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Easyjet abbandona Alitalia e cresce il rischio liquidazione: nuovi partner in campo?

Da:
Alberto Ferrante
Pubblicato: Mar 20, 2019, 10:25 UTC

Si ricomincia: Alitalia ha solo Delta e Fs. Easyjet ha abbandonato il tavolo delle trattative e adesso il Governo deve evitare il rischio liquidazione con solo il 10% di capitale straniero nella compagnia italiana. Emergono dunque nuovi nomi, ma si tratta solo di indiscrezioni non confermate.

Easyjet abbandona Alitalia e cresce il rischio liquidazione: nuovi partner in campo?

Anche Easyjet ha abbandonato le trattative per Alitalia: la compagnia di bandiera resta dunque solo con Delta e con il pieno sostegno di Fs.

Easyjet avrebbe dovuto acquisire una quota di capitale compresa tra il 10 e il 15% e il suo inatteso abbandono fa adesso riflettere sulle sorti dell’azienda.

Così, le 33 manifestazioni d’interesse presentate nella primavera di due anni fa si riducono attualmente al 10% di Delta e al supporto di Fs. A seconda del gradimento dell’Amministratore Delegato, però, il vettore statunitense potrebbe anche raddoppiare la sua quota, portandola al 20%.

Easyjet ha commentato la notizia precisando che il mercato italiano resta fondamentale per il suo business, con circa 18,5 milioni di passeggeri ogni anno e oltre 1400 risorse tra piloti ed equipaggio.

Delta ha invece confermato di essere ancora in trattativa poiché Alitalia resta un partner importante per l’azienda.

Intanto, il Governo ha fissato a fine Marzo la scadenza per raggiungere un piano di salvataggio di Alitalia. E iniziano le prime indiscrezioni, non confermate da rappresentanti aziendali, sui nuovi protagonisti dell’operazione.

Secondo Il Messaggero, l’azienda Atlantia potrebbe essere interessata a investire in Alitalia, con una quota del 10% del capitale complessivo.

E ad Atlantia si aggiunge anche il nome di Fincantieri, che potrebbe raggiungere una quota tra il 10% e il 15%.

Anche se queste indiscrezioni dovessero venire confermate, resta comunque scoperto un margine prossimo al 20%. In questo caso, spetterà al Governo, ancora una volta, salvare Alitalia: si pensa ai fondi del Ministero dell’Economia e delle Finanze e di Cassa Depositi e Prestiti.

Molte società pubbliche sono state interpellate dal Governo, ma le risposte sono sempre state negative: Eni e Leonardo, così come Poste Italiane e Fintecna, sembrano non essere assolutamente interessate a partecipare. Nello specifico, nel corso della presentazione dei risultati finanziari di Poste Italiane, l’AD ha confermato che l’azienda non ha mai affrontato la questione.

Con questi numeri, l’operazione comporta uno sforzo forse eccessivo per lo Stato, che si ritroverà a finanziare indirettamente il 90% del capitale, mentre Delta si riserva di incrementare la sua partecipazione a business avviato. L’idea di affidare la compagnia di bandiera a due partner internazionali, dunque, sembra ormai svanita.

Come scrive Bloomberg, il caso Alitalia mostra ancora i suoi riflessi sulla situazione politica italiana. L’idea del Governo continua a essere quella di trovare un acquirente senza tagliare migliaia di posti di lavoro e rispettando il piano strategico e commerciale. Ma in caso di una liquidazione, le già serie divergenze tra M5s e Lega potrebbero incrinare ulteriormente i rapporti tra i due partiti.

Sull'Autore

Dopo la laurea in Economia Aziendale a Catania inizia a scrivere per diverse testate, prevalentemente di cultura, tecnologia ed economia. Con stretto riferimento alla collaborazione con FX Empire, iniziata nell’Aprile del 2018, ha curato una rubrica su analisi di premarket in Europa, prima di concentrarsi su analisi tecnica di materie prime, cambi valutari e criptovalute.

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