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Gli indici azionari statunitensi si muovono in forte rialzo, sostenuti dal ribasso dello yen e dall’aumento del prezzo del petrolio

Da
James Hyerczyk
Pubblicato: May 11, 2016, 08:31 GMT+00:00

Nella giornata di martedì, gli indici azionari statunitensi si sono mossi in rialzo, sostenuti da un ulteriore deprezzamento dello yen e dall'aumento del

Gli indici azionari statunitensi si muovono in forte rialzo, sostenuti dal ribasso dello yen e dall’aumento del prezzo del petrolio

Nella giornata di martedì, gli indici azionari statunitensi si sono mossi in rialzo, sostenuti da un ulteriore deprezzamento dello yen e dall’aumento del prezzo del petrolio. Nelle prime ore della sessione, il Dow Jones ha guadagnato più di 150 punti. Goldman Sachs e Boeing hanno contribuito al rialzo. L’aumento dei prezzi del greggio  ha fatto salire il valore dei titoli energetici, con effetti positivi sullo S&P 500.

Gran parte dei guadagni iniziali delle borse statunitensi sono stati causati dall’apprezzamento della coppia USD/JPY.  Reagendo alla possibilità di un intervento sul mercato valutario da parte delle autorità nipponiche, lo yen ha continuato a muoversi in ribasso contro il dollaro. Nella giornata di lunedì, il ministro delle Finanze Taro Aso ha annunciato che il governo giapponese interverrà sul mercato delle valute qualora l’apprezzamento “unilaterale” dello yen dovesse continuare al punto da incidere negativamente sull’economia del Sol Levante. Il ministro Aso ha ribadito tale posizione nelle prime ore della giornata di martedì.

Dopo essere rimasti invariati per gran parte della sessione, i contratti future sull’indice del dollaro con scadenza a giugno si sono mossi in lieve rialzo. L’indice ha subito la pressione esercitata da condizioni di ipervendita delle coppie AUD/USD, EUR/USDGBP/USD, trovando supporto nel rialzo della coppia USD/JPY.

L’azione del prezzo suggerisce che il dollaro potrebbe continuare a rompere, qualora l’aumento del prezzo del greggio e delle altre materie dovesse proseguire.

Nella giornata di martedì, i contratti future sul greggio con scadenza a giugno si sono mossi in rialzo, spinti dalla riduzione della produzione in Canada e altrove per complessivi 2,5 milioni di barili al giorno. Tale decremento ha momentaneamente allontanato la preoccupazione per gli elevati livelli di scorte e per l’avanzo di prodotti raffinati.

Nel corso della giornata, i contratti future sul Brent hanno guadagnato 1,33$ ossia il 3%, raggiungendo i 44,96$ al barile. Al contempo, i contratti future sul Wti sono aumentati di 85$ ossia del 2%, recuperando il ribasso subito all’apertura della sessione per venire negoziati a 44,29$ al barile.

I dati settimanali sulla speculazione sui contratti future sul greggio mostrano un lieve raffreddamento degli investitori nei confronti del petrolio. Dall’inizio degli incendi in Canada, il mercato dei contratti future sul greggio è sceso del 10% dai massimi. Ciò suggerisce che l’attuale sentimento negativo è mosso anche da altri fattori.

La forte reazione nei confronti della diminuzione della produzione in Canada che ha segnato la giornata di lunedì ha indicato come il mercato sia un poco più concentrato sulla vendita su rialzo. Nella giornata di lunedì, i prezzi hanno perso fino al 3,8%, spinti dalla notizia secondo cui gli incendi si sono allontanati da Fort McMurray, centro petrolifero dell’Alberta, nel Canada occidentale.

Una serie di attacchi contro le infrastrutture petrolifere in Nigeria ha portato la produzione vicino a minimi non registrati da 22 anni. Inoltre, il direttore generale dell’Aramco, la compagnia petrolifera statale dell’Arabia Saudita, ha annunciato che la società intende aumentare la produzione per soddisfare la domanda. In Russia, Igor Sechin, amministratore delegato della Rosnef, ha dichiarato alla Reuters che i contrasti tra i membri dell’Opec stanno uccidendo il cartello, la cui capacità di influenzare i mercati è del tutto evaporata.

Nella giornata di martedì, i contratti sull’oro con scadenza a giugno si sono mossi in ribasso, avvicinandosi ai minimi delle ultime due settimane, dopo aver subito le perdite più elevate da marzo nella giornata di lunedì. La domanda di oro è diminuita a causa dell’apprezzamento del dollaro e del rialzo dei titoli.

A marzo, le vendite all’ingrosso negli Stati Uniti sono aumentate dello 0,1%, coerentemente con le aspettative. Il rapporto Jolts ha registrato 5,8 milioni di nuovi posti di lavoro nel mese di marzo, mentre le assunzioni sono scese del 3,7%. L’indice dell’ottimismo delle piccole imprese della National Federation of Independent segna il primo aumento dell’anno, mossosi in rialzo di un punto per raggiungere 93,6 ad aprile, risalendo dai minimi degli ultimi due anni toccati a marzo. Il dato rimane al di sotto della lettura di 100 registrata a dicembre e della media di 98 degli ultimi 42 anni.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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