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Gli investitori in oro effettuano le prese di beneficio dopo il rialzo delle borse USA

Da
James Hyerczyk
Pubblicato: Mar 11, 2016, 18:31 GMT+00:00

Su Comex i future sull'oro con scadenza ad aprile, dopo aver toccato a inizio sessione i massimi degli ultimi 13 mesi, si muovono ora in ribasso. Dopo la

Gli investitori in oro effettuano le prese di beneficio dopo il rialzo delle borse USA

Su Comex i future sull’oro con scadenza ad aprile, dopo aver toccato a inizio sessione i massimi degli ultimi 13 mesi, si muovono ora in ribasso. Dopo la rottura ribassista dell’euro, Cche ha spinto in rialzo il dollaro e gli indici azionari USA e provocato un calo di domanda di oro (denominato in dollari), il mercato si è allontanato dai recenti massimi.

Sebbene l’oro quest’anno sia il rialzo del 20%, da quando le borse hanno toccato il minimo dell’11 febbraio in realtà il mercato aurifero si muove in ribasso, a suggerire che gli investitori stanno acquistando azioni e che il rally dell’oro è legato per la maggior parte alle azioni di copertura short, piuttosto che a nuovi acquisti.

I trader potrebbero effettuare delle prese di beneficio in vista dell’annuncio sui tassi di interessi di mercoledì 16 marzo. Quando a inizio anno l’oro si muoveva in netto rialzo, un aumento dei tassi nel corso del 2016 era pressoché escluso, ma dall’11 febbraio lo scenario è cambiato.

Anche se la maggior parte degli investitori ritiene che la Fed non aumenterà i tassi di interesse nel mese di marzo, la banca centrale potrebbe suggerire con forza un possibile aumento dei tassi nel mese di giugno, ce provocherebbe un rialzo del dollaro USA, con una conseguente pressione ribassista sul mercato dell’oro – denominato in dollari.

Venerdì, a inizio sessione, i future sul petrolio greggio con scadenza a maggio si muovono in modesto rialzo. Nonostante il rapporto dell’Agenzia Internazionale dell’Energia secondo il quale il mercato potrebbe aver raggiunto il fondo, agli attuali livelli di prezzo gli investitori esitano a comprare.
Nel rapporto mensile la EIA sostiene che il petrolio potrebbe avere toccato il fondo e che i prezzi bassi cominciano ad avere un impatto sulla produzione di greggio al di fuori dell’OPEC. “Ci sono chiari segnali che le forze di mercato… stanno finalmente producendo dei risultati e che produttori a più alti costi stanno tagliando la produzione”, dice la EIA.

Secondo la EIA nel 2016 la produzione non-OPEC dovrebbe diminuire di 750.000 barili al giorno (bpd), a fronte della precedente stima per un calo di 600.000 barili al giorno.

Infine, l’agenzia statunitense vede in forte aumento nella prima metà del 2016 le scorte mondiali di petrolio e di prodotti petroliferi, nel range di 1.500.000-1.900.000 barili al giorno, ma nel secondo semestre dovrebbe rallentare a 0,2 milioni di barili al giorno.

Venerdì la coppia EUR/USD ha ceduto terreno in quello che sembra una reazione ritardata all’annuncio del programma di stimolo aggressivo di ieri. Potrebbe anche trattarsi di prese di beneficio da parte degli investitori che reputano eccessivo il rally di copertura short di ieri.

L’eccessiva volatilità per l’euro e il dollaro americano ha aiutato la Sterlina britannica, che si è mossa in rialzo alla luce della recente ondata di vendite, una reazione estrema alla possibilità fuoriuscita della GB dall’Unione Europea dopo il referendum del 23 giugno.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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