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I Dati Deludenti sulle Vendite al Dettaglio e sui Prezzi alla Produzione Spingono il Dollaro USA ai Minimi delle Ultime Tre Settimane e Mezzo

Da
James Hyerczyk
Aggiornato: Oct 15, 2015, 00:02 GMT+00:00

Ancora una volta i mercati di commodity e di valute estere subiscono l’influenza del dollaro USA. Mercoledì, spinto in ribasso dai dati al di sotto delle

I Dati Deludenti sulle Vendite al Dettaglio e sui Prezzi alla Produzione Spingono il Dollaro USA ai Minimi delle Ultime Tre Settimane e Mezzo

Ancora una volta i mercati di commodity e di valute estere subiscono l’influenza del dollaro USA. Mercoledì, spinto in ribasso dai dati al di sotto delle aspettative sull’inflazione in Cina e sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti, il biglietto verde scende al minimo delle ultime tre settimane e mezzo contro un paniere delle principali valute estere.

Responsabile del tono ribassista in apertura di sessione un rapporto dalla Cina che nel mese di settembre segnala un rallentamento superiore alle aspettative dell’indice dei prezzi al consumo, per una lettura pari a 1,6, contro l’1,8 previsto dai trader. La lettura del mese di agosto era invece pari a 2,0.

I dati dalla Cina per il mese di settembre pubblicati a inizio settimana indicano un calo delle importazioni del 20%, un dato che, se combinato con i dati deludenti sull’inflazione, contribuisce a delineare un quadro fosco per l’economia cinese e dovrebbero spingere la Fed verso la posticipazione dell’aumento dei tassi di interesse.

I dati di oggi dagli Stati Uniti registrano nel mese di settembre un lieve incremento delle vendite al dettaglio, spinte in ribasso dal calo del prezzo della benzina. Positivo invece l’incremento degli acquisti di automobili. Stando ai dati pubblicati mercoledì dal Dipartimento del Commercio le vendite al dettaglio, dopo un dato invariato registrato ad agosto, il mese scorso avrebbero registrato un incremento dello 0,1%. Per il mese di settembre i trader prevedevano invece un incremento dello 0,2%.

Per quanto riguarda le altre notizie del giorno, secondo i dati del Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti, nel mese di settembre i prezzi alla produzione hanno fatto segnare il più forte calo in otto mesi; il costo dell’energia scende per il terzo mese consecutivo. Questa lettura debole potrebbe rappresentare per la Fed un’altra buona ragione per mantenere i tassi di interesse ai minimi storici.

I prezzi alla produzione, dopo il dato invariato nel mese di agosto, scendono dello 0,5 per cento, il più forte calo da gennaio. Da settembre 2014 a settembre 2015, l’IPP è sceso dell’1,1 per cento (dopo il calo dello 0,8 per cento in agosto).

Le coppie EUR / USD e GBP / USD si muovono entrambe in rialzo in scia ai dati economici deboli dagli Stati Uniti. Su Comex i future dell’oro con scadenza a dicembre si impennano a causa del calo dollaro statunitense, ma i future sul petrolio greggio con scadenza a dicembre rimangono sotto pressione a causa dei timori legati all’eccesso di offerta e del clima di incertezza sulla domanda futura, a causa dei dati deludenti sull’IPP. Il rapporto settimanale della US Energy Information Administration uscirà con un giorno di ritardo a causa del lunedì festivo. Ieri, l’Agenzia Internazionale dell’Energia ha sostenuto che l’eccesso di offerta sul mercato del petrolio è destinato a protrarsi nel 2016.

Euro, Sterlina Inglese e Oro dovrebbero continuare ad essere sostenuti dal calo del dollaro; un aumento dei tassi di interesse nel corso del 2015 sembra ormai del tutto escluso. Se la Cina continuerà a dare segni di cedimento potrebbe il rialzo dei tassi potrebbe essere posticipato almeno al marzo 2016.

Per quanto riguarda le altre notizie del giorno, la Produzione industriale per la Zona Euro scende dello 0,5%, in calo dallo 0,8% del mese scorso. I trader prevedevano una lettura a -0,4%.

Nel Regno Unito, Indice del Salario Medio registra una lettura del 3,0%, superiore alla precedente lettura del 2,9%, ma al di sotto della stima del 3,1%. La variazione nel numero di richieste di sussidio si attesta a 4600, contro una stima di un calo di 2300 unità. Il tasso di disoccupazione scende al 5,4%, al di sotto della stima del 5,5% e della lettura precedente.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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