È un pesce d'aprile o le valute legate alle materie prime si stanno veramente muovendo in maniera eccezionalmente positiva su tutti i mercati? Soltanto
È un pesce d’aprile o le valute legate alle materie prime si stanno veramente muovendo in maniera eccezionalmente positiva su tutti i mercati? Soltanto poche settimane fa, le materie prime stava sperimentando il loro anno peggiore, spingendo l’Aussie, il kiwi e il Loonie verso nuovi minimi. Ora, tute e tre la valute vengono negoziate ai massimi del 2016.
L’Aussie ha raggiunto quota 0,7667, in rialzo di circa il 7% su base mensile, dato che probabilmente sconvolgerà i piani della Rba. La banca centrale neozelandese spera che la coppia AUD/USD rimarrà intorno a quota 0,75. Dopo aver toccato quota 0,70, il cambio NZD/USD è a quota 0,6917. Nel corso del mese, il kiwi si è mosso in rialzo del 4,31%.
Nella giornata di giovedì, l’indice del dollaro, che misura l’andamento della valuta statunitense contro un paniere di sei controparti, ha perso lo 0,3%, scendendo a 94,5280. Tuttavia, i risultati del primo trimestre, se tenessero, dovrebbero portare il dollaro a chiudere il trimestre in ribasso del 4,2%. Nel corso del trimestre, il dollaro è stato particolarmente debole nei confronti dello yen: nei confronti della controparte nipponica, la valuta statunitense si è, infatti, deprezzata di circa il 6,8%.
Secondo Englander, i toni da colomba delle dichiarazioni della Fed, insieme all’idea che la Banca Centrale Europea e la Banca del Giappone non sarebbero riuscite ad attuare uno stimolo monetario nella misura attesa dai mercati, hanno contribuito al deprezzamento del dollaro.
La coppia USD/CAD si è mossa in rialzo a seguito della pubblicazione dei dati mensili sul Pil, che hanno mostrato un incremento dello 0,6% nel mese di gennaio, di gran lunga superiore alle aspettative. La lettura segue la crescita dello 0,2% su base mensile registrata a dicembre. Il dato rappresenta la maggiore espansione mensile dal luglio 2011. In generale, il dato è decisamente positivo, poiché mostra come la crescita stia continuando. La recente serie di sviluppi positivi potrebbe determinare un cambiamento materiale nelle previsioni di politica monetaria, con il governatore della Banca del Canada, Steven Poloz, sempre più ottimista.
I mercati cominciano a essere preoccupati dall’apprezzamento dell’euro, poiché potrebbe completamente annullare le misure di stimolo attuate dalla Bce. L’euro ha raggiunto il massimo a quota 1,14, per assestarsi a quota 1,1385, prossimo a segnare un rialzo del 5% nel corso di questo mese. L’apprezzamento della moneta unica europea ha fatto seguito alla pubblicazione dei dati sull’inflazione dell’Eurozona, che registrano un lieve incremento nel mese di marzo. Una stima di Eurostat, l’ufficio di statistica dell’Unione Europea, ha mostrato come l’inflazione su base annua dell’Eurozona sia aumentata dal -0,2% di febbraio al -0,1% di marzo. Il dato rende evidente che la Banca Centrale Europea ha ancora da fare per far salire l’inflazione nell’area dell’euro. La moneta unica europea si è mossa in rialzo contro il dollaro a seguito della pubblicazione dei dati sulle richieste di sussidio di disoccupazione che, nell’ultima settimana, hanno raggiunto i massimi degli ultimi due mesi, con un incremento da 11000 a 276000 domande. Molto probabilmente, il cambio EUR/USD rimarrà invariato fino alla pubblicazione dei dati sulle buste paga dei settori non agricoli, prevista per la sessione di oggi.