Il calendario economico di oggi è ricco di eventi: i mercati seguiranno certamente con molta attenzione i dati sull'inflazione nell'Eurozona e negli Stati
Il calendario economico di oggi è ricco di eventi: i mercati seguiranno certamente con molta attenzione i dati sull’inflazione nell’Eurozona e negli Stati Uniti. I mercati sono, infatti, sempre in cerca di indicatori che possano non soltanto forzare la mano alla Bce perché inizi a considerare una prima mossa verso la normalizzazione della politica monetaria con una manovra restrittiva nel breve periodo, ma anche di toni più da falco da parte dei membri del Fomc con diritto di voto a favore di tre innalzamenti dei tassi nel corso dell’anno.
I dati sull’inflazione in Germania e Spagna, pubblicati nella giornata di giovedì, sono stati deludenti, contribuendo al deprezzamento subito dall’euro nel corso della giornata. Considerando tali letture, il tasso di inflazione annuo dovrebbe scendere al di sotto dell’obiettivo del 2% fissato dalla Bce, rafforzando la posizione di Draghi sui tassi e riducendo le aspettative di una manovra restrittiva nel breve periodo da parte dell’Eurotower.
Dati tanto deludenti giungono al momento opportuno, con la Bce che intende certamente seguire le elezioni in Francia e gli effetti della Brexit sull’economia dell’Eurozona nel breve periodo.
L’euro ha trovato notevole supporto nell’aumento dell’inflazione e nel sentimento positivo circa le previsioni dell’economia. Pertanto, ponendo che i dati diffusi nel pomeriggio di oggi non siano deludenti, la moneta unica europea dovrebbe muoversi in ribasso prima della pubblicazione del tasso di inflazione degli Stati Uniti. Prima dell’apertura delle borse europee, l’euro ha sperimentato un rimbalzo, innescato dai dati positivi sulle vendite al dettaglio in Germania che a febbraio, dopo tre mesi consecutivi di declino, sono salite del 2,1%. I dati sulla Francia pubblicati nella mattinata di oggi sono stati di vario contenuto. Le vendite al dettaglio sono diminuite più del previsto, pesando sull’euro. Le elezioni presidenziali potrebbero influire sulle abitudini di consumo, mentre l’inflazione segna un rimbalzo nel mese di marzo, bilanciando la risposta negativa dei dati sulla spesa per i consumi. Prima dei dati sull’inflazione nell’Eurozona, verrà pubblicato il tasso di disoccupazione in Germania.
Durante la settimana, le dichiarazioni dei membri del Fomc hanno avuto effetti diversi sul dollaro. L’assenza di toni particolarmente da falco ha certamente pesato sulla valuta degli Stati Uniti. Per i falchi della Fed, l’inflazione rimane il dato fondamentale. L’indice core della spesa per i consumi individuali del mese di febbraio, che verrà pubblicato nel pomeriggio di oggi, influirà senza dubbio sull’andamento del dollaro. Un aumento verso l’obiettivo del 2% fissato dalla Fed dovrebbe mutare il sentimento verso la politica monetaria della banca centrale.
I dati sull’inflazione negli Stati Uniti sono certamente il fattore più importante della giornata di oggi. Tuttavia, i mercati dovranno prestare attenzione anche all’indice della spesa per i consumi individuali di febbraio: il continuo incremento della fiducia dei consumatori dovrebbe, infatti, portare i consumatori a spendere in supporto dell’economia.
L’indice del dollaro spot ha aperto in positivo, spinto in rialzo dai dati superiori alle previsioni della terza stima del Pil del quarto trimestre pubblicati nella giornata di giovedì. Durante la sessione asiatica, l’indice ha raggiunto il massimo intragiornaliero di quota 100,6.
Nel Regno Unito, dopo l’apprezzamento della sessione di giovedì, la coppia GBP/USD si muove in ribasso. Prima della pubblicazione dei dati previsti per oggi, tra cui la terza stima del Pil del quarto trimestre e gli investimenti delle imprese, la sterlina si è, infatti, deprezzata. Secondo le previsioni, la terza stima del Pil del quarto trimestre dovrebbe rimanere invariata, con effetti positivi sulla sterlina. La crescita dovrebbe avere sperimentato un miglioramento rispetto al terzo trimestre. Tuttavia, i dati inferiori alle aspettative sul prezzo delle abitazioni, pubblicati prima dell’apertura della sessione europea, hanno trascinato la sterlina in ribasso.
Nei prossimi mesi, i mercati avranno certamente numerosi fattori di cui tenere conto. Per quanto concerne il dollaro, questi sono costituiti da Trump e dalla Fed, per la sterlina dalla Brexit e dalla Banca d’Inghilterra, per l’euro dalle elezioni in Francia e dal desiderio di Draghi di mantenere la politica monetaria invariata. Per la moneta unica europea, una vittoria di Le Pen rappresenterebbe lo scenario peggiore. Per tutte e tre le valute, il rischio geopolitico è negativo, mentre si spera che Trump dia finalmente attuazione alle promesse della campagna elettorale.
Alla redazione di questo articolo, l’indice del dollaro spot si attestava a quota 100,52, con un rialzo dello 0,11%. In attesa della pubblicazione dei dati sull’inflazione previsti per oggi, l’indice dovrebbe rimanere all’interno di una gamma di oscillazione ristretta. L’euro guadagna lo 0,12% per portarsi a 1,06868$, mentre la sterlina cede lo 0,08$, toccando gli 1,24583$.
L’andamento della sessione odierna dipende completamente dai dati che verranno diffusi e, qualora l’indice core della spesa individuale per i consumi dovesse confermare le previsioni, il dollaro potrebbe muoversi in forte rialzo.
Bob Mason ha oltre 20 anni di esperienza nel settore finanziario, avendo lavorato in Europa e Asia per istituzioni finanziarie globali prima di concentrarsi sulla fornitura di capacità di ricerca per i clienti in Asia, principalmente focalizzati sui mercati finanziari inclusi, ma non limitati a valute, materie prime, criptovalute e mercati azionari globali.