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Gli occhi dei trader della sterlina sono tutti puntati sul vertice UE che deciderà le sorti della Brexit

Da:
Barry Norman
Aggiornato: Feb 19, 2016, 09:05 GMT+00:00

Negli ultimi giorni, il dollaro ha sperimentato diversi rimbalzi, senza mostrare una tendenza precisa, per venire negoziato a quota 96,76, in ribasso

Gli occhi dei trader della sterlina sono tutti puntati sul vertice UE che deciderà le sorti della Brexit

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Negli ultimi giorni, il dollaro ha sperimentato diversi rimbalzi, senza mostrare una tendenza precisa, per venire negoziato a quota 96,76, in ribasso quindi di qualche punto percentuale nella sessione del mattino dopo, peraltro, la pubblicazione di alcuni dati economici superiori alle aspettative. Oggi, la sessione asiatica ha visto un andamento negativo, pur migliorando nel corso della giornata. Ci si attende che la Federal Reserve rallenti la crescita del proprio tasso di interesse per via della recente volatilità che si è osservata nei mercati finanziari globali. Inoltre, secondo i dealer, gli investitori stranieri faranno affluire più capitali nella regione per dare un’ulteriore spinta al rialzo alle monete locali. Infine, le banche centrali asiatiche dovrebbero continuare a intervenire.

Da qualche settimana, il dollaro segue l’andamento del petrolio e dei mercati azionari. I prezzi del petrolio, notevolmente diminuiti, e le turbolenze sui mercati finanziari suggeriscono che la Federal Reserve non proseguirà con la politica di innalzamento dei tassi di interesse nel 2016, contrariamente a quanto era stato dichiarato a dicembre.

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Il direttore della strategia per il Forex di BNP Paribas, Daniel Katrine, ritiene che ogni rialzo del dollaro, in quanto derivante dall’incremento della propensione al rischio, non durerà. Inoltre, egli sostiene che il maggiore interesse per gli asset rischiosi, più volte registrato nell’arco di questa settimana, sia causato in larga parte “dal crollo delle aspettative di ulteriori innalzamenti dei tassi da parte della Fed e di nuove svalutazioni dello yuan, con il dollaro che si è mosso in ribasso”

“Per questa ragione, non ci aspettiamo che i mercati si convincano nuovamente di un potenziale rialzo dei tassi da parte della Fed. Dunque, gli stessi tassi front-end rimarranno probabilmente bassi.”

Nella giornata di venerdì, il dollaro ha perso lo 0,8% contro lo yen per essere negoziato a quota 113,18. Gli analisti ritengono che anche le politiche messe in atto dalla banca centrale abbiano un ruolo sull’andamento di questa coppia. Lo yen è negoziato a quota 112,94, perdendo così 32 punti guadagnati durante la mattinata.

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Rispetto al dollaro, l’euro è negoziato a quota 1,1123, in rialzo di 16 punti, mentre i trades continuano a reagire alla pubblicazione dei verbali dell’incontro della Bce sulla politica monetaria. Sempre rispetto al dollaro, l’euro aveva conosciuto un ribasso nella giornata di giovedì, che lo aveva portato a un livello registrato da ultimo due settimane fa, quando l’incontro della Bce di gennaio aveva fatto presagire che la banca centrale avrebbe potuto adottare ulteriori misure espansive in marzo.

I verbali della riunione del 20-21 gennaio scorso hanno mostrato un Consiglio direttivo della Bce “unanime” nel ritenere che l’attuale politica monetaria aggressiva “doveva essere rivista e possibilmente riconsiderata” nel prossimo incontro. Nel documento si legge che “In una situazione in cui i rischi esistenti sono prevalentemente rappresentati dalla tendenza al ribasso, mentre emergono nuovi pericoli in tale direzione, sarebbe opportuno agire in via preventiva, considerando ogni tipologia di rischio e prevedendone la soluzione, piuttosto che attenderne impreparati la materializzazione degli stessi.” Nel corso della giornata, dopo la pubblicazione dei verbali, l’euro ha perso lo 0,3%, venendo scambiato con 1,1096 dollari.

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Il grande evento di oggi è costituito dall’esito dell’incontro dell’Unione Europea sulla membership della Gran Bretagna. Nella giornata di oggi, si potrebbe, infatti, decidere la sorte della permanenza dell’Inghilterra in vista del referendum. La sterlina è negoziata a quota 1,46324, in ribasso di 24 punti. David Cameron ha chiesto ai leader europei di aiutarlo a risolvere la questione dell’Europa presentando un accordo “credibile”, che lui potrà così mostrare al pubblico inglese e che consentirà al Regno Unito di rimanere nell’Unione Europea. Le novità non sono proprio incoraggianti per Cameron, per quanto non si possa nemmeno parlare di notizie disastrose, scrive Peter Foster.

Il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, ha dichiarato che sulle questioni di maggiori importanza rimane ancora una distanza considerevole tra le parti.

In effetti, Tusk sembrava essere piuttosto sconsolato quando, durante una breve conferenza stampa tenuta in tarda serata, ha affermato che “alcuni passi avanti sono stati fatti, ma molto ancora rimane da fare”.

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