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Esiste Un Vincitore Della Guerra Del Greggio?

Da:
Barry Norman
Aggiornato: Nov 6, 2015, 18:33 UTC

Il mercato del greggio tiene il passo con il rialzo del dollaro, scenario piuttosto insolito visto che solitamente un dollaro forte grava sui mercati

Esiste Un Vincitore Della Guerra Del Greggio?

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Esiste Un Vincitore Della Guerra Del Greggio?
Il mercato del greggio tiene il passo con il rialzo del dollaro, scenario piuttosto insolito visto che solitamente un dollaro forte grava sui mercati delle materie prime. Dopo il brusco calo di giovedì il combustibile statunitense é negoziato a 45,43$. A fronte di ciò, ci sembra opportuno ricordare come nella sessione di giovedì il combustibile abbia ampliato le sue perdite sulla scia delle previsioni che vedono un le forniture mondiali superare notevolmente la domanda. Stando al rapporto settimanale rilasciato mercoledì dall’Energy Information Administration, la scorsa settimana le scorte di greggio degli Stati Uniti hanno registrato un incremento di 2,8 milioni di barili raggiungendo quota 482,8 milioni di barili, numeri più forti del previsto. Le scorte di greggio degli Stati Uniti si attestano di 102,6 milioni di barili al di sopra dello scorso  anno. Secondo il rapporto EIA, la scorsa settimana la produzione di greggio statunitense ha registrato un incremento di 48.000 barili raggiungendo i 9,16 milioni di barili giornalieri.

Una ricerca di mercato ha mostrato come nel mese di ottobre l’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio abbia pompato una quantità di greggio superiore al limite stabilito postando i massimi dal 2008. A tale proposito, ci sembra opportuno ricordare come, durante la riunione di giugno, l’Opec abbia mantenuto la sua quota di mercato a 30 milioni di barili giornalieri. LA produzione del cartello rappresenta circa il 40% della produzione mondiale di greggio, L’Iran, membro OPEC, prevede di aumentare la sua produzione di 1 milioni di barili giornalieri entro la fine di marzo.

In un simile scenario, le speranze di un probabile recupero del greggio e dei prezzi dell’oro sembrano piuttosto ottimistiche. Il prezzo del metallo giallo posta i minimi degli ultimi due mesi stabilizzandosi leggermente al di sopra dei 1100$ dopo che Janet Yellen, presidente della Federal Reserve, ha evidenziato la possibilità di innalzare i tassi di interesse entro la fine dell’anno.

Nel frattempo, il prezzo del greggio si muove in ribasso sulla scia del settimo incremento consecutivo delle scorte di greggio. I timori di un eccesso globale dell’offerta hanno mantenuto i prezzi del greggio all’interno di un range compreso tra i 44$ e i 50$ al barile. Venerdì mattina il Brent si muove in rialzo guadagnando 10 centesimi per attestarsi su quota 48,21$.

Non a casa, esiste un forte legame tra le sorti di queste materie prime. la domanda di greggio e di oro é stata colpita da un rallentamento della ripresa economica cinese, che quest’anno dovrebbe crescere ad un ritmo più lento degli ultimi 25 anni nonostante i massicci tagli dei tassi di interesse apportati dalla banca centrale cinese.

Dalla metà del 2014 i prezzi del greggio hanno riportato un ribasso di oltre il 50% poiché l’aumento della produzione di scisto statunitense e la decisione dell’Arabia Saudita di mantenere invariati i livelli di produzione hanno innescato un eccesso dell’offerta globale. inoltre, a seguito della revoca delle sanzioni occidentali, l’Iran ha giurato di incrementare la produzione e l’esportazione di greggio.

Negli ultimi cinque anni i progressi tecnologici  hanno aiutato gli Stati Uniti ad aumentare la produzione statunitense di quasi 5 milioni di barili giornalieri, produzione che nonostante il ribasso dei prezzi continua a rimanere elevata. Fino ad ora le compagnie petrolifere hanno risposto al ribasso dei prezzi con un rigoroso taglio dei costi abbassando, per esempio, i prezzi che pagano per le proprie forniture.  Hanno anche selezionato attentamente le loro operazioni, concentrandosi sulle aree più produttive.

A fronte di ciò, ci sembra opportuno segnalare come la maggior parte dei produttori di greggio degli Stati Uniti siano in grado di coprire i costi di gestione fino a quando il prezzo del combustibile rimarrà al di sopra di $ 40 al barile. Tuttavia, gli analisti hanno mostrato come il  prolungato ribasso dei prezzi del greggio stia causando problemi all’industria di scisto degli Stati Uniti, scenario chiaramente riscontrabile nel calo di oltre il 60% riportato dagli impianti di perforazione.

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