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Fine Settimana Frenetico Per I Trader Del Greggio

Da:
Barry Norman
Aggiornato: May 9, 2016, 07:40 GMT+00:00

Il giovane principe dell'Arabia Saudita ha continuato a spingere la futura economia del regno lontano dalla sua dipendenza dal greggio per provvedere a

Fine Settimana Frenetico Per I Trader Del Greggio

Il giovane principe dell’Arabia Saudita ha continuato a spingere la futura economia del regno lontano dalla sua dipendenza dal greggio per provvedere a tutti i bisogni del paese. Durante il fine settimana, il potente ministro del petrolio saudita è stato rimpiazzato. Marketwatch afferma che sia stato licenziato mentre la CNBC sostiene  che abbia fatto un passo indietro, l’unica cosa certa é che l’uomo che aveva servito il paese per 21 anni proiettando  l’OPEC e i mercati del Medio Oriente verso la loro attuale posizione dominante ha da poco compiuto 80 anni.

Sabato la CNBC ha riferito quanto segue: l’Arabia Saudita ha emesso un decreto che sostituisce al-Naimi con Khalid al-Falih, presidente della Saudi Aramco, nell’ambito di un ampio rimpasto del gabinetto. La mossa ha preso piede poiché i più grande produttore mondiale di greggio continua a lottare con le forti ricadute del mercato del petrolio.

Al Naimi era la figura più seguita nel mondo del greggio, ed è stato spesso descritto come un “maestro” del mercato. Le sue affermazioni sui livelli della produzione e dei prezzi del greggio hanno guidato per mesi l’andamento del combustibile.

Il mese scorso, l’incontro tenutosi a Doha tra l’Opec e i principali produttori non appartenenti all’Opec non ha portato al raggiungimento di un accordo per bloccare la produzione; la mossa è stata vista come una conseguenza delle tensioni tra Iran e Arabia Saudita. Il fallimento di Doha ha confermato quello che gli analisti hanno sostenuto per mesi: il cartello petrolifero sta rapidamente perdendo la capacità di impostare il calendario dei mercati mondiali del greggio e la conseguente influenza sui prezzi.

Il greggio è entrato nella nuova settimana a 44,61$ spinto in rialzo dai trader dei future poiché gli stessi si sono concentrati sulla macchia di petrolio in Canada. Il Brent guadagna 31 centesimi ed é negoziato a 45,32$. I trader passeranno i prossimi giorni a valutare le variazioni dell’Opec segnalando, forse, un cambio di leadership nella battaglia sulla produzione

Tre importanti compagnie petrolifere hanno dichiarato di non poter garantire la fornitura di greggio su alcuni dei contratti canadesi. Tali affermazioni rappresentano un ulteriore segnale del calo della produzione proveniente della regione delle sabbie bituminose nello Stato di Alberta.

La compagnia petrolifera britannica BP Plc ha riferito ai propri clienti che a causa di “un evento di forza maggiore” in uno dei suoi fornitori, numerosi tipi di greggio canadese non saranno prontamente disponibili per i propri clienti per tutto il mese di maggio.

Suncor Energy, il più grande produttore di petrolio del Canada, ha detto di aver emesso varie notifiche di forza maggiore per i clienti, per i fornitori di servizi e per gli altri contraenti di terzi che saranno interessati dalle operazioni di riduzione nella regione.

Fonti del trading hanno affermato che il raffinatore statunitense Phillips 66  ha emesso avvisi di forza maggiore sulle consegne di greggio canadese a causa dell’interruzione della produzione di greggio nella regione canadese delle sabbie bituminose.

Il taglio della produzione ha innescato un rally dei prezzi del greggio proiettando il combustibile verso i massimi mensili e supportando i future statunitensi nel corso della settimana.

Nel fine settimana i trader hanno anche assistito al rilascio di numeri poco brillanti provenienti dalla Cina dove le esportazioni e le importazioni non hanno raggiunto le aspettative. Stando a quanto riportato da Bloomberg il greggio importato dalla Cina, il più grande consumatore mondiale dopo gli Stati Uniti, ha rimbalzato sulla scia dei significativi acquisti effettuati da raffinatori indipendenti che hanno contribuito ad innalzare a domanda di greggio del paese verso nuovi record e sopraffatto uno dei maggiori porti della nazione con il traffico delle navi da cisterna.

Stando ai dati rilasciati domenica dalla General Administration of Customs di Pechino, le spedizioni in entrata nel mese di aprile sono state di 32,58 milioni di tonnellate. I numeri equivalgono a 7,96 milioni di barili giornalieri e mostrano una crescita del 3,2% rispetto al mese precedente attestandosi in prossimità dei record di febbraio a 8,04 milioni di barili. Il netto delle esportazioni dei prodotti petroliferi perde il 10% dal mese di marzo per attestarsi su quota 1,17 milioni di tonnellate.

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