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Gli Speculatori Scaricano Greggio Intorno Al Globo

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Jun 17, 2016, 07:12 GMT+00:00

Il greggio continua a perdere terreno ignorando il ribasso del dollaro. Molti trader corrono ai ripari vendendo numerosi prodotti in previsione del

Gli Speculatori Scaricano Greggio Intorno Al Globo

Il greggio continua a perdere terreno ignorando il ribasso del dollaro. Molti trader corrono ai ripari vendendo numerosi prodotti in previsione del referendum che si terrà la prossima settimana nel Regno Unito. Il greggio WTI perde 1,56$ ed é negoziato a 46,47$ poiché gli speculatori hanno “abbandonato” le loro posizioni avviando una massiccia presa di profitto sulla scia del rincaro della scorsa settimana. Il Brent segue le orme del cugino statunitense ed é negoziato a 47.47$. Lo scorso mercoledì la Federal Reserve ha abbassato le sue previsioni di crescita del 2016 per gli Stati Uniti, La Banca del Giappone e quella d’Inghilterra seguiranno l’istituto di credito statunitense nella giornata odierna. I segnali di una crescita inferiore riducono la domanda combustibile mentre le scorte continuano ad aumentare poiché i produttori globali pompano sempre più greggio. Un simile scenario ha sollevato le preoccupazioni degli investitori per le prospettive dell’Unione Europea e di una possibile svalutazione della moneta. La scissione del Regno Unito potrebbe avere un forte impatto sui mercati globali, sui tassi di cambio e sulle attività più rischiose come il greggio e le altre materie prime.

I future del greggio sono letteralmente in stati con diversi rapporti ribassisti. La recessione in Europa, la possibile separazione della Gran Bretagna, la debole domanda proveniente dalla Cina e le potenziali forniture di greggio potrebbero esercitare una forte pressione ribassista sul combustibile nei prossimi giorni. Giovedì i future del greggio si muovono in ribasso, estendendo le perdite di questa settimana sulla scia delle forti preoccupazioni relative alla domanda e al surplus dell’offerta globale.

Le turbolenze economiche globali svaniscono difficilmente poiché la fornitura proveniente dal Canada, dalla Libia e dalla Nigeria sta tornando nel mercato. Gli operatori della Canadian Oil Sands sono tornati operativi dopo l’incendio divampatosi lo scorso mese in prossimità di Fort McMurray. Nel frattempo il rapporto EIA sulle scorte di greggio ha mostrato un calo inferiore del previsto. Le scorte di greggio degli Stati Uniti sono diminuite per la quarta settimana postando il più lungo ribasso dell’anno. i dati rilasciati mercoledì dall’EIA hanno mostrato come nella settimana conclusasi il 10 giugno le scorte di combustibile abbiano  postato un calo di 933,000 barili contro una stima media di 2,33 milioni di barili.

Mentre la Fed ha mantenuto i tassi di interesse invariati nella riunione di questa settimana, l’attenzione si è spostata sul voto Brexit. Nella sua valutazione mensile del mercato rilasciata lunedì, l’Opec ha previsto un mercato del greggio più equilibrato nella seconda metà del 2016. Tuttavia, in uno scenario a breve termine, il sentimento del mercato è chiaramente riscontrabile nei prezzi, inoltre,  la reazione negativa del mercato  alle dichiarazioni della Fed ha oscurato gli indicatori positivi.

Detto, questo, ci sembra opportuno segnalare come i recenti sondaggi suggeriscano la possibilità di assistere ad un Brexit e come, tale scenario, abbia sollevato numerose preoccupazioni per la salute economica globale. Un’economia globale più debole implica una minore domanda di greggio.

Una nota della Goldman Sachs ha gravato sul sentimento del greggio poiché la società di Wall Street ha mostrato l’esigenza di mantenere i prezzi del combustibile tra i 45$ e i 50$ al barile per garantire un deficit dell’offerta nella seconda metà del 2016.

Stando a quanto dichiarato martedì dall’Agenzia Internazionale per l’Energia la forte domanda e l’interruzione della produzione hanno contribuito a riequilibrare il mercato del greggio, tuttavia, questo equilibrio sarà messo nuovamente in discussione nella prima parte del 2017.

Vediamo una massiccia quantità di greggio scorrere nel mercato, inoltre, le esportazioni iraniane di giugno sembrano proiettate verso i massimi degli ultimi quattro anni e mezzo poiché le spedizioni verso l’Europa si attestano in prossimità dei livelli antecedenti le sanzioni occidentali. Questo lo scenario mostrato da una fonte a conoscenza dei piani di sollevamento del greggio del paese a Reuter.

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