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G20 Giappone: crescita globale bassa, tensioni commerciali in aumento

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Jun 10, 2019, 07:28 UTC

G20 Giappone: la crescita globale resta bassa, le tensioni commerciali sono in aumento e rischiano di intaccare ulteriormente la stabilità economica mondiale.

G20 Giappone

Terminato a Fukuoka in Giappone il G20 finanziario dove per l’Italia ha partecipato il ministro all’Economia Giovanni Tria. Venti gli stati membri più nove stati invitati, che hanno potuto fare il punto sulla situazione economica globale. Al G20 si è discusso di guerra commerciale tra USA e Cina, tutti sono concordi che Washington e Pechino devono trovare un accordo non solo per il bene delle rispettive nazioni, ma per il bene e la stabilità dell’economia globale, perché un ulteriore inasprimento della guerra sui dazi comporterebbe recessione generalizzata e di lunga durata.

La crescita globale

La crescita del Pil globale aumenterà moderatamente nel 2019 e nel 2020, ma si tratta di una crescita bassa su cui pendono molte incognite, il rischio di un ulteriore rallentamento è presente.

 

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La Guerra commerciale USA-Cina

Il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire, al termine del G20 in Giappone, ha riferito ai giornalisti che i Paesi presenti hanno chiesto alle parti di ridurre le tensioni commerciali, “per evitare uno scontro che avrebbe impatto negativo, duraturo e profondo sulla crescita”.

Le Maire, in particolare, vorrebbe che Cina e USA intavolassero negoziati per un accordo di riforma del WTO, che possa introdurre norme a favore del “multilateralismo per la soluzione dei conflitti” commerciali globali.

Una richiesta che ha lo scopo di evitare che in futuro si possano presentare altre situazioni come quella attuale.

Trump, poco prima del G20 di Fukuoka, aveva minacciato la Cina affermando che deciderà sui dazi nelle prossime settimane, dopo il G20 di Osaka del 28 – 29 giugno, che questa volta coinvolgerà i capi di stato e di governo. Durante il meeting nipponico Trump e Xi Jinping avranno un bilaterale in cui parleranno del prosieguo delle trattative.

La tassazione ai giganti del web

Al G20 di Fukuoka si è trattato anche l’argomento legato alla tassazione per i giganti del web. La linea condivisa è quella di continuare a lavorare per creare regole di tassazione internazionale sulle grandi industrie tecnologiche. Un “sistema di tassazione globale, equilibrato, sostenibile e moderno”.

La trasparenza fiscale

Il “grande fratello fiscale” diventa globale, il G20 ha istituito il Global Forum attraverso il quale i Paesi appartenenti si scambiano informazioni fiscali.

Il forum ha l’obiettivo di promuovere la trasparenza fiscale e di monitorare i flussi finanziari tra i Paesi.

Un ulteriore passo verso la trasparenza fiscale mondiale che al G20 di Fukuoka è stata incoraggiata a proseguire la sua attività, e che già ora ha portato i suoi frutti. Numerosi i capitali nascosti all’estero rintracciati grazie alla collaborazione tra i Paesi.

L’informatizzazione sempre più accentuata, porterà gli stati a condividere informazioni con maggiore semplicità e celerità, rendendo davvero molto difficile lo spostamento di capitali illeciti verso i paradisi fiscali. Questi ultimi, poi, sempre più spesso collaborano a livello internazionale.

G20 in Giappone e Criptovalute

Il G20 finanziario di Fukuoka ha toccato anche il tema criptovalute, trovando un accordo di massima sulle misure da mettere in atto per contrastare il riciclaggio di denaro attraverso di esse. In particolare il G20 obbligherà gli exchange di crypto asset a registrarsi presso le autorità finanziarie dei Paesi in cui la società ha la residenza.

Va comunque aggiunto, che come ha dimostrato l’inchiesta Grant Theft Europe, il riciclaggio di denaro e l’elusione fiscale usano principalmente le valute a corso legale come l’euro.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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