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Giorno Folle Per I Mercati Energetici

Da
Barry Norman
Aggiornato: Jan 11, 2016, 20:47 GMT+00:00

Giovedì il mercato del greggio WTI recupera la maggior parte delle perdite a fine giornata. Il combustibile posta un calo di 39 centesimi per attestarsi

Giorno Folle Per I Mercati Energetici
Giorno Folle Per I Mercati Energetici

Giovedì il mercato del greggio WTI recupera la maggior parte delle perdite a fine giornata. Il combustibile posta un calo di 39 centesimi per attestarsi su quota 33,76$ dopo aver testato la regione dei 32$ ad inizio sessione.

I problemi derivati dalla chiusura dei mercati azionari cinesi hanno spinto i trader verso le materie prime. Nel corso della giornata il regolatore cinese ha annunciato di voler prendere in considerazione la possibilità di spingere nuovamente “l’interruttore” anti-volatilita’ poiché la decisione presa non ha avuto gli effetti desiderati. Lo stress del mercato si è rapidamente invertito tuttavia i trader hanno avuto bisogno di tempo per valutare tale scenario. Il greggio WTI si muove lentamente in rialzo mentre il Brent registra risultati nettamente migliori. Il combustibile europeo perde 17 centesimi ed É scambiato a 34,19$. Venerdì, nella sessione asiatica, il greggio WTI guadagna 70 centesimi per attestarsi su quota 33.97$ mentre il Brent è negoziato a 34,45$.

I prezzi del greggio sono “decisamente ipervenduti” nei mercati in consegna, tuttavia le scorte cinesi hanno postato un ulteriore ribasso durante la notte, Tariq Zahir,  membro della gestione di Tyche Capital Advisors ha dichiarato che “tutte le scommesse sono state chiuse”. Giovedì le azioni cinesi postano un forte calo che ha spinto le autorità di regolamentazione a sospendere il trading per la seconda volta in quattro giorni.

Stando a quanto dichiarato da Zahir i prezzi del greggio WTI potrebbero rapidamente raggiungere i 20$ registrando un calo del 50%. “La situazione tra l’Iran e l’Arabia Saudita continuerà a tenere il mercato in ginocchio in una profonda guerra dei prezzi”, queste le parole utilizzate da Market Watch in una e-mail.

A seguito dei recenti attacchi contro l’ambasciata saudita a Teheran, avvenuti in risposta all’esecuzione del religioso predicatore iraniano, il regno ha annunciato una rottura dei rapporti diplomatici con l’Iran. Questa impennata della tensione politica tra i due membri più influenti dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC) ha portato alle fluttuazioni del prezzo del greggio. Il Brent si muove leggermente in rialzo raggiungendo i 38,50$, i massimi delle ultime tre settimane, per poi postare un forte calo rompendo al di sotto dei 33$ sulla scia delle preoccupazioni dettate da un incremento delle scorte ed una riduzione della domanda cinese. questi sviluppo potrebbero avere forti ripercussioni sull’industria petrolifera e del gas.

Detto questo, ci sembra opportuno segnalare come nella sessione odierna il gas naturale abbia postato un incremento di 139 punti raggiungendo quota 2.404$ a seguito del forte calo riportato dal rapporto settimanale di inventario e delle previsioni climatiche relative alle prossime due settimane. Per la settimana conclusasi il 1 gennaio la Energy Information Administration degli Stati Uniti ha mostrato un calo di 113 miliardi di piedi cubi, un numero nettamente superiori al calo compreso  tra i 93 miliardi di piedi cubi e i 97 miliardi di piedi cubi previsto da Platt. I dati, tuttavia, includevano una riclassificazione, innescando così un lieve incremento delle scorte. Stando a quanto riportato dal governo, il totale delle scorte si attesta ora su quota a 3.643 miliardi di piedi cubi, nettamente al di sopra dei 535 miliardi di piedi cubici registrati lo scorso anno e al di sopra della media quinquennale che si attesta a quota 464 miliardi di piedi cubi. Il gas naturale mantiene i guadagni nella sessione asiatica.

Le previsioni meteorologiche mostrano uno spostamento del calore aprendo così le porte ad un’intensa esplosione di freddo. Stando a quanto riportato dal servizio meteo di MDA, mercoledì “non sono stati registrati grandi cambiamenti nei bollettini da 6 a 10 giorni”, pertanto, il clima nella parte continentale della nazione dovrebbe continuare ad essere caratterizzato da temperature molto fredde. “Si prevedono diverse fasi di alta pressione in Canada, un forte calo delle temperature nel Midwest e nella parte meridionale del paese”.

Il supporto di aria fredda proviene da latitudini più elevate “oscillazione artica/oscillazione nord americana) con un periodo che, per il Midwest, potrebbe essere caratterizzato da temperature più basse di tutta la stagione. Stando alle previsioni effettuate dell’MDA, il rischio sta nell’incertezza dell’intensità del freddo, poiché la temperature potrebbero risultare più alte del previsto. Il modello Europeo invece mostra come nel secondo semestre i rischi siano più elevati per il Texas.

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