica. Entrambe le valute tra l’altro erano già in sofferenza in vista della pubblicazione del rapporto occupazionale.

Oltre alla minaccia di un aumento dei tassi di interesse negli USA, a tenere sotto pressione l’euro ha anche contribuito il possibile arrivo di ulteriori misure di stimolo del mese prossimo. Con ogni probabilità la Banca Centrale Europea procederà con un ampliamento e un’estensione dell’attuale programma di stimolo per un valore di 1100 miliardi di euro. La sterlina britannica si muove in ribasso anche in vista del rapporto sull’occupazione, perché giovedì la Banca d’Inghilterra ha affermato che per arrivare un aumento dei tassi bisognerà aspettare quantomeno gli ultimi mesi del 2016. Su Comex i future sull’oro con scadenza a dicembre aprono la sessione in rialzo dopo essersi mossi in netto ribasso in scia a un annuncio di politica monetaria orientato verso una linea di politica monetaria restrittiva pubblicato il 28 ottobre.

Dopo alcuni giorni di consolidamento, il rapporto di oggi ha innescato una ritorno della pressione di vendita. I future sul petrolio greggio con scadenza a dicembre si muovono anch’essi in netto ribasso a causa del rafforzamento del dollaro, che solitamente porta a un calo dei prezzi delle materie prime e a un calo domanda da parte dei compratori stranieri. Il mercato chiude settimana in ribasso, ma in una gamma di oscillazione piuttosto limitata.

I dati sulle buste paga dei settori non agricoli pubblicati venerdì indicano la creazione di 271 mila nuovi posti di lavoro nel mese di ottobre, il più grande incremento dal dicembre 2014. Gli economisti prevedevano infatti un incremento di soli 179.000 unità. Negli Stati Uniti il tasso di disoccupazione è sceso dal 5,1% del mese di settembre al 5%, ai minimi dall’aprile 2008. Siamo a quello che la Fed considera un livello di piena occupazione.

La retribuzione media oraria supera le aspettative dello 0,2% con uno 0,4%, per un incremento annuo superiore al 2%. L’importanza di questo rapporto deriva dal fatto che la Fed lo utilizza come indicatore rispetto al tasso di inflazione. I mercati di valute e materie prime potrebbero continuare a cedere terreno anche la prossima settimana a causa del momentum creato dall’uscita del rapporto sull’occupazione. L’azione di prezzi sembra indicare un rinnovato interesse nei confronti del dollaro.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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