Venerdì il petrolio greggio lascia sul terreno oltre il 3% sulla scia di un rapporto secondo il quale l'Arabia Saudita non riterrebbe probabile il
Venerdì il petrolio greggio lascia sul terreno oltre il 3% sulla scia di un rapporto secondo il quale l’Arabia Saudita non riterrebbe probabile il raggiungimento di un accordo, fra paesi Opec e non, per un tetto alla produzione alla riunione che si terrà la prossima settimana ad Algeri.
La notizia ha fatto scivolare il prezzo del WTI a 44,92 $, in ribasso di 1,40 $ (-2,90%); il greggio statunitense si appresta comunque a chiudere la settimana su terreno positivo. Il Brent, standard di riferimento internazionale, cede 1,33 $ (-2,80%) e scivola a 46,32 $ il barile.
In giornata, se il conteggio delle piattaforme a Baker Hughes dovesse risultare ribassista, i mercati del petrolio potrebbero affondare ancora. Gli ultimi dati indicano nelle ultime 13 settimane un incremento di piattaforme operative pari a 12 unità.
Venerdì la ripresa del dollaro USA ha contribuito a tenere sotto pressione il prezzo dell’oro. La notizia è bastata a spingere il mercato in ribasso nel corso della sessione, ma si prevede una chiusura in rialzo da inizio settimana. Dato che difficilmente la Fed aumenterà i tassi di interesse prima di dicembre, l’oro si troverà sostanzialmente a seguire l’andamento del dollaro USA.
Venerdì le dichiarazioni favorevoli a una stretta monetaria rilasciate del presidente della Federal Reserve di Boston, Eric Rosengren, hanno contribuito al rialzo del dollaro USA contro un paniere delle principali valute estere; Rosengren si è espresso a favore di un innalzamento dei tassi di interesse a breve termine e ha evidenziato i rischi associati a un tasso di occupazione troppo basso, a livelli potenzialmente non sostenibili e tali da compromettere la ripresa economica.
Il presidente della Federal Reserve di Boston è da sempre considerato un “falco”. Mercoledì, è stato uno dei tre membri del FOMC a votare contro la decisione di lasciare i tassi invariati allo 0,25% e 0,50%. Altri membri del FOMC che si sono espressi contro l’attuale impostazione monetaria sono il presidente della Fed di Kansas City Ester George e quello del Cleveland Loretta Mester.
La coppia GBP/USD cede l’1% circa, sotto le pressioni delle dichiarazioni pessimistiche rilasciate ieri dal ministro degli esteri britannico Boris Johnson, secondo il quale il governo starebbe avviando le procedure formali per uscire dall’Unione Europea a partire dal prossimo anno.
Le perdite sono state limitate però dalle dichiarazioni dell’esponente della Bank of England, Kristen Forbes, secondo il quale non ci sarebbero i presupposti per procedere con ulteriori tagli ai tassi di interesse.
Venerdì le borse statunitensi si sono mosse in ribasso, tenute sotto pressione dal crollo dei prezzi del petrolio. Lo S&P’s 500 perde quasi lo 0,30%, perlopiù in scia al calo del prezzo del petrolio.
Sul fronte dei dati economici, il PMI flash per il settore manifatturiero di Markit si attesta a 51,4, al di sotto del 52,1 previsto e sotto la lettura del mese di agosto, al 52,0
James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.