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I Dati Deboli sull’Occupazione negli USA Affondano il Dollaro

Da
James Hyerczyk
Aggiornato: Apr 4, 2015, 12:22 GMT+00:00

In seguito alla pubblicazione del rapporto sull'occupazione negli USA, che nel mese di marzo registra un incremento al di sotto delle aspettative pari a

I Dati Deboli sull’Occupazione negli USA Affondano il Dollaro

In seguito alla pubblicazione del rapporto sull’occupazione negli USA, che nel mese di marzo registra un incremento al di sotto delle aspettative pari a 126.000 posti di lavoro (il peggior dato dal dicembre 2013), euro e sterlina britannica salgono mentre si prevede che l’oro riprenda a salire lunedì.

I dati negativi potrebbero verosimilmente spingere gli investitori ad escludere del tutto un aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve nel mese di giugno. Si tratta di un valore così sorprendentemente basso da mettere in dubbio, secondo alcuni, anche un aumento nel mese di settembre.

A inizio settimana gli analisti prevedevano un valore di 243.000 posti di lavoro. In seguito alla pubblicazione di mercoledì del rapporto ADP sull’occupazione privata, tuttavia, alcuni avevano abbassato le previsioni a 220.000. Il Governo ha anche rivisto al ribasso i dati di febbraio per un valore complessivo di 69.000 unità. Il tasso di disoccupazione rimane invariato al 5,5%, il minimo del maggio 2008.

Negli Stati Uniti e in Europa i mercati sono rimasti chiusi per il Venerdì Santo, perciò i trader, con l’apertura dei mercati di lunedì, possono aspettarsi una volatilità estrema. In scia al rapporto sull’occupazione negativo, le coppie EUR/USD e GBP/USD potrebbero muoversi in rialzo. Qualora il dollaro dovesse risultare particolarmente penalizzato, l’oro potrebbe approfittarne con un rally di notevoli dimensioni.

Lunedì il petrolio greggio dovrebbe aprire in ribasso a causa dell’accordo sul programma nucleare iraniano, ma le perdite potrebbero essere arginate dal calo del dollaro. Giovedì sera l’Iran ha raggiunto un accordo preliminare con le sei superpotenze mondiali sul programma nucleare. La sospensione delle sanzioni contro l’Iran potrebbe portare a un aumento delle esportazioni di petrolio dal paese, provocando un incremento dell’offerta globale di petrolio: ne risulterebbe una pressione ulteriore su un mercato già debole.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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