Pubblicita'
Pubblicita'

I dati cinesi non soddisfano ma i mercati valutari non hanno reazioni di panico

Da:
Barry Norman
Aggiornato: Jan 19, 2016, 17:32 UTC

  I dati relativi all’andamento economico cinese sono stati conformi alle previsioni, e sotto alcuni aspetti, appena sotto le previsioni. Il mercato è

I dati cinesi non soddisfano ma i mercati valutari non hanno reazioni di panico

 

I dati cinesi non soddisfano ma i mercati valutari non hanno reazioni di panico
I dati cinesi non soddisfano ma i mercati valutari non hanno reazioni di panico

I dati relativi all’andamento economico cinese sono stati conformi alle previsioni, e sotto alcuni aspetti, appena sotto le previsioni. Il mercato è stato interessato da queste fluttuazioni ma il movimento è stato minimo fino a quando gli Stati Uniti non hanno riaperto dopo il lunedì di festa. I dati della crescita sono stati coerenti con le previsioni che li vedevano al ribasso fino a 6,8%. I dati relativi alla crescita mensile, invece, non hanno rispettato le previsioni e la produzione industriale è scesa. Le pubblicazioni degli altri dati hanno mostrato un rallentamento delle vendite al dettaglio e degli investimenti a capitale fisso. Questo ha pesato sul dollaro australiano e sul dollaro neozelandese dal momento che entrambe le nazioni fanno affidamento sulla Cina come partner commerciale. Il dollaro australiano ha perso 19 punti arrivando a quota 0,6847 e i kiwi hanno perso 28 punti arrivando a quota 0,6425.

Ci si aspetta che dati neozelandesi, i quali saranno resi noti mercoledì, mostrino che l’inflazione annuale abbia continuato a seguire un percorso al di sotto dell’obiettivo della Reserve Bank che era stimato in una fascia dall’ 1% al 3% durante il trimestre di dicembre. I dati di oggi mostrano un incremento delle attività del settore alberghiero nel mese di novembre dal momento che il paese attrae un buon numero di turisti. Nel frattempo, il rapporto trimestrale del New Zealand Institute of Economic Research sull’opinione delle imprese ha mostrato come le aziende abbiano recuperato la fiducia persa negli ultimi tre mesi del 2015 e prevedano una ripresa degli scambi nel breve periodo.

china-gdp-growth-annual-645x300

 

 

 

 

 

 

 

 

Nonostante i dati cinesi non siano stati soddisfacenti, questi non hanno colto di sorpresa i mercati che si attendevano tali risultati dopo la recente svalutazione del renminbi cinese e il calo dei titoli azionari cinesi. Comunque le azioni cinesi si sono mantenute a un livello abbastanza elevato anche dopo la pubblicazione di questi dati, con lo Shanghai Composite a quota 0,3% e lo Shenzen Composite allo 0,1%. Il CSI, un indice che monitora le principali blue chips su entrambi i mercati, è aumentato dello 0,1%.

Ad Hong Kong, l’indice Hang Seng è salito a quota 0,7% mentre l’indice Hang Seng China Enterprises, che segue le azioni delle principali compagnie del continente quotate ad Hong Kong, è risalito dell’1%.

Il dollaro si è mosso in ribasso dopo la ripresa di lunedì. Oggi è scambiato a quota 99,11 dal momento che le valute rifugio hanno condotto gli investitori nell’ambito sicuro del dollaro e dello yen. La valuta nipponica ha concluso la sua settimana in netto vantaggio rispetto alle controparti e continua a rimanere la moneta più performante di questo inizio 2016. Un ulteriore sconvolgimento del mercato potrebbe spingere lo Yen giapponese, già sensibile al rischio, a picchi più elevati nonostante i chiari rischi che ciò comporterebbe per l’economia giapponese.

Vi sono alcune ragioni evidenti per cui lo Yen dovrebbe essere più debole rispetto al dollaro e ad una manciata di altre valute, ma rimane altrettanto chiaro che questi acuti sconvolgimenti del mercato finanziario comporteranno reazioni guidate dal panico con conseguenti guadagni dello JPY. Potrebbe essere importante controllare che vi siano sorprese di rilievo dai dati relativi all’indice dei prezzi al consumo giapponese, ma l’attenzione rimane focalizzata sull’imminente movimento dei mercati azionari globali. E qualunque movimento è passibile di far crescere ulteriormente la forza dello JPY.

L’euro è in rialzo questa mattina ed è scambiato a quota 1,0904, guadagnando 11 punti grazie ai mercati che hanno riconsiderato la presente situazione. L’euro ha beneficiato del trading sulle valute rifugio, ma bisognerà concentrarsi su un enorme quantitativo di dati provenienti dall’Eurozona questa settimana, tra cui lo Zew tedesco, i dati sulla disoccupazione, sull’inflazione e i dati manifatturieri delle piccole e medie imprese, che verranno tutti pubblicati prima della riunione della BCE di giovedì.

usdcny13

Sull'Autore

Hai trovato utile questo articolo?

Pubblicita'