Lunedì i future sul WTI con scadenza a marzo si muovono in ribasso del 5% circa, spinti dai dati economici deludenti dalla Cina. A contribuire alla
Il rallentamento della crescita economica negli Stati Uniti verificatosi nel quarto trimestre ha alimentato le speranze in un eventuale rallentamento del futuro processo di incremento dei tassi di interesse. Un percorso lento avrebbe probabilmente un effetto positivo sul mercato dell’oro perché rappresenterebbe un freno ai rally del dollaro USA.
Anche la domanda in aumento contribuisce a sostenere il mercato aurifero. Nel mese di gennaio le partecipazioni presso il fondo ETF garantito in oro più grande del mondo – la SPDR Gold Trust di New York – hanno guadagnato il 4% circa, il maggior incremento da un anno a questa parte.
Stando agli ultimi dati pubblicati il 26 gennaio dalla commissione per il trading di future sulle commodity, i fondi speculativi e i money manager avrebbero incrementato le puntate rialziste.
Euro e sterlina britannica guadagnano terreno su un dollaro USA in calo. Le coppie EUR/USD e GBP/USD traggono beneficio dalle aspettative per un percorso di aumento dei tassi di interesse da parte della Fed maggiormente accomodante. Gli investitori sembrano rendersi conto che la Fed nel 2016 non sarà aggressiva quanto era stato fatto intendere a fine anno, quando il 16 dicembre aveva aumentato il tasso di interesse di riferimento di 25 punti base.
La decisione da parte della Banca del Giappone di portare i tassi di interesse su terreno negativo e le anticipazioni da parte della Banca centrale europea di ulteriori misure di stimolo in arrivo già a marzo sono due eventi che potrebbero impedire alla Fed di aumentare i tassi di interesse secondo il calendario inizialmente previsto. Nel mese di dicembre, basandosi sull’annuncio della Fed di fine anno, gli investitori avevano cominciato a scontare sul prezzo di mercato l’eventualità di quattro incrementi dei tassi di interesse nel corso del 2016.
Dagli Stati Uniti, i dati pubblicati lunedì indicano che la crescita del settore manifatturiero nel mese di gennaio ha subito una contrazione, contribuendo al sentiment negativo osservabile sui mercati azionari oggi. Il PMI ISM del settore manifatturiero si attesta a 48,2, al di sotto del 48,6 previsto. La spesa personale rimane invariata allo 0,0% contro lo 0,1% previsto. Nel Regno Unito, il PMI del settore manifatturiero si attesta a 52,9, sopra la lettura di 51,8, contribuendo a sostenere la sterlina.
James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.