Pubblicita'
Pubblicita'

Giro di valute nel corso della sessione asiatica: USD, EUR, JPY, AUD, NZD

Da
Barry Norman
Aggiornato: Apr 2, 2015, 16:24 GMT+00:00

Ultimamente il dollaro Usa è stato piuttosto volatile, anche se i prezzi si mantengono tutto sommato stabili con i trader che aspettano la pubblicazione

Giro di valute nel corso della sessione asiatica: USD, EUR, JPY, AUD, NZD
Giro di valute nel corso della sessione asiatica: USD, EUR, JPY, AUD, NZD

Ultimamente il dollaro Usa è stato piuttosto volatile, anche se i prezzi si mantengono tutto sommato stabili con i trader che aspettano la pubblicazione di diversi e importanti dati economici. Domani, mentre diversi mercati rimarranno chiusi, conosceremo quelli relativi al numero dei disoccupati e all’occupazione negli Stati Uniti. La prossima settimana sarà invece la volta della pubblicazione dei verbali Fomc dell’ultima riunione di politica monetaria; il comitato tornerà a riunirsi verso la fine del mese. I trader sono alle prese con i dati pubblicati ieri che hanno mostrato un balzo in alto della fiducia dei consumatori statunitensi: a marzo l’indice è passato infatti a quota 101,3 dal 98,8 di febbraio, dato peraltro rivisto anch’esso in rialzo. L’incremento ha sorpreso gli economisti che si aspettavano una flessione a quota 95,5 dal 96,4 della prima lettura. A febbraio la spesa per l’acquisto di abitazioni negli Stati Uniti è lievitata del +3,1% a 106,9 dopo esser cresciuta anche a gennaio del +1,2% (il dato finale è stato rivisto in ribasso a quota 103,7). Gli economisti avevano scommesso su di un rialzo dell’indice del +0,3%.

Nel corso della sessione asiatica il dollaro Usa è scambiato in ribasso di 10 punti a 98,42 mentre l’euro ne guadagna 8 portandosi a 1,0770: la gestione della crisi in Grecia continua infatti a tenere impegnati ministri e banchieri centrali dell’Eurozona con colloqui che sembrano non avere speranza. A febbraio il tasso di disoccupazione di Eurolandia è calato all’11,3% (dato destagionalizzato) dall’11,4% di gennaio (dato rivisto in rialzo). Si tratta del minimo dal maggio 2012. Gli economisti avevano predetto che la disoccupazione non si sarebbe mossa rispetto a quella rilevata a gennaio, inizialmente stimata all’11,2%.

Nel primo trimestre del 2015 l’euro ha perso circa l’11% del proprio valore contro il dollaro dopo che la Bce ha lanciato il suo Quantitative easing da oltre 1 trilione di euro per contrastare la deflazione all’interno della zona euro. La valuta europea ha inoltre patito una serie di ondate di vendite prodotte dall’incapacità del governo di Atene e dei suoi creditori internazionali di raggiungere un’intesa sul programma di riforme economiche.

Secondo l’ultimo sondaggio Markit Economics, a marzo la manifattura del Giappone ha subito una decelerazione pur essendosi continuata a espandere. L’indice PMI si attesta a 50,3 dopo aver segnato un 51,6 a febbraio: nonostante la flessione, è comunque rimasto al di sopra della soglia dei 50 che separa l’espansione dalla contrazione dell’attività economica. Lo yen si mantiene intanto appena al di sopra del livello a quota 119 anche se la gran parte delle sue mosse non è che una reazione a quelle del dollaro Usa. Il governatore BoJ Kuroda afferma che c’è il rischio di assistere a un nuovo calo dei prezzi al consumo, pur continuando a puntare il target del +2%. Tutto ciò non ha impedito all’indice Topix di crescere del +10% nel corso del primo trimestre 2015: si tratta della migliore performance dal primo trimestre 2013.

Il dollaro australiano è calato a quota 0,7580 per toccare il minimo degli ultimi anni e soprattutto attestarsi dove lo vorrebbe il banchiere centrale Rba Glenn Stevens. Il Kiwi guadagna invece 14 punti anche se ieri, al termine dell’ultima asta, il prezzo dei latticini e del latte in polvere ha continuato a flettere.

Sull'Autore

Pubblicita'