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Grande Settimana Per I Prezzi Del Greggio Dettata Da Una Serie Di Dati

Da:
Barry Norman
Aggiornato: Aug 10, 2015, 16:43 UTC

L'enorme calo delle esportazioni cinesi e il forte declino delle partite correnti giapponesi gravano sui prezzi del greggio poiché diminuisce la domanda

Grande Settimana Per I Prezzi Del Greggio Dettata Da Una Serie Di Dati

Grande Settimana Per I Prezzi Del Greggio Dettata Da Una Serie Di Dati
Grande Settimana Per I Prezzi Del Greggio Dettata Da Una Serie Di Dati
L’enorme calo delle esportazioni cinesi e il forte declino delle partite correnti giapponesi gravano sui prezzi del greggio poiché diminuisce la domanda dei due principali consumatori. Il greggio WTI perde 28 centesimi ed è scambiato a 43,60$ mentre il Brent posta un calo di 29 centesimi per attestarsi su quota  48.95$. Detto questo, il calo della domanda influenza solo marginalmente i prezzi del greggio poiché la pressione maggiore è esercitata indubbiamente dall’eccesso dell’offerta globale. Questa mattina i trader potranno osservare una serie di rapporto economici relativi alla produzione del greggio.

Oggi pomeriggio l’Energy Information Administration degli Stati Uniti rilascerà il rapporto relativo all’attività di perforazione, rapporto che mostra le stime della produzione di greggio e di gas naturale da parte dei più grandi perforatori di scisto. Martedì, assisteremo al rilascio del rapporto EIA sulle previsioni energetiche a breve termine che mostrerà le stime del greggio, del gas naturale, dei prezzi energetici e dell’offerta. Se questi dati non vi sembrano sufficienti, ci sembra opportuno segnalare come nella giornata odierna assisteremo anche al rilascio l’Oil Market Report mensile dell’Opec, rapporto che mostrerà i numeri della produzione dell’Arabia Saudita e dell’Iran per il mese di luglio.

I prezzi del greggio sono nuovamente in declino, il calo di quasi il 20% postato nel mese di luglio ha proiettato i prezzi al di sotto dei 50$ al barile nel mercato internazionale. Il forte surplus dell’offerta globale e la debolezza della domanda mondiale mostrano uno scenario alquanto deprimente per i prezzi. La battaglia intercorsa tra Stati Uniti e Arabia Saudita per la quota di mercato ha recentemente innescato forti oscillazioni dei prezzi. Infatti ,dal picco dei 107$ al barile registrato a giugno del 2014, i prezzi sul Nymex hanno riportato un calo di oltre il 50% postando i minimi a 43,46$ al barile nel mese di marzo. Successivamente, hanno recuperato terreno raggiungendo i 61$ al barile per poi attestarsi nuovamente in prossimità dei minimi a 43,58$.

Il ribasso dei prezzi é stato dettato da un ondata delle scorte statunitensi poiché la stagione estiva, periodo in cui la domanda di carburante è più forte, é quasi giunta a termine.

Il ministro del petrolio iraniano Bijan Namdar Zangeneh ha dichiarato che il paese dovrebbe aumentare la produzione di 500.000 barili nella settimana successiva all’abolizione delle sanzioni e di 1 milioni di barili nel mese successivo.

Tale scenario è piuttosto preoccupante poiché, prima delle sanzioni occidentali, l’Iran deteneva una significativa quota di mercato ed era il secondo maggiore esportatore di barili giornalieri dell’Opec. Nonostante le forti preoccupazioni riguardanti l’eccesso dell’offerta, solo pochi produttori si sono mostrati intenzionati a tagliare la propria produzione in risposta al ribasso dei prezzi cercando di supportare le proprie operazioni adottando misure che consentono una riduzione dei costi di fronte ad un taglio della forza lavoro.

La produzione di greggio sta superando la domanda mondiale a causa di un boom della produzione di gas di scisto negli Stati Uniti e la decisione dei paesi produttori di petrolio di mantenere invariati i propri livelli di produzione. Inoltre, a seguito del raggiungimento dell’accordo sul programma nucleare tra l’Iran e le sei potenze mondiali  accordo che prevede l’abolizione delle sanzioni precedentemente imposte, la produzione potrebbe aumentare ulteriormente.

Il record delle esportazioni irachene e la forte produzione saudita hanno aggiunto pressione sui  prezzi. Inoltre, il recente crollo del mercato azionario cinese ha incrementato le preoccupazioni riguardanti la domanda del secondo consumatore mondiale di greggio, scenario che rende il prodotto ancora più economico. Infine, un dollaro in costante ascesa grava sui prezzi del combustibile poiché rende il greggio più caro per gli acquirenti detentori di altre valute.

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