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Fitch non è convinta della manovra italiana sui non performing loans. Parte 1

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Lorenzo Cuzzani
Pubblicato: Jan 28, 2016, 17:32 GMT+00:00

Non tutti condividono l’entusiasmo del Premier Renzi sul meccanismo apportato dal Governo per gestire e risolvere l’annosa questione dei crediti

Fitch non è convinta della manovra italiana sui non performing loans. Parte 1

Non tutti condividono l’entusiasmo del Premier Renzi sul meccanismo apportato dal Governo per gestire e risolvere l’annosa questione dei crediti deteriorati.

Tra gli scettici, oggi troviamo Fitch Ratings, una delle più importanti agenzie di valutazione finanziaria del panorama internazionale.

Secondo la società stelle e strisce, il complesso di provvedimenti varati dal Governo avrebbe una portata non sufficiente a innalzare gli attivi del settore bancario, proprio perché difficilmente capace di arginare la criticità dovuta ai non performing loans.
Nel dettaglio, il meccanismo di garanzia “dipenderà in larga misura da come i non performing loans saranno valutati”, di conseguenza l’impatto sui rating delle banche sarà “probabilmente neutrale”.

Gli analisti di Fitch spiegano i propri dubbi: “Mancano ancora i dettagli, il Governo ha però chiarito che l’adesione delle banche avverrà su base volontaria e questo potrebbe limitare il ricorso allo strumento. Temiamo inoltre che lo schema non sia sufficientemente attraente da incentivare le banche a ricorrervi in maniera massiccia. La nostra prima impressione è che il meccanismo abbia un impatto limitato sul concreto miglioramento della qualità degli asset delle banche italiane”.

Base volontaria e mancanza di appeal: diverse facce della stessa medaglia, quella che rappresenta le banche italiane.
L’osservazione di cui sopra appare fondata, specie se si pensa alla convenienza di un simile schema o, comunque, alla facoltà lasciata a ogni singolo soggetto finanziario, la cui autonomia decisionale potrebbe minare dalle fondamenta il ricorso a tale strumento.

Giova ricordare che in caso di svalutazioni in atto nel momento di trasferimento dei crediti deteriorati a veicoli di cartolarizzazione, le banche si troverebbero nella difficile situazione di operare ulteriori accantonamenti, con il rischio di subire perdite o ridurre ratio patrimoniali.
D’altro lato, se i non performing loans dovessero essere trasferiti a valore di libro, gli investitori potrebbero considerare una siffatta contingenza come una sopravalutazione degli asset sottostanti: il che comporterebbe un calo di interesse per i titoli strutturati.

Alla luce di quanto sopra, le considerazioni di Fitch presentano una ragionevolezza difficile da obiettare, sviscerando crudamente un sistema dai contorni ancora da definire.

Sull'Autore

Lorenzo Cuzzanicontributor

Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.

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