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Greggio in ribasso: i trader usano i dati sul conteggio dei pozzi come scusa per effettuare le prese di beneficio

Da
James Hyerczyk
Aggiornato: Mar 19, 2016, 08:01 GMT+00:00

Venerdì il greggio WTI si muove in ribasso, prendendosi una pausa dopo una settimana frenetica che ha visto il contratto future toccare i massimi degli

Greggio in ribasso: i trader usano i dati sul conteggio dei pozzi come scusa per effettuare le prese di beneficio

Venerdì il greggio WTI si muove in ribasso, prendendosi una pausa dopo una settimana frenetica che ha visto il contratto future toccare i massimi degli ultimi mesi. Dietro l’ondata di vendite ci sarebbero i dati sul conteggio delle piattaforme petrolifere negli Stati Uniti, che per la prima volta da dicembre registrano un incremento, contribuendo a rinnovare i timori per l’eccesso di offerta.

Stando ai dati della società del settore Baker Hughes, questa settimana (dopo 12 settimane di tagli) si registra un incremento di 1 unità. Venerdì il dollaro USA in rialzo ha contribuito a premere sui future sull’oro, ma il mercato rimane nelle condizioni di chiudere la settimana in positivo in seguito all’annuncio di mercoledì da parte della Federal Reserve, che ha raffreddato le aspettative per un aumento dei tassi di interesse.

Nell’annuncio di politica monetaria rilasciato il 16 marzo, la banca centrale statunitense ha indicato un percorso di politica monetaria restrittiva per il 2016, ma le nuove proiezioni indicano due incrementi di un quarto di punto entro fine anno, la metà di quelli previsti nel mese di dicembre.

L’annuncio della Fed contribuisce a premere sui rendimenti dei Titoli del Tesoro, incidendo negativamente sul dollaro USA ma aumentando la domanda di oro, denominato in dollari.

Il rafforzamento del dollaro USA ha contribuito a premere sull’euro, sul quale pesano anche le prese di beneficio in vista del fine settimana. Il rafforzamento del biglietto verde ha anche contribuito a limitare il rialzo della sterlina britannica.

La coppia GBP/USD potrebbe essere stata condizionata dal rapporto della Banca d’Inghilterra sull’impatto dell’economia cinese.

Secondo un articolo pubblicato sul bollettino trimestrale della BoE, alla luce dei forti legami commerciali fra Regno Unito e Cina un rallentamento del paese asiatico avrebbe un impatto sull’economia maggiore che in passato. L’economia britannica, si sostiene, potrebbe scendere dello 0,1% per ogni punto percentuale in meno nella crescita in Cina.

Per quanto riguarda le altre notizie del giorno, William Dudley, presidente della Federal Reserve di New York, ha dichiarato che i supervisori della Fed potrebbero ridurre ma non eliminare i rischi di fallimento bancario.

Il presidente della Federal Reserve di Boston Eric Rosengreen ha affermato che gli stress test rigorosi e i requisiti severi in termini di capitale hanno contribuito a rendere le più grandi banche statunitensi più resistenti delle controparti all’estero alle oscillazioni del mercato. I rapporti USA di oggi mostrano che il mese scorso la fiducia dei consumatori è scesa da 91,7 a 90,0, al di sotto del 92,1 previsto. Aumentano anche le aspettative sull’inflazione da 2,5% al 2,7%.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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